James Cameron

Il Re del Mondo

James Cameron: ecco un nome per il quale non servono presentazioni. In più di trent'anni d'attività, è riuscito a far imbattere ognuno di noi in uno dei suoi film, molto spesso in più di uno. Dopo la visione, a tutti è rimasto stampato sul viso un wow che ci ha messo un po' ad andare via. La meraviglia è sempre stato un filo conduttore del regista, almeno da quando la sua carriera ha preso il largo col primo Terminator. È incredibile pensare a un uomo di un talento simile e immaginarlo alle prese col cinema italiano di Serie B, eppure proprio così è iniziata la sua pazzesca carriera.

Stieg Larsson

L'uomo che odiava il razzismo

La Svezia è un paese freddo e lontano che, pare, ogni venti o trent'anni sforna fenomeni di scala mondiale. Successe negli anni '70, quando la nazione norrena ci donò gli Abba; successe ancora nel 2004 quando, dalla Svezia, la trilogia Millennium invase il mondo. Stieg Larsson era conosciuto, fino ad allora, come scrittore di saggi politici ed era un critico letterario, soprattutto di fumetti e libri polizieschi: un animo da nerd, insomma. Era già famoso, inoltre, per essersi schierato con forza contro i rigurgiti neofascisti svedesi.

La signora veste ancora in rosso

Era il 1984 quando La Signora in Rosso arrivò nelle sale, prima americane e poi mondiali. Il film, di e con Gene Wilder, milioni di figli e chioma bionda riccioluta, da molti ricordato come il solo e unico Willy Wonka della storia del cinema, si presentava come una commedia piccante, anche se, a vederlo oggi, ha molto meno pepe di una commedia all'italiana, sebbene abbia sicuramente più comicità. Protagonista indiscussa del film è Kelly LeBrook, bellissima, sensuale e signora insostituibile dei sogni di molti teenager dell'epoca, presente anche nelle vesti della Donna Esplosiva.

Ian McDiarmid

Il volto affascinante del Lato Oscuro

Anno 1949. Un bambino di 5 anni assiste a uno spettacolo teatrale e ne rimane folgorato, tanto da decidere di dedicare la propria vita alla recitazione. Il suo percorso lo porterà a diventare una delle icone cinematografiche degli anni '80. Non solo, perché il giovane Ian McDiarmid non può ancora sapere d'essere destinato a rappresentare la stessa icona pure all'inizio del nuovo secolo: per tante volte, infatti, il suo ghigno malvagio rappresenterà il perfido Imperatore Palpatine della saga di Star Wars. È un dovere dedicargli qualche riga, per celebrare un mito tra i malvagi del cinema.

Mario Bava

La paura fa 100

Sono stati pochi i registi italiani tanto capaci e talentuosi, da riuscire a influenzare tutte le generazioni a loro successive. Mario Bava, classe 1914, era sicuramente uno di questi maestri e, come spesso accade, tale non era considerato, almeno in patria e inizialmente. Per molti anni, infatti, Mario Bava è stato considerato un regista di B-Movie. In effetti, le sue sono sempre state produzioni a bassissimo costo, ma ciò che sfuggiva ai critici fino a qualche decennio fa, tristemente fino alla sua morte avvenuta nel 1980, era la sua capacità unica di dar vita a piccoli capolavori, sfruttando i mezzi poverissimi messi a sua disposizione, utilizzati al meglio grazie al mestiere e alla sua sensibilità artistica.