Anche i ricchi piangevano
Vi ricordate di Brenda e Brendon Walsh, i due gemelli teenager che si trasferirono da Minneapolis a Beverly Hills, trovandosi immediatamente catapultati nella ricca cornice della West Beverly Hight School, e che insieme ai loro amici della high society hanno influenzato per sempre un’intera generazione di ragazzi negli anni '90? Probabilmente per moltissimi tra i nostri lettori Beverly Hills 90210 è stato un apripista alle successive serie TV che, sulla scia dell’enorme popolarità ottenuta dallo show, si diffusero negli anni a venire, a volte anche come sequel. Parliamo di Melrose Place, Dawson’s Creek, One Tree Hill, The O.C., Gossip Girl, 90210, BH90210 e alle tante altre che contribuirono al lancio e alla diffusione dei teen drama. Ideata e prodotta dagli ormai notissimi Darren Star (Sex and the City) e Aaron Spelling (il quale a oggi detiene il record mondiale di produzioni televisive, fra le quali:Cuore e Batticuore, Love Boat, Starsky & Hutch, Charlie’s Angels e Dynasty), Beverly Hills 90210 è divenuto un cult generazionale d'ineguagliabile diffusione, tanto che il suo magnetico appeal meravigliò persino i suoi produttori.
Nell’arco di dieci anni, dagli anni '90 fino al nuovo secolo, le vicende di Brenda, Brendon, Dylan, Kelly, Donna, David, Steve e Andrea hanno nutrito e fatto sognare milioni di telespettatori nel mondo. L’ingrediente riuscitissimo fu il modo semplice e diretto con cui furono affrontati temi importanti e attuali, di natura sociale o psicologica, che coinvolgevano i ragazzi di quei tempi, dai triangoli amorosi e le difficoltà a comunicare con gli adulti a temi più drammatici, come l’AIDS, l’alcolismo, la dipendenza dalle droghe, l’anoressia, l’omosessualità, il razzismo e la morte. Molti protagonisti, divenuti delle icone del loro tempo, sono state e sono ancora oggetto di culto e ammirazione per tantissimi fan: basti pensare all’enorme successo di Jason Priestley (interprete di Brandon) e di Luke Perry (nei panni di Dylan) divenuti, quasi in contemporanea alla messa in onda della serie TV, due sex symbol.
Definita da alcuni una soap opera e da altri un teen drama, comunque la si voglia vedere Beverly Hills 90210 è stata una serie TV innovativa nel suo genere, capace di tenere unite, vicino allo schermo, intere famiglie, nonni compresi. In Italia andò in onda dal 1992 al 2001, su Italia 1, e l’enorme successo fu anche legato alla spiccata caratterizzazione dei suoi personaggi i quali, proprio perché stereotipati, erano capaci di sviluppare e attrarre, attraverso l’immedesimazione, eterogenee tipologie di pubblico, dal genitore apprensivo e presente a quello assente e distratto; dallo studente modello (Brandon Walsh) al liceale bello, ricco e dannato (Dylan McKay); dalla ragazza poco attraente e impopolare intenta a farsi conoscere per le sue capacità (Andrea Zuckerman), alla coetanea bellissima e popolare, ma al contempo fragile (Kelly Taylor). Seguendo le vicende di questi giovani e delle loro famiglie, ognuno poteva riconoscersi e ce n’era per tutti.
Ambientato nella cornice da sogno della lontana e irraggiungibile Los Angeles, in California, Beverly Hills 90210 aveva a disposizione i set più variegati fra scuola, campus universitari, spiagge, colline assolate e locali di ritrovo. Come non citare il mitico Peach Pit, gestito dal paterno Nat Bussicchio? Fu possibile, dunque, sbirciare in un mondo ancora sconosciuto e seguire drammi e passioni di una élite distante per possibilità economiche, ma affatto dissimile nei sentimenti e nelle storie di vita. Ovviamente, erano le storie d’amore e d’amicizia il filo trainante, come l’eterna rivalità fra Brenda (Shannen Doherty, divenuta ancor più famosa nella serie TV Streghe) e Kelly, amiche-nemiche nell’eterna contesa del bel Dylan; o come la storia infinita fra David Silver (Brian Austin Green), DJ insicuro e timido, e Donna Martin (Tori Spellig, figlia d’arte del produttore Aaron, circostanza che diede adito a non poche polemiche e pettegolezzi), detta anche «l’eternamente casta»; o come le innumerevoli avventure sentimentali del rubacuori più maldestro e simpatico di sempre, Steve Sanders (Ian Ziering, in un ruolo quasi profetico per il suo futuro Sharknado).
A trent’anni di distanza dalla sua uscita, celebriamo il sogno che questi ragazzi speciali ci regalarono durante la nostra adolescenza con alcune parole tratte proprio da Beverly Hills 90210: «Abbiamo appreso il grande valore dell'amicizia. Amicizia, lealtà e amore. Tre cose che certo non verranno meno solo perché non continueremo a stare tutti insieme. Condividiamo tanti di quei ricordi che nessuna lontananza riuscirà mai a cancellare».
di Francesca M. Russo
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