Il britannico David Tomlinson deve la sua fama, che dura ancora adesso a tanti anni dalla morte e malgrado il fatto si fosse ritirato dalle scene addirittura vent'anni prima, a una tripletta di film divenuti patrimonio comune dei nostri ricordi d'infanzia. Lo sapete bene: se non avesse preso il ruolo di Mr. Banks, che sarebbe dovuto essere d'Alec Guinness, in Mary Poppins, probabilmente di David Tomlinson sarebbe rimasto solo un vaghissimo ricordo tra gli addetti ai lavori e invece c'è stato consegnato nel mito, accanto a Julie Andrews a Dick Van Dyke.
Quand'ero piccolo, avevamo una sola TV in casa. Era di quelle grosse, a tubo catodico. Il telecomando ci aveva abbandonato quasi subito e l'antenna era scadente, tanto che dovevamo spesso sintonizzare i canali manualmente, per evitare l'effetto nevischio. Un solo canale non riuscivamo proprio a vedere e non ho mai capito il perché: Rai 1. Chi ha passato i 30 da un po' sa che si trattava della rete dove il lunedì sera, mi pare, davano i film Disney. Potete immaginare quanto fossi a dir poco furioso con quel catorcio.
Mito assoluto della nostra infanzia, Dick Van Dyke non ha bisogno di grandi presentazioni. Attore poliedrico, s'è fatto notare su tutti i media per i quali ha lavorato, dalla radio nei primi anni '40, fino al piccolo schermo in epoca più recente. Le origini della famiglia sono molto antiche e sembra sia possibile risalire l'albero genealogico fino a John Alden, membro dell'equipaggio della Mayflower, la nave che ha portato in America i primi pellegrini inglesi.
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