La Ragazza dei Tulipani
«Saresti stata un'orfana in un mare in tempesta»
La Ragazza dei Tulipani, diretto da Justin Chadwick e scritto da Tom Stoppard, premio Oscar alla Miglior Sceneggiatura Originale per Shakespeare in Love, racconta di Sophia, orfana a causa della peste, data in sposa a Cornelis Sandvoort (Christoph Waltz), un ricco commerciante molto più vecchio di lei. Egli è desideroso d'avere un figlio dalla lei, in modo da poter avere qualcuno a cui lasciare il patrimonio guadagnato negli anni. Non riuscendo, però, a concepire un figlio, decide d'assumere un pittore per essere ritratto insieme alla moglie, affinché la sua figura possa essere ricordata dalle future generazioni. Il giovane incaricato è Jan Van Loos, squattrinato ma di bell'aspetto, che sedurrà la giovane Sophia, tenendo all'oscuro il ricco marito. Il tutto è ambientato nella Amsterdam del 1600, periodo florido per il commercio di tulipani.
Se siete amanti di Shakespeare in Love, sicuramente La Ragazza dei Tulipani fa per voi. Come il film premio Oscar fu un emblematico esempio di forma senza sostanza, questo riesce a condensare una miriade di linee narrative in sole 2 ore, non azzeccandone neanche una. Il suo vero difetto è, appunto, il non saper gestire i numerosi personaggi, le loro storie e i loro drammi, senza dare il tempo di poter essere sviscerati a dovere. La maggior parte dei protagonisti, interpretati fra l'altro da attori o modelli piuttosto famosi, come Cara Delevingne, sono semplicemente espedienti narrativi col solo scopo di mandar avanti la trama, senza alcuna caratterizzazione. Ad altri personaggi, invece, sono attribuiti tratti solo verso la fine del film, ovviamente per semplici esigenze di sceneggiatura. La cosa peggiore, però, resta la storia d'amore fra Sophia (interpretata dalla Tomb Raider Alicia Vikander) e Jan Van Loos (Dane DeHaan, interprete del Green Goblin di The Amazing Spider-Man 2: il Potere di Electro): non esiste niente che li lega, se non l'essere giovani e belli. Il loro amore è semplicemente sbandierato al pubblico, per far provare qualche sorta d'attaccamento nei loro confronti, cosa che non accade, in quanto qualsiasi azione che i due commettono è goffamente riprovevole, dato che non solo non risultano assolutamente simpatetici, ma al contrario, sono terribilmente antipatici e senza alcun diritto di redenzione.
L'unica linea narrativa interessante de La Ragazza dei Tulipani riguarda il commercio dei fiori, bolla economica che per dinamiche ricorda molto il commercio delle criptomonete online, belli da vedere, ma inutili dal punto di vista pratico. Tecnicamente, il film è ben fatto. Molte inquadrature ricordano quadri dell'epoca e il bellissimo volto d'Alicia Vikander è sempre messo in risalto dalla macchina da presa. Sono presenti anche molte riprese particolarmente suggestive. La recitazione è, dato il cast di livello, impeccabile. È difficile far recitare male Christoph Waltz però, nonostante il suo lavoro sia di ottimo livello, non è riuscito a salvare un film tutto sommato mediocre. Le musiche di Danny Elfman, però, alzano il livello delle scene.
In conclusione, La Ragazza dei Tulipani è assolutamente dimenticabile. Purtroppo aveva tutti gli ingredienti per essere un ottimo film in costume: una buona regia, una colonna sonora di livello e un grande cast. Sfortunatamente, non riesce nel proprio intento, a causa di una sceneggiatura sicuramente rivedibile.
di Valerio Massimo Schiavi
In questa recensione sono citati:
• Shakespeare in Love
• The Amazing Spider-Man 2: il Potere di Electro
• Tomb Raider
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