Il Giardino Segreto
«Ti racconto una storia»
Con queste parole si apre Il Giardino Segreto, adattamento del classico per bambini di Frances Hodgson Burnett, pubblicato nel 1911. È una storia che abbiamo avuto modo di sentire molteplici volte, tra teatro, televisione e cinema. Forse è proprio per evitare d'annoiare il pubblico che il regista Marc Munden, aiutato dalla penna del drammaturgo Jack Throne tra gli autori del testo teatrale Harry Potter e la Maledizione dell'Erede, decide di cambiare il periodo storico, l’atmosfera e anche il focus tematico. Son scelte che, pur essendo assolutamente comprensibili, rendono la storia più opaca, portandola a concentrarsi su uno stupore artificiale più che reale e veramente sentito.
Mary Lennox (Dixie Egerick), una bambina di 9 anni, è mandata a vivere, in seguito alla morte dei suoi genitori, da suo zio Archibald Craven (Colin Firth), un uomo freddo, vedovo e solo. Appena arriva nella sua casa, le regole scandite dalla governante, la signora Medlock (Julie Walters) son chiare: non dovrà parlare con nessuno e, soprattutto, non dovrà andare a curiosare in giro. È proprio la voglia d'infrangere questi divieti la porterà a scoprire un giardino segreto, diametralmente opposto all'abitazione: un posto caldo, accogliente, pieno di vita. Non sarà però sola in quel luogo: al suo fianco ci sono Dickon (Amir Wilson, Will Parry in Queste Oscure Materie), fratello della domestica Martha (Isis Davis), e Colin Craven, figlio del proprietario di casa, costretto a letto da una difficile malattia.
Il Giardino Segreto, disponibile dal 10 Dicembre su Prime Video, dovrebbe essere nella sua essenza una storia incentrata sul dolore della perdita e sulla magia dei rapporti umani. Queste tematiche sembrano passare in secondo piano, però, nascoste dietro una ricerca estetica fin troppo artificiosa, dovuta al desiderio di modernizzare alcune dinamiche del libro per renderle più comprensibili e vicine al gusto odierno del suo target di riferimento. Gli attori emergenti son capaci di reggere la storia e quelli veterani quasi non hanno nemmeno uno screentime sufficiente per essere memorabili agli occhi dello spettatore.
Il Giardino Segreto è un adattamento che porta a chiedersi se sia davvero necessario tornare a maneggiare storie appartenenti al passato, da un lato snaturandole e dubitando del loro potenziale per il pubblico odierno, e dall’altro continuare a crearne adattamenti, perché già rodate.
di Giada Sartori
Leggi anche le altre Recensioni
In questa recensione sono citati:
• Harry Potter e la Maledizione dell'Erede (testo teatrale)
• Queste Oscure Materie (serie TV)