Una storia di redenzione
Era il 1° Ottobre 1998 quando usciva negli Usa e in Europa MediEvil. Oggi come allora stiamo attendendo di nuovo il ritorno di questo adventure hack'n'slash, non più nell’originale versione su PS1, ma in una veste completamente rinnovata con una grafica in 4K su PS4. Questa della rimasterizzazione di grandi classici è una scelta molto popolare negli ultimi tempi, ma è applicata solamente a quei videogiochi che hanno fatto la storia. E sarebbe esattamente il caso di MediEvil, un titolo capace di ottenere subito un grande successo tra pubblico e critica, raggiungendo anche il traguardo Platinum, con 400mila copie vendute. Imputare la grande fortuna di MediEvil a un aspetto piuttosto che a un altro sarebbe ingeneroso, perché ci troviamo davanti a un capolavoro a tutto tondo. Il contesto è chiaramente il Medioevo, ma l’ambientazione in cui il giocatore si muove è a dir poco sorprendente. Oscuri, cupi, grotteschi e inquietanti: così si potrebbero facilmente definire i livelli di MediEvil, capaci di trasmettere queste sensazioni nonostante una grafica 3D molto semplice, ma all’avanguardia per l’epoca, e di calare perfettamente l’utente nell’atmosfera intrisa di magia nera che caratterizza tutto lo svolgimento dell’azione. Eccezionale anche la giocabilità, dinamica e variegata, tanto da poter far invidia a molti videogiochi moderni. Una rosa di armi molto vasta, ognuna con caratteristiche diverse, ne stimolava la ricerca parallelamente all’obiettivo principale, spingendo anche a rigiocare i livelli per ottenerle.
Ma MediEvil è ricordato soprattutto per il protagonista assoluto, Sir Daniel Fortesque, personaggio che definire magnetico è dire poco. Il famoso scheletro in armatura, senza mascella e dal volto non proprio sveglio è dotato di un’innata vena comica, evidente già al primo sguardo. È capace d'emettere solamente suoni indistinti a causa della mancanza della parte inferiore della bocca, interpretati dai sottotitoli. Spesso protagonista di divertenti gag nei filmati, si trasforma invece in spietata macchina da guerra nelle sequenze di gioco. È soprattutto suo il merito se MediEvil entra nell’Olimpo videoludico mondiale, ma a quadrare il cerchio concorre un altro tassello importante: la trama, un aspetto a volte tralasciato dai giochi hack'n'slash, tutti orientati ai combattimenti.
In MediEvil, invece, la trama è una vera e propria punta di diamante. Narra una storia di redenzione, quella di Sir Daniel Fortesque, un codardo e un fanfarone, famoso cavaliere in vita e dopo la morte solamente grazie alle voci e ai fantasiosi racconti diffusi da cantori e da egli stesso, che lo dipingevano come un grande eroe, quando la verità era invece ben altra. Ricordato come colui in grado di sconfiggere il perfido mago Zarok, durante il suo primo attacco e deceduto in seguito allo scontro finale, in realtà fu ucciso da una freccia all’inizio della battaglia, una fine certamente meno gloriosa. Esattamente 100 anni dopo, ecco il ritorno dello stregone che, con un potente sortilegio, resuscita i morti facendone il suo esercito. Anche Sir Daniel è riportato in vita e proprio lui si prenderà sulle spalle la responsabilità d'affrontare e sconfiggere definitivamente il malvagio Zarok. Quella di MediEvil è dunque la storia della redenzione di un falso eroe, vissuto e morto nella finzione, cui è data una seconda chance, l’opportunità di dimostrare il valore che non è riuscito e non ha avuto il coraggio d'esprimere in vita.
di Edoardo Frazzitta
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