Se pensiamo ai più grandi film diventati iconografici, è inevitabile pensare anche alle voci di quei personaggi entrati nella storia del cinema. Il doppiaggio italiano ha sempre vantato alcune punte di diamante e per gli appassionati nostrani è quasi automatico associare un attore famoso a una voce. Basti pensare ai compianti Ferruccio Amendola o Tonino Accolla: riconosciamo il loro timbro a occhi chiusi e l'associamo a un determinato volto, a una scena famosa o a una citazione. James Earl Jones è tutto questo per il cinema americano.
Game of Thrones è diventata una delle serie TV più seguite, anche da chi non ha mai masticato Fantasy in vita sua. Complici del successo dello show sono una scrittura bellissima e d'impatto, condita con una crudezza nello svolgersi del gioco e delle sue regole terribili. Come Dark Souls ha dimostrato, ci piace essere presi a pugni fortissimi e, fin dai primi episodi, Game of Thrones ci fa ben capire chi comanda, insegnandoci che non è bene affezionarsi a nessuno dei suoi personaggi, perché una prematura scomparsa è sempre dietro l'angolo.
Ormai lo abbiamo capito: a Hollywood c'è un killer spietato, pronto a colpire al cuore. Nessuno sembra essere al sicuro o dirsi intoccabile e le sue vittime sono scelte con lucida follia. Giovane o vecchio, poco importa, perché lo spietato assassino dei sequel è a piede libero ed è determinato a uccidere ogni film sul quale riuscirà a mettere le mani. La sua prossima preda sembrava essere al sicuro e invece, dopo essere arrivata la tragica notizia, «Mary Poppins: il sequel si farà», abbiamo anche assistito al film concreto.
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