Mallrat
Dopo Tom Selleck, i baffi più famosi della televisione appartengono sicuramente a Jason Lee, attore famosissimo per il suo ruolo più duraturo di Earl Hickey, nella serie TV My Name is Earl, ma che al piccolo schermo arriva dopo molti ruoli su quello grande. Partendo dall'inizio, bisogna dire che la sua passione principale non è la recitazione: infatti, prima d'intraprendere la carriera d'attore, Jason Lee era già conosciuto e famoso come skater professionista e nel 1992 fonda la Stereo Skateboards, azienda poi chiusa e riaperta nel 2004. Se volete avere un piccolo scorcio della sua carriera, potreste recuperare il videogame Tony Hawk's Project 8, nel quale è presente come personaggio giocabile. La strada per il cinema si apre nel 1993 quando partecipa, con un piccolo ruolo, a Mi Vida Loca, ma il primo ruolo di successo è del 1995, nel film Generazione X, Mallrats in originale. Piccolo cult firmato da Kevin Smith, lo vede nei panni del protagonista Brodie Bruce e non solo segna il suo esordio, ma sancisce anche l'inizio di un'amicizia duratura col regista, che lo vorrà anche in altri e futuri progetti, a cominciare proprio dal successivo, In Cerca di Amy (1997). Memorabile il suo dialogo con Stan Lee, chiamato in causa dai suoi amici perché lo convinca a scusarsi con la ex compagna e invece coinvolto in un surreale dialogo sugli attributi genitali dei supereroi. Per non parlare della Stretta Puzzona...
In seguito, Jason Lee sarà anche in Dogma (1999), in Jay & Silent Bob... Fermate Hollywood! (2002), in Clerks 2 (2006) e in Jay & Silent Bob: Ritorno a Hollywood (2019). Prima d'arrivare al 2005 e vestire i panni di Earl, l'attore ha comunque modo di prendere parte a numerose pellicole non dirette da Kevin Smith: di solito, si tratta di ruoli marginali. È per esempio in Nemico Pubblico (1998), accanto a Will Smith e Gene Hackman; in Almost Famous (2000); nella commedia The Heartbreakers: Vizio di Famiglia (2001); in Vanilla Sky (2001); nella (brutta) riduzione cinematografica de L'acchiappasogni (2003). Strano, però, che la parte destinata a renderlo famoso davvero, Jason Lee stava quasi per rifiutarla.
My Name is Earl è la storia di un avanzo di galera, ladro e farabutto, che si convince dell'esistenza del karma nel momento in cui si rende conto che, se si comporta bene, allora il fato lo premia. Decide di stilare una lista dei torti commessi in passato, per cercare di porvi rimedio. Ironica, a volte caustica, la serie TV diventa subito un successo, ma Jason Lee prima d'accettare vuole leggere il copione del pilota due volte e all'inizio non sembra molto convinto.
Sarà invece il segreto del suo successo e, dopo la sua messa in onda, arriveranno per lui anche ruoli da protagonista, sebbene non proprio in capolavori. Per esempio è scelto per interpretare Dave Seville, nella trilogia dei Chipmunks, film basati sugli omonimi personaggi a cartoni animati che, per quanto godibili se sei un bambino, poco o nulla lasceranno nella storia del cinema. Interessante, invece, l'approdo di Jason Lee nel mondo del doppiaggio: sarà la voce originale di Sindrome, indimenticabile villain del film Pixar Gli Incredibili, nel videogioco da esso tratto e nel corto Jack-Jack Attack, che si concentra sul più piccolo (e pericoloso) della famiglia di supereroi. Ancora, offrirà la sua voce in Monster House (2006), storia in stile Steven Spielberg su una casa infestata e sui ragazzini che dovranno scoprirne il segreto. Per chiudere il cerchio e tornare ai supereroi, sarà anche la voce del beagle con superpoteri, protagonista di Underdog: Storia di un Vero Supereroe (2007).
Ovviamente, fatte le dovute eccezioni, non sono capolavori quelli di cui abbiamo parlato e il momento più alto della sua carriera resta quello in My Name is Earl che però viene cancellata all'improvviso senza che si possa dare un vero finale alla serie. A concludere le vicende, però, ci pensa un'altra serie TV, Aiutami Hope, in cui avrà solo un piccolo cammeo, interpretando un ruolo diverso, ma nella quale sarà detto di sfuggita attraverso un notiziario, che un tale è riuscito a rimediare ai suoi errori trascritti su una lista. Davvero un peccato non averlo potuto vedere. A Jason Lee, infatti, e al suo Earl dobbiamo davvero grasse risate, possiamo perdonare tutto, anche la sua fortunatamente conclusa affiliazione a Scientology e la sua carriera probabilmente arrivata a un punto fermo. Jason Lee vive in Texas, dove si diletta in fotografia ed è proprietario di un ristorante. Difficilmente lo rivedremo al cinema.
di Alessandro Sparatore
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