Nel 1958 esce L'esperimento del Dott. K: il film è di quelli destinati a lasciare il segno. Narra della tragedia che colpisce l'inventore Andrè Delambre, scienziato formidabile, capace di costruire una macchina del teletrasporto. Dopo i primi test con oggetti, decide di provare la sua creazione su se stesso, ma un ospite indesiderato, una mosca, s'introduce con lui nella cabina. Al termine del processo, escono due esseri ibridi: una mosca con la testa e un braccio di Delambre e un uomo con la testa e la zampa dell'insetto.
Per parecchio tempo M. Night Shyamalan è stato uno dei miei registi preferiti, al punto che anche opere considerate dai più decisamente sottotono rispetto agli standard le trovavo quantomeno interessanti. Poi, però, ho dovuto cedere alla dura realtà, ai numerosi giri a vuoto recenti del regista. Ma sul suo talento non si discute: fin da piccolo s'è cimentato con filmini in Super 8, alcuni dei quali hanno anche ricevuto un cammeo nelle sue pellicole più blasonate, ed è ancora uno studente universitario quando il suo primo lungometraggio partecipa al Toronto Film Festival, è acquistato e trasmesso dalla TV canadese.
Sono stati pochi i registi italiani tanto capaci e talentuosi, da riuscire a influenzare tutte le generazioni a loro successive. Mario Bava, classe 1914, era sicuramente uno di questi maestri e, come spesso accade, tale non era considerato, almeno in patria e inizialmente. Per molti anni, infatti, Mario Bava è stato considerato un regista di B-Movie. In effetti, le sue sono sempre state produzioni a bassissimo costo, ma ciò che sfuggiva ai critici fino a qualche decennio fa, tristemente fino alla sua morte avvenuta nel 1980, era la sua capacità unica di dar vita a piccoli capolavori, sfruttando i mezzi poverissimi messi a sua disposizione, utilizzati al meglio grazie al mestiere e alla sua sensibilità artistica.
Fuoco alle polveri: parliamo di Michael Bay, classe 1965. Siamo qui a dare un'occhiata alla filmografia e alla vita del regista e produttore più esplosivo di Hollywood. Iniziamo da un neologismo coniato per lui e per il suo personalissimo stile nel girare un blockbuster dopo l'altro. Il termine è «bayhem» e indica sequenze rapidissime, effetti speciali e, soprattutto, esplosioni. Tante esplosioni.
Se il nome di Michael Berryman vi dice poco, lo stesso non vale per i suoi tratti somatici, così caratterizzanti e, purtroppo, derivanti da una malattia genetica. Il suo aspetto peculiare gli ha però aperto le porte del cinema e della televisione e l'attore è stato spesso ingaggiato in produzioni anche molto importanti. Il genere di riferimento è spesso l'Horror e la Serie è la B, che come sapete è capace di regalare piccole perle agli appassionati.
Il mondo delle serie TV vive di annate molto magre e di altre decisamente buone. Qualche volta, poi, azzecca quelle incredibili. Il 1993 è ricordato come un'annata tra le migliori, come quelle dei vini più pregiati. Perché? È l'anno in cui parte una di quelle più amate al mondo. Se volete provare a indovinare, possiamo darvi un grande indizio: «I want to believe». Stiamo ovviamente parlando di X-Files, la geniale serie TV ideata da Chris Carter sulle avventure degli agenti FBI Fox Mulder e Dana Scully, alle prese con casi ai confini della realtà.
Ancora oggi è una delle donne più belle e sensuali del mondo, oltre a essere per molti la seconda migliore Catwoman (al primo posto non troverete Halle Berry) in tutto il panorama cinematografico dedicato al Cavaliere Oscuro. Michelle Pfeiffer, però, iniziò la sua carriera con un semplice concorso di bellezza. Giovanissima, si presenta e vince Miss Orange County e da quel momento parte una lunga carriera, che ancora non sembra fermarsi, malgrado alcuni lunghi periodi sabbatici.
Milena Vukotic, nata nel 1935 da padre commediografo montenegrino e madre pianista italiana, sposa da piccola le passioni dei genitori: studia recitazione e danza classica, prima d'abbandonare definitivamente la seconda, per dedicarsi anima e corpo alla prima. Se la naturale delicatezza la porta a diventare membro del corpo di ballo del Gran Ballet du Marquis de Cuevas, prestigiosa formazione di talenti internazionali creata nel 1944, il fisico minuto e la classe innata le spalancano le porte del cinema, spesso in ruoli marginali da caratterista, ma sempre grazie a lei elevati a indimenticabili.
Forse non tutti sanno che la donna più bella del mondo è nata nel 1975 a Kiev, da un padre ginecologo e da una madre attrice. Milla Jovovich, per l'appunto, passa i primi anni di vita nell'ex URSS,, prima di trasferirsi a Londra e, successivamente, in California. È un fiore che sboccia prestissimo e già a 11 anni diventa modella; 2 anni dopo arriva il primo film. C'è poco da dire: la sua è una bellezza precoce e continua anche adesso a far palpitare cuori. Compreso il mio.
Nel mondo del cinema ci sono thriller, horror, slasher. Poi c'è Misery non deve morire. Tratto dal romanzo Misery (1987) di Stephen King e per la regia di Rob Reiner, il film ci conduce attraverso la tragica storia dello scrittore Paul Sheldon, interpretato da James Caan, il quale, guidando verso l'hotel dove soleva rifugiarsi per terminare i suoi libri, è vittima di un grave incidente stradale. È trovato e salvato dalla dolce e gentile infermiera Annie Wilkes, impersonata dalla magnifica Kathy Bates. Mentre i due si avviano verso casa della donna, Annie lo rassicura e lo tranquillizza, dicendo d'essere un'infermiera.
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