Cha-La Head-Cha-La
Il 1989 fu un anno che sconvolse il mondo: tutta l'umanità assistette all'evento che avrebbe cambiato di lì a poco il corso della Storia. Se state pensando al crollo del Muro di Berlino, ovviamente vi sbagliate. L'evento traumatico che sconvolse le vite dei giovani giapponesi e poco dopo quella del resto del mondo, avvenne il 26 Aprile di quell'anno: Radish, un alieno venuto dallo Spazio per conquistare la Terra, rivelò ai protagonisti della serie Dragon Ball Z che Goku, il protagonista, non era un umano, bensì un extraterrestre proveniente dal pianeta Vegeta. Non solo era pure suo fratello! Immaginate un bambino dell'epoca, che per anni aveva vissuto con la consapevolezza che il proprio beniamino fosse una semplice scopiazzatura di alcuni racconti cinesi di fine '500, assistere inerme alla distruzione di tutte le proprie certezze. E questo già alla prima puntata della serie!
Strano personaggio Akira Toriyama, autore del manga originale. Dovete sapere, infatti, che Dragon Ball Z, seppur prenda ovvia ispirazione dall'opera cartacea, fu prodotto in contemporanea con l'uscita del fumetto. La Z nel titolo fu scelta da Toriyama stesso, il quale pensò che, poiché avrebbe voluto concludere la saga di lì a poco, l'ultima lettera dell'alfabeto fosse perfetta d'aggiungere al titolo del già noto anime Dragon Ball. Il povero mangaka, però, non era consapevole del fatto che, di lì a poco, Dragon Ball Z sarebbe diventato un fenomeno a livello planetario e che si sarebbe portato via ben 11 anni della sua vita. Daisuke Nishio, regista, e Takao Koyama, sceneggiatore, ebbero l'arduo compito di riuscire non solo a creare uno show in grado di tenere testa a uno dei manga più seguiti di sempre, ma di farlo anche in condizioni produttive piuttosto complicate, cosa che appare normale nel fantastico mondo delle serie anime giapponesi.
Sono presenti, infatti, interi archi narrativi presenti nella serie non esistenti, per fortuna, nell'opera di Akira Toriyama. Difatti, nonostante Dragon Ball Z sia una pietra miliare dell'animazione contemporanea, i cosiddetti filler sono i peggiori mai scritti. L'intera generazione italiana anni '90, al solo sentir nominare il nome di Garlic Jr., rischia uno svenimento dovuto al trauma della noia vissuta nell'assistere a quelle puntate. Queste servivano a Toriyama per portarsi avanti col fumetto, però, in modo da poter avere nuovo materiale pronto a essere riadattato per l'anime. Una vita infernale quella dello showrunner giapponese. Goku e il resto dei guerrieri Z, però, hanno rappresentato una delle pagine più belle della storia dell'animazione giapponese. Le loro mosse, le distruzioni sopra le righe degli ambienti circostanti, ma soprattutto le botte da orbi, hanno ispirato opere come Naruto e One Piece. Lo shonen come lo conosciamo oggi deriva tutto da un grande maestro e dalla sua voglia di raccontare una storia fatta di violenza, ma anche d'amicizia.
Basti pensare a Junior (in lingua originale Piccolo) e alla sua intera vicenda: da figlio di un demone che ha dominato il mondo per qualche giorno, ad amorevole amico di Gohan, il figlio di Goku, suo acerrimo nemico. Un altro personaggio che passa dal Lato Oscuro a quello Luminoso è forse quello più iconografico della serie: Vegeta. Il principe dei Saiyan, l'eterno secondo, l'essere più frustrato della storia degli anime. Costretto a vedere il proprio rivale essere perennemente un passo davanti a lui in fatto di trasformazioni, normale che ogni tanto sbrocchi e mandi tutti i piani dei guerrieri Z a farsi benedire. Insomma, Dragon Ball Z può vantare un roster di personaggi di tutto rispetto. L'intera struttura della serie si basa su quelli che nel mondo degli shonen sono definiti archi. S'inizia con quello dei Saiyan, per poi finire con quello di Majin-Bu. Nel lungo corso della serie, però, si riesce a notare quanto Akira Toriyama si fosse stufato di scrivere Dragon Ball. Se i primi due archi narrativi, ovvero quello dei Saiyan e quello di Freezer, rimangono due dei migliori nella storia degli anime, col passare del tempo le storie, ma soprattutto i cattivi, perdono mordente. Lo stesso autore del manga, a più riprese, ha fatto notare quanto fosse difficile stare dietro a tempi di produzione sempre più forsennati, in cui il processo creativo assomigliava sempre di più a una catena di montaggio. Nonostante tutto, Dragon Ball Z resta uno dei fenomeni più influenti nella cultura pop mondiale: citato da tantissimi show e film di tutto il mondo, ha generato una serie infinita di altre opere di successo. Per l'intera generazione italiana degli anni '90, Dragon Ball Z è il simbolo di un'infanzia fatta di compiti, calci al pallone, botte da orbi, onde energetiche e sangue da potersi godere sul piccolo schermo.
di Valerio Massimo Schiavi
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Titolo: Dragon Ball Z (ドラゴンボール Z Doragon Bōru Zetto)
Anime: 1989-1996
Episodi: 291
OAV e ONA:
- Dragon Ball Z: Atsumare! Goku World (1990)
- Dragon Ball Z Gaiden: Saiyajin Zetsumetsu Keikaku (1993)
- Dragon Ball: Ossu! Kaette kita Son Goku to nakama-tachi (2008)
- Dragon Ball: Piano per lo terminio dei Super Saiyan (2010)
- Dragon Ball: Episode of Bardock (2011)
Film:
- Dragon Ball Z: la Vendetta Divina (1989)
- Dragon Ball Z: il più Forte del Mondo (1990)
- Dragon Ball Z: la Grande Battaglia per il Destino del Mondo (1990)
- Dragon Ball Z: la Sfida dei Guerrieri Invincibili (1991)
- Dragon Ball Z: il Destino dei Saiyan (1991)
- Dragon Ball Z: l'Invasione di Neo Namek (1992)
- Dragon Ball Z: i Tre Super Saiyan (1992)
- Dragon Ball Z: il Super Saiyan della Leggenda (1993)
- Dragon Ball Z: la Minaccia del Demone Malvagio (1993)
- Dragon Ball Z: Sfida alla Leggenda (1994)
- Dragon Ball Z: l'Irriducibile Bio-Combattente (1994)
- Dragon Ball Z: il Diabolico Guerriero degli Inferi (1995)
- Dragon Ball Z: l'Eroe del Pianeta Conuts (1995)
- Dragon Ball Z: la Battaglia degli Dei (2013)
- Dragon Ball Z: la Resurrezione di F (2015)
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