Una favola nera
Se prendiamo un pizzico di Mani di Forbice, una manciata d'apatia da una famosa e tenebrosa Mercoledì, la regia di Tim Burton, con produttore esecutivo Francis Ford Coppola e le musiche di Danny Elfman, cosa uscirà fuori? Il Mistero di Sleepy Hollow! Partiamo dalla trama: Ichabod Crane, interpretato da Johnny Depp, è un giovane agente di polizia del '700, epoca in cui la religione prevale sulla ragione e sulla logica. Stanco dei soliti casi, è mandato a Sleepy Hollow, dove tre uomini sono stati uccisi. Qui incontra Katrina, interpretata da Christina Ricci, figlia di Baltus Van Tassel, uno dei personaggi illustri del piccolo paesino. I notabili locali spiegano al giovane investigatore che il colpevole di tali morti sarebbe il Cavaliere senza Testa.
La leggenda narra di un mercenario con l'abitudine di mozzare la testa ai suoi nemici: proprio su quelle terre, anni prima era stato catturato e decapitato a sua volta. Ora gli abitanti del villaggio sono sicuri che sia tornato per vendicarsi. Ichabod, non credendo alle superstizioni, sceglie la via della razionalità per risolvere l'enigma, ma dopo che il magistrato Philips è decapitato proprio di fronte ai suoi occhi, abbandona la strada della ragione e inizia a pensare a una soluzione alternativa per arrivare ad arrestare il colpevole di questi efferati omicidi. Aiutato dal giovane Masbath, desideroso di vendicare la morte del padre, uno delle vittime, si addentra nel proverbiale bosco in cui dimora una strega: questa gli rivela il luogo dove risposano i resti del Cavaliere, l'Albero dei Morti. Arrivati lì, i due scopriranno che la testa del cadavere è stata portata via e forse la causa delle decapitazioni è collegata a questo fatto.
Con Il Mistero di Sleepy Hollow, Tim Burton riesce a immergerci nuovamente nel suo mondo fatto di spettri e personaggi surreali, dai passati complessi e turbolenti, in cui quasi ci si affeziona al cattivo, il Cavaliere alla ricerca della sua testa, mentre più volte dubitiamo dei buoni sentimenti, come l'amore di Katrina verso l'ingenuo Crane, ben interpretato da Johnny Depp, musa del regista. Al punto che il produttore del film, Scott Rudin, dichiarò: «Sostanzialmente, sta recitando in tutti i film di Tim Burton!». In realtà sarebbe più appropriato parlare di un trio, con Helena Bonham Carter a completarlo; un poker di assi quando è presente anche Danny Elfman, compositore di tutte (o quasi) le colonne sonore del regista.
Una dimensione quasi familiare, corroborata dalle cronache che narrano di come il set de Il Mistero di Sleepy Hollow fosse una piena realizzazione della fervida e originale immaginazione di Tim Burton. Inizialmente aveva pensato, d'accordo con lo sceneggiatore Andrew Kevin Walker, di girare la storia in bianco e nero, per poi optare verso tinte monocromatiche, per marcare nel modo migliore possibile l'effetto gotico di una pellicola in cui è difficile distinguere i colori, cercando allo stesso tempo di rendere il fantastico e l'irreale credibili. Stesso ragionamento fu fatto per le scenografie: l'intenzione era di basare le riprese de Il Mistero di Sleepy Hollow sui luoghi originali e molte cittadine furono visionate nella zona compresa tra New York e la Hudson Valley, inclusa la vera Sleepy Hollow. Ma non esiste realtà che possa equiparare la fantasia di Tim Burton e il regista, d'accordo con lo scenografo Rick Heinrichs, decise di ricreare villaggi, strade, case e tutto quanto potesse servire per dare vita all'atmosfera lugubre del racconto, nella forma incastonata nella sua mente. I risultato finale lo conosciamo: la cura nell'allestimento del film, perfettamente fusa a una storia ricca di tranelli e sentimenti contrastanti, ci regala uno dei capolavori di Tim Burton. Il Mistero di Sleepy Hollow è un continuo crescendo di tensione e sospensione dell'incredulità: tra le ombre minacciose di chi vuole farci perdere la testa, ritroviamo il nostro amore infantile per le storie dell'orrore.
di Elisa Sini
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