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Le Grida del Silenzio
«Sette volti, sette maschere»
Le Grida del Silenzio è un film scritto e diretto da Sasha Alessandra Carlesi. La trama ruota attorno a sette ragazzi che lavorano presso un centro sportivo e organizzano un campeggio fuori porta. Una volta arrivati lì, fra drammi, presenze oscure e droghe, la loro vita avrà una brusca svolta. Le Grida del Silenzio si presenta come un tipico horror: un gruppo di ragazzi in campeggio, ci si aspetta sia l'ultimo posto che visiteranno, data la scarsa aspettativa di vita che hanno i giovani escursionisti nei film del genere. Si nota subito, però, di stare distanti da quel tipico filone.
Sasha Alessandra Carlesi si prende i primi 20 minuti per introdurre i personaggi, i loro rapporti reciproci, le loro debolezze e ogni altro tipo di caratterizzazione. Chiaramente questa mossa, soprattutto per chi è avvezzo alle regole della narrativa cinematografica, risulta sbagliata. Ovviamente, nel cinema e nella scrittura esiste anche la soggettività, però una scelta così pesa sull'andamento della trama, piegata alla necessità di dover conoscere, talvolta anche in maniera didascalica, tutti i personaggi che la compongono. Un altro difetto che affligge Le Grida del Silenzio è la quasi assenza di set-up e pay-off: la gran parte degli avvenimenti non ha seguito, trattandosi di momenti a compartimenti stagni, il più delle volte letteralmente dei riempitivi per arrivare alla durata del film di 90 minuti. Un'altro elemento mal riuscito è rappresentato dai tentativi di creare la tensione: durante il campeggio, iniziamo a vedere alcune presenze demoniache o spirituali totalmente fuori posto di cui, ovviamente, non avremo più traccia. Questa assenza, dovuta alla mancanza di avvenimenti e unitamente a una sceneggiatura piuttosto confusionaria lascia perplessi in un primo momento, esterrefatti in un secondo, poiché non si riesce a capire dove Le Grida del Silenzio voglia andare a parare.
A tal proposito, il finale è forse uno dei più assurdi mai visti. Un tentativo d'imitare Il Sesto Senso, con la sola differenza che il colpo di scena finale stupisce in quanto messo totalmente a caso. Anche le stesse interazioni fra i personaggi durante il terzo atto non solo sono sopra le righe, ma mancano completamente di logica. Come se non bastasse, ci è propinato un monologo di svariati minuti su uno dei tanti temi affrontati. Sfortunatamente, tutto questo ci lascia storditi, tanto da distogliere la nostra attenzione da un secondo plot twist assolutamente inutile, che però perlomeno è giustificato da un set-up. Dal punto di vista tecnico, almeno, non ci sono grandi pecche, il montaggio riesce comunque a stare dietro a una narrazione piena di pecche e banalità.
La recitazione dei protagonisti, invece, è uno dei pochi aspetti da lodare ne Le Grida del Silenzio. I ragazzi del campeggio riescono nel loro lavoro, nonostante i dialoghi non sempre ben scritti. A differenza dei personaggi secondari, però, le cui interpretazioni sarebbero da cancellare. Anche la colonna sonora, sebbene all'inizio del film assomiglino più alle tracce royalty-free che si trovano su internet, col passare dei minuti migliorano di qualità. In conclusione, purtroppo Le Grida del Silenzio è un assolutamente da evitare. Dispiace, vista la natura indipendente del progetto e le difficoltà affrontate nel corso della produzione. Sfortunatamente, però, la scrittura chiaramente fallace ha rovinato un progetto che sarebbe potuto anche essere interessante, ma che, purtroppo fallisce il tentativo di diventare fusione di vari generi, lasciando in più un messaggio a noi spettatori.
di Valerio Massimo Schiavi