Finché morte non ci separi
«La prima notte non si scorda mai»
Una delle cose belle del periodo di Halloween per gli amanti dell'Horror sono le novità che sono proposte al cinema e sui canali a pagamento. Tra le tante, arriva con 20th Century Fox Finchè morte non ci separi, certamente una delle più interessanti: negli USA ha incassato oltre 52 milioni di dollari al botteghino. Diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, il film è una comedy horror esilarante e vanta un cast di attori sensazionali: Andie MacDowell (l’indimenticabile protagonista di Quattro Matrimoni e un Funerale), Adam Brody (il Seth Cohen di The OC), Henry Czerny (Revenge) e la protagonista Samara Weaving (Tre Manifesti a Ebbing, Missouri).
Innamoratasi di Alex, rampollo della facoltosa famiglia Le Domas, fondatrice di un impero di giochi da tavolo, Grace è chiesta in sposa da quest’ultimo. Essendo di umili origini, entrare a far parte della famiglia Le Domas sarebbe una grande opportunità di benessere e stabilità duraturi. Per meritare questo privilegio, però, durante la prima notte di nozze dovrà superare una strana prova che onora una vecchia tradizione: giocare a un gioco, nel suo caso nascondino, e vincere battendo tutti i partecipanti. Solo così entrerà di diritto a far parte della dinastia. Ma dietro l’innocente facciata di un’innocua famiglia dedita al nascondino, si cela un terrificante rito omicida da consumarsi nel cuore della notte. I Le Domas sono, infatti, convinti che se non s'uccida prima dell’alba il nuovo aspirante membro, una maledizione s'abbatterà sulla famiglia, sterminandola. Grace sembrerebbe quindi spacciata: in poco tempo dovrà accettare questa tremenda realtà, ingoiare la delusione, veder sgretolati i suoi sogni d'amore e felicità e tentare in tutti i modi di salvarsi la vita.
Alla base della trama di Finché morte non ci separi c’è un banale escamotage, eppure funzionale e utile a far vorticare le sorti di tutti i protagonisti, come pedine impazzite. Questa comedy horror gira molto bene anche grazie all’innata simpatia della protagonista: ci sentiremo vicini a lei fin dalle prime immagini; triboleremo mentre seguiremo la sua rocambolesca fuga verso la salvezza, in una corsa contro il tempo; gioiremo quando si rivelerà molto più di una fragile sposina spaventata, dotata invece di una forza portentosa e un animo guerriero. A fare da contraltare, c'è la famiglia Le Domas: se all’inizio i suoi componenti ci sembravano cinici e spaventosi, man mano che la vicenda si complica esterneranno la loro confusione e inadeguatezza, condite da codardia e scelleratezza. Sono ingredienti perfetti per trascorrere 95 minuti piacevoli e allo stesso tempo tirati.
Ambientato in un’enorme casa coloniale costellata da labirintici corridoi pieni di passaggi segreti, dove si respirano inquietudine e mistero, Finché morte non ci separi funziona bene. È dannatamente divertente in tutte le sue assurdità, seppur condito da scene splatter che ci faranno balzare sulla sedia. Grazie ad armi rudimentali che ricordano le rese dei conti dei duelli ottocenteschi, il sangue sgorgherà a fiumi e non vedremo mai più un gioco da tavolo in famiglia con gli stessi occhi di prima. La regola fondamentale è non fidarsi di nessuno, solo di se stessi e delle proprie capacità; ricordare che tutte le ricchezze del mondo non faranno mai la felicità di nessuno, se in ballo c’è la propria incolumità. Meglio essere poveri e al sicuro che ricchi e dannati. E Grace lo imparerà presto.
di Valentina de Sapio
Leggi anche le altre Recensioni
In questa recensione sono citati:
• The OC (serie TV)
• Quattro Matrimoni e un Funerale
• Tre Manifesti a Ebbing, Missouri
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