Jumanji: Benvenuti nella Giungla
«Odio questo gioco»
«Welcome to the jungle, we got fun and games», cantavano i Guns'n'Roses, nel pezzo leggendario omonimo del film al quale fa da colonna sonora. Jumanji: Benvenuti nella Giungla è il sequel della storica pellicola del 1995 con l’indimenticabile Robin Williams protagonista. E, nonostante le ovvie perplessità che si possono avere quando si tratta di titoli sui quali si torna per sfornarne un altro, il nuovo capitolo è veramente ricco di fun and games. Non potrebbe essere diversamente, vista la presenza di Dwayne The Rock Johnson e Jack Black. Jumanji: Benvenuti nella Giungla inizia esattamente dov'era finito il primo film, con la scatola intagliata del gioco sulla spiaggia semi coperta dalla sabbia e gli inquietanti tamburi di sottofondo. Ma è passato del tempo e i giochi da tavolo non sono più così in voga, sostituiti dall’avvento delle console casalinghe, come il Super Nes o il Megadrive.
I quattro protagonisti di Jumanji: Benvenuti nella Giungla sono adolescenti: per motivi diversi, si ritrovano in punizione dopo l’orario scolastico. I cliché ci sono tutti: c'è il nerd appassionato di videogame; il giocatore di football che non brilla nello studio; la reginetta della scuola, ossessionata dall’apparenza più che dalla sostanza; la studentessa modello, che vive sui libri e si trascura totalmente. Il preside dell’istituto affida loro l’incarico di sgomberare un vecchio scantinato in disuso da diversi anni e proprio lì, su uno scaffale polveroso, i ragazzi trovano una vecchia console, con una cartuccia di gioco inserita e chiamata, per l'appunto, Jumanji. Avviato il videogame, i ragazzi scelgono uno dei quattro avatar disponibili e, appena premuto start, sono catapultati nella giungla, trasformati nella versione in carne e ossa dei personaggi scelti in precedenza.
Dopo 22 anni, il gioco da tavolo Jumanji, evolutosi e trasformatosi grazie alla magia di cui è pregno per attirare i ragazzi di una nuova epoca, è stato riavviato: l’unico modo per tornare a casa, sarà quello di vincere la partita, riposizionando il mistico gioiello al suo posto. Sarà necessario collaborare, nonostante le diversità, per poter superare le mille minacce della giungla e del malvagio cacciatore Nigel, accecato dal potere del gioiello. Il tutto, naturalmente, sarà condizionato dal numero di vite e di abilità a disposizione dell’avatar scelto. The Rock, che sembra diventare più mastodontico e divertente a ogni nuovo film, sarà quindi l’avventuroso dottor Smolder Bravestone: è forte, veloce e con una rovente intensità. Ad accompagnarlo in questa avventura, troviamo il portatore Franklin Mouse Finbar, interpretato da Kevin Hart, e la meravigliosa Karen Gillan, nei panni della letale Ruby Roundhouse. E poi Jack Black, stupendo nei panni dell’uomo di mezza età in sovrappeso Sheldon Shelly Oberon, controparte videoludica della regina di bellezza Bethany, ruolo che rappresenterà una continua fonte di gag. Alla regia di Jumanji: Benvenuti nella Giungla c’è Jake Kasdan, regista, produttore e sceneggiatore, il quale ha dovuto gestire una bella patata bollente: gli va dato il merito d'aver realizzato un film divertente, piacevole e scorrevole, con una sua identità e diversi richiami al titolo originale e alle sue atmosfere. A differenza del primo Jumanji, in cui la giungla arrivava nel mondo di tutti i giorni e c’erano scimmie a rubare le moto della polizia ed elefanti a scorrazzare per la città, devastandola, qui si è proiettati direttamente dentro il gioco, misterioso e pericoloso. Certo, il contrasto è meno evidente e rende Jumanji: Benvenuti nella Giungla un vero e proprio film d’avventura, con inseguimenti, esplosioni e voli in elicottero, tra leopardi e ippopotami.
Punto di forza di Jumanji: Benvenuti nella Giungla sono sicuramente i personaggi, che giocano sull'enorme differenza fra avatar e i giocatori. Il cast scelto è perfetto e funziona: Jack Black e The Rock sembrano la nuova versione della coppia comica Arnold Schwarzenegger e Danny De Vito. Il nuovo Jumanji non delude, insomma, e saprà conquistare i più giovani, così come chi è cresciuto col precedente film, a meno che non cerchi necessariamente un confronto con l'insuperabile pellicola con Robin Williams. Questo sequel, anzi, lo rispetta e lo presenta una storia più adatta alle nuove generazioni.
di Daniele Kinder Rea
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