Dopo pochissimo tempo dall’uscita di uno dei più attesi videogiochi dell’anno, The Last of Us 2, ecco arrivare sul mercato un altro prodotto a tema zombi, sebbene nel caso del primo questa potrebbe non essere esattamente la definizione corretta per le creature che ci troviamo ad affrontare, ma rende comunque l’idea. Si tratta di Dustoff Z, il terzo capitolo della serie di combattimenti ricerca e salvataggio in elicottero.

Trama

Ci troviamo ad agire nella più classica delle apocalisse zombi: il mondo come lo conosciamo non esiste più, le città sono totalmente in rovina e gli esseri umani sopravvissuti sono ridotti a piccoli gruppi, in costante lotta per la propria vita. Un coraggioso pilota di elicotteri della polizia decide, però, di rialzare la testa e di lottare per l’umanità intera. Così, recuperati vari pezzi da elicotteri dismessi o distrutti e da scuolabus, costruisce delle potenti armi per portare agli zombi invasori un terribile sterminio dall’alto.

Gameplay

Il gameplay di Dustoff Z è davvero molto semplice e si basa su meccaniche di gioco intuitive al massimo, tali da permettere al giocatore di buttarsi subito a capofitto nell’avventura, senza lunghi e noiosi tutorial o periodi d’adattamento a comandi e dinamiche. L’azione si svolge senza profondità, quindi su un piano in 2D, consentendo al proprio mezzo di muoversi a destra, sinistra, in alto e in basso. Nonostante questa apparente totale facilità nei controlli, la maneggevolezza non è sempre garantita e i movimenti non sempre fluidi e lineari, aggiungendo qualche difficoltà in più.

Durante le nostre scorribande, ovviamente, gli zombi non rimangono certo a guardare la morte in faccia. Proveranno continuamente a gettarsi sull’elicottero, per trascinarlo giù e distruggerlo, impedendo la realizzazione delle missioni via via affidate nei livelli, che siano semplicemente uccidere i non morti aggressori, salvare persone intrappolate o scortare convogli. Chiaramente dobbiamo cercare d’uccidere questi nemici mediante le armi che possiamo montare o implementare sul nostro velivolo. Qui c’è, però, un problema abbastanza fondamentale: il fuoco è affidato agli artiglieri presenti sull’elicottero e noi giocatori non abbiamo il controllo su come e dove andranno a sparare, è un’azione automatizzata. Inoltre, come se non bastasse, se non ci dovesse essere nulla da colpire, i colpi saranno sparati verso l’alto e in maniera casuale, andando a sprecare preziosissime munizioni. Una dinamica decisamente irritante.

Ma il più grande, quasi gigantesco punto debole di Dustoff Z risiede nella grafica, essenziale, ancor più minimale di un qualsiasi titolo LEGO. In sostanza, decisamente troppo scarna per un videogioco per PC o console che non provenga con una macchina del tempo direttamente dal 2006 o giù di lì. Si tratta di una grafica che sarebbe decisamente scarsa anche per un videogioco mobile nei nostri tempi, mentre invece qui è proposta addirittura su console e PC.

Feeling

Già il primo impatto con Dustoff Z fa sì che si parta immediatamente col piede sbagliato, ma se non foste particolarmente sensibili in fatto di grafica, si vanno ad aggiungere altri elementi via via, andando avanti e giocando. Dustoff Z è un’esperienza di gioco abbastanza ripetitiva e senza grandi novità, condita peraltro dai problemi del gameplay già analizzati.

La noia è sempre dietro l’angolo, pronta ad assalirci durante le sessioni di gioco, che non riescono a farci incontrare spesso situazioni nuove, capaci di stuzzicare la curiosità. In sostanza, Dustoff Z è un giochino che potrebbe funzionare sicuramente meglio su mobile, ma che non spinge di certo un utente ad avviarlo quando si trova davanti alla propria console, potendo usufruire facilmente di moltissimi titoli, sicuramente più gratificanti nel loro complesso.