Nella solitudine
Quando si pensa ai mecha giapponesi e agli anime che li hanno come protagonisti, si pensa a qualcosa di più o meno spensierato e semplice. Il canovaccio delle puntate è sempre simile: arriva il mostro, poi il robot eroe della serie, il mostro esplode in un fungo atomico dopo l'utilizzo della mossa finale del robot. È semplice, lineare, prevedibile ed è quanto succede anche nelle serie à la Power Ranger e Megaloman o come in quelle à la Flash e Smallville. In circa 20 minuti, la storia dell'episodio s'esaurisce con buona soddisfazione di tutti. Ma poi, come in alcuni casi avviene, tutto cambia. Siamo nel 2000 e chi scrive è un universitario affezionato, nel senso che all'università ci passerà ancora parecchi anni. Mi fanno compagnia altri ragazzi (anch'essi molto affezionati all'università) e una TV acquistata per godere un po' di svago post studio. Quando inizia Neon Genesis Evangelion, solo Evangelion per gli amici, siamo ancora presi dai robot classici e ricordo ancora le risate al solo pensiero di un mecha con la presa elettrica e il cavetto dell'alimentazione. Ma ci sbagliavamo di grosso a sottovalutare Evangelion, perché nel giro di poche puntate, l'anime riesce a colpire duro come e più di un maglio perforante, molto più in profondità di quanto faranno altrettante donne nel futuro.
Un po' di trama semplificata: il mondo è stato scosso da un cataclisma, che ha causato lo scioglimento del Polo Sud e l'innalzamento conseguente dei mari. Ne sono seguite guerre e disordini un po' ovunque, con la morte di circa 3 miliardi di persone. Dopo 15 anni da quell'evento, denominato Second Impact e attribuito all'impatto di un meteorite, il mondo ne porta ancora le cicatrici ma, su tutto, il pianeta deve fronteggiare i ripetuti attacchi di creature gigantesche, denominate Angeli. A difendere la Terra e soprattutto Neo Tokyo 3, città nata dalle ceneri della vecchia capitale, sono chiamati alcuni ragazzini capaci di pilotare gli Eva, straordinari e possenti robot. Fin qui si tratta di quel canovaccio cui eravamo abituati, ma siamo parecchio lontani da quanto conoscevamo fino a quel momento.
Perché, per seguire Evangelion senza rimanere del tutto spiazzati dalla trama, bisogna avere infarinature di filosofia, cabala, geopolitica, psicologia e tanto altro ancora. Fin dal primo episodio si capiva quanto la fruizione fosse attiva: non stavano semplicemente raccontando una storia, fornivano informazioni profonde sulla trama, mostrano solo la punta dell'iceberg. Bastava un accenno, un nome, una parola apparentemente di contorno, e si aprivano milioni di porte nuove: si rimaneva di sasso, a domandarsi cosa effettivamente stesse succedendo e, nel finale, ci si chiedeva chi fossero i buoni e chi i cattivi.
A reggere gran parte della narrazione sono i personaggi. Perché Evangelion è un'opera corale e, sì, c'è Shinji Ikari a fare le veci di un protagonista, filtrando tutto quanto succede attorno. Gli altri, però, fanno parte della storia con più consapevolezza e quindi in maniera più profonda. Ognuno di essi è tratteggiato in maniera piuttosto definita e tutti, chi prima chi dopo, subiscono crolli emotivi e psichici necessari a renderli ancora più concreti ai nostri occhi. C'è follia in Neon Genesis Evangelion, tanta. È quella sensazione alienante che prende quando apparivano alcuni Angeli, o quando si scopriva la realtà nascosta degli Eva. E c'è orrore, quello vero, e lascia la bocca asciutta. Non si vorrebbe vedere, ma si continua a sbirciare tra le dita della mano, per coprire il volto. C'è la sessualità e c'è la più fondamentale delle domande sulla razza umana: cosa siamo davvero? Un popolo nobile e capace di grandezze intellettive, o poco più che animali, con la sola capacità di autodistruggersi? Il tutto potrebbe essere riassunto dal Dilemma del Porcospino, il quale ciclicamente torna nella mente dei personaggi e si basa sull'assioma: se ti avvicini troppo a qualcuno, rischi di rimanere ferito. Shinji ne è una specie di reincarnazione, così fragile nella sua fin troppo emotiva umanità, eppure alla fine sembra l'unico in grado di reggere i colpi. Ci prova a mollare tutto (e più di una volta), ma torna sempre a combattere; gli altri, invece, soffrono maggiormente le conseguenze della vicinanza con i loro simili, chi con la vita, chi con la sanità mentale, chi con tutto quanto di più caro possieda.
Il risultato sono una depressione serpeggiante e un'angoscia che traspira quasi da tutti i personaggi, toccando momenti di drammaticità assoluti. C'è poco da ridere in Evangelion, perfino nelle sequenze più leggere, si ha la sensazione che siano solo una piccola pausa prima di una bufera, ancora più brutta e nera. Qualcuno pensa sia una serie deprimente per adolescenti depressi, ma si tratta di una visione limitata alla facciata, quella più in vista. Neon Genesis Evangelion, al contrario, è una serie molto matura e con una profondità tale da lasciare spesso senza fiato. Non a caso il finale non ha convinto tutti i fan e, per aggiustarlo, ci sono voluti due film; altri ancora ne stanno facendo e porteranno la storia maggiormente avanti di dove l'avevamo lasciata. Neon Genesis Evangelion è un'esperienza da provare: la odierete perché troppo oscura, oppure l'amerete grazie alle implicazioni che lascia intravedere in semplici righe di dialogo. In ogni caso, rimane uno degli anime più interessanti del nuovo secolo e uno di quelli che più c'è piaciuto. Recuperate gli episodi regolari e i lungometraggi, prima di trarre una conclusione, perché Evangelion si può apprezzare solo se si riesce ad avere una visione dell'insieme ampia e approfondita.
di Alessandro Sparatore
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Scheda
• Titolo: Neon Genesis Evangelion (新世紀エヴァンゲリオン)
• Manga
Anno: 1994-2014
Tankobon: 14
• Manga spin-off
- Evangelion Iron Maiden (2003-2005)
- Neon Genesis Evangelion: the Shinji Ikari Raising Project (2005-2016)
- Evangelion: Cronache degli Angeli Caduti (2007-2009)
- Evangelion: Detective Shinji Ikari (2010)
- Petit Eva: Evangelion @ School (2007-2009)
• Anime
Anno: 1994-1996
Episodi: 26
• Film
- Evangelion: 1.0 You are (not) alone (2007)
- Evangelion: 2.0 You can (not) advance (2009)
- Evangelion: 3.0 You can (not) redo (2012)
• Sigla
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