Fukushima
«I ciliegi sono ancora in fiore»
L'11 Marzo 2011 un terremoto di magnitudo 9.0, al largo della costa di Tōhoku, in Giappone, scatena uno tsunami che s'abbatte sulla centrale nucleare del distretto di Dai-ichi. È esattamente da questo evento che inizia il film Fukushima, presentato per il mercato Home Video da Eagle Pictures. Nerdface ha avuto il piacere di ricevere il Blu-Ray e di potervi dare le impressioni su un'opera che, per alcuni versi, s'inserisce in un dibattito aperto poco tempo fa dalla serie TV Chernobyl.
Con protagonista il celebre attore nipponico Ken Watanabe, nei panni del Direttore della centrale, Fukushima ci precipita immediatamente nel dramma: il terremoto, il più forte mai registrato in Giappone, terra ben preparata a eventi naturali di questo tipo, e il quarto più potente di tutti i tempi nella storia della Terra, produce uno tsunami più grande del previsto. La centrale, infatti, è costruita sulla costa e l'onda alta più di 14 metri s'abbatte con inaudita violenza sul complesso. L'acqua invade gli edifici e sommerge il generatore d'emergenza che avrebbe dovuto garantire il raffreddamento dei reattori. Le ore successive saranno contraddistinte dal tentativo del personale della centrale nucleare d'evitare un disastro che avrebbe potuto coinvolgere un'area di 250 km², compresa Tokyo, con ripercussioni globali e incontrollabili. Solo il coraggio degli uomini e delle donne rimasti al proprio posto di lavoro, ribattezzati i Fukushima 50, ha scongiurato il peggio, insieme, va riconosciuto, ad alcune circostanze casuali che sanno d'intervento divino.
Fukushima è un film emozionante ed educativo. Andrebbe proiettato nelle scuole, come monito sulle conseguenze dello sfruttamento privo di regole che l'uomo compie sulla natura, al solo scopo di trarre profitto. Come le inchieste successive hanno dimostrato, infatti, il disastro fu precisa responsabilità della Tepco, azienda operatrice dell'impianto, e fu causato dall'inosservanza di alcune fondamentali norme di sicurezza. Fukushima ben descrive il corto circuito che s'andò a creare tra gli addetti alla centrale, la Tepco e il Governo Giapponese sulla gestione della crisi: l'incidente nucleare, le cui conseguenze sarebbero potute essere ben più drammatiche, ci ha comunque messo di fronte a 40 anni perché la decontaminazione sia completata, sempre che tutto vada come immaginato. Pur avendo prodotto, per ora, un'unica vittima diretta da radiazioni, sono stati 1.600 i decessi certificati in quanto causati dallo stress per l'evacuazione delle zone circostanti.
L'OMS ha dichiarato che «le radiazioni provocate dal disastrato impianto nucleare di Fukushima ed entrate nella catena alimentare sono più gravi di quanto finora si fosse pensato» e che l'effetto dell'incidente «è molto più grave di quanto chiunque avesse immaginato all'inizio, quando si pensava che si trattasse di un problema limitato a circa 30 chilometri». Basti pensare che il livello di radioattività del mare, registrato nei giorni successivi, è stato superiore di 4.400 volte al limite massimo consentito. A differenza di Chernobyl, il cui reattore è stato possibile isolare grazie a un guscio di cemento armato, Fukushima continuerà a emettere radiazioni per altri 20 anni almeno, a causa dell'impossibilità d'intervenire allo stesso modo. È una prospettiva terrorizzante. È un fatto vero e questo film lo racconta in modo preciso e puntuale, con un finale emozionante ed evocativo: fa piacere che Eagle Pictures abbia deciso di proporlo per il mercato Home Video.
di Ludovico Lamarra
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In questa recensione sono citati:
• Chernobyl (serie TV)