Kids with Guns 3
A Nerdface abbiamo un detto: tutto è meglio coi dinosauri. E gli zombie. Sembra sia un motto condiviso anche da Capitan Artiglio, nome d'arte mutato dal videogioco Claw di Julien Cittadino, classe 1993, tanti lavori alle spalle come grafico per poster di concerti e copertine di dischi, tra cui spiccano le collaborazioni con Rancore, DJ Myke e Murubutu. Kids with Guns è la sua epopea western edita da BAO Publishing, una favola epica che giunge a conclusione con Volume 3: Coda, uscito in fumetteria il 21 Maggio.
Kids with Guns vede i tre fratelli Doolin morire e risorgere, per entrare in possesso di incredibili poteri grazie all'uso di alcuni artefatti, i Teschi di Moloch, all'interno di un mondo post apocalittico popolato dalle creature più disparate, in cui i dinosauri sono usati come cavalcature. È una frontiera fantasy condita da una spruzzata di steampunk americano, in cui imperversano banditi, fuorilegge, cacciatori di taglie, sceriffi e mercenari.
«I figli dovrebbero avere sogni diversi da quelli dei propri genitori»
I Doolin, divenuti super umani, si troveranno a percorrere sentieri diversi, destinati a farli scontrare in una battaglia fratricida, che potrebbe cambiare, se non distruggere, il mondo intero. A orbitare intorno a essi ci sono molti personaggi, tra cui la Bambina Senza Nome, una pistolera temibile, figlia adottiva di uno dei tre, e il Mucchio Selvaggio, un gruppo di guerrieri anch'essi dotati di poteri sovrannaturali, un tempo guidati da loro padre.
Il Volume 3 ci porta dunque all'epilogo, dopo aver sfogliato un fumetto ricco di sottotrame e di personaggi, tutti riuniti in un emozionante team up per lo scontro che deciderà le sorti del pianeta. È un western particolare, Kids with Guns, caratterizzato da colori tenui che in qualche modo addolciscono anche le sequenze più crude e drammatiche. La dolcezza è, in effetti, una nota sempre presente in tutta la narrazione, tra fratelli un tempo inseparabili e ora su fronti opposti, figli in cerca dell'affetto dei genitori, bambini terribili desiderosi di normalità e gruppi di giovani sbandati cui manca una casa.
Merito di Capitan Artiglio è l'essere riuscito a creare un universo in cui la sospensione dell'incredulità permette al lettore di proseguire nella lettura con avidità, pagina dopo pagina, e il cui unico limite, forse, sta nell'aver gettato lungo la strada molte sottotrame che avrebbero meritato un respiro maggiore. Ma una volta chiuso l'ultimo volume della sua epopea siamo appagati e commossi, vorremmo ancora cavalcare in sella ai carnosauri lungo le lande desolate del suo Far West, insieme ai suoi personaggi. Speriamo si tratti solo di un arrivederci.
di Ludovico Lamarra
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In questa recensione sono citati:
• Claw (videogame)