Harry ti presento Sally
L'amore è nei difetti
È difficile riuscire a esprimere le proprie emozioni, i propri sentimenti. Ho sempre invidiato le persone sicure di sé, che comunque vada ci provano, che quello che sentono dicono e si beccano tutte le conseguenze, senza farsi comandare dall'ansia. Mettersi veramente a nudo comporta una serie di passaggi difficili: strapparsi di dosso la camicia dell'insicurezza, slacciare la cinta che blocca la paura, lanciare il cappello che protegge dalle risposte poco piacevoli e restare in mutande davanti al pubblico ignaro di stare per assistere a uno spettacolo del genere, col fiato sospeso in attesa degli applausi o della verdura marcia. Fai le prove allo specchio, reciti il discorso interiore e ti rendi conto che anche solo dirlo a te stessa fa sudare freddo e balbettare. Perché un «ti amo» non sembra mai abbastanza, lo devi argomentare. Ma come?
Ci sono due tipi di dichiarazioni d'amore: la riflessiva e la transitiva. La prima è più una confessione: parla di te, di come non riesci più a mangiare, del tempo sprecato pensando all'altro, delle tue notti insonni. La seconda parla di lei, della persona amata, dei suoi pregi e dei suoi difetti, che diventano particolarità adorabili. Mentre la prima è più immediata ma difficile da tirare fuori, la seconda richiede uno sforzo cognitivo maggiore, qualcosa che va al di là delle farfalle nello stomaco, un di più che riflette sul perché si è scelta proprio quella persona e non un'altra. Qual è il modo migliore di dichiarare il proprio amore? Ci viene in aiuto Harry ti presento Sally.
Quando penso alla risposta più plausibile penso a Harry, che corre in una sala piena di gente sconosciuta, pronuncia il suo «ti amo» a una Sally arrabbiata e, per convincerla della sincerità del sentimento, aggiunge: «Adoro il fatto che tu abbia freddo quando fuori ci sono 25 gradi. Adoro il fatto che ci metti un’ora e mezza per ordinare un panino. Adoro la piccola ruga che ti si forma sul naso, quando mi guardi come se fossi matto. Adoro il fatto che dopo aver passato una giornata con te, possa ancora sentire il tuo profumo sui miei vestiti. E adoro il fatto che tu sia l’ultima persona con la quale voglio parlare prima di addormentarmi la notte. Non è che mi senta solo e non c’entra il fatto che sia Capodanno. Sono venuto qui, stasera, perché quando ti rendi conto che vuoi passare il resto della tua vita con una persona, vuoi che il resto della tua vita inizi il prima possibile». Parla di lui attraverso le stranezze di lei. Sembra una banalità, ma quando il difetto diventa un argomento ottimo per far capire i nostri sentimenti a chi abbiamo di fronte, siamo davanti a un amore da commedia senza tempo.
di Valentina Borrelli
#chiedimiperchésonosingle
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