Un centimetro alla volta
La torta di mele, il 4 Luglio e il Football Americano sono tra i riferimenti più iconografici usati dal cinema a Stelle & Striscie, che su questi argomenti ci torna sopra molto di frequente e anche con incursioni dei maestri del genere. Ogni Maledetta Domenica è uno di questi casi, nel quale un grande regista, Oliver Stone, si cimenta con lo sport nazionale e lo fa, ovviamente, da par suo. Ogni Maledetta Domenica vuole celebrare il football, soprattutto, ma allo stesso tempo ne denuncia la corruzione, in un mondo in cui girano centinaia di milioni di dollari, piegato più alle logiche di mercato che ai valori della sana competizione sportiva. Lo stesso discorso si potrebbe fare anche per il calcio e, dunque, è comprensibile in ogni paese del mondo.
Oliver Stone decide di raccontare fatti ed eventi frutto non di speculazioni o di sospetti, ma per la maggior parte basati su esperienze reali e fatti di cronaca ben noti agli appassionati dello football e del campionato NFL, per quanto romanzati. In poche parole, il regista si rivolge direttamente al pubblico dei tifosi, i quali leggono facilmente tra le righe e individuano le fonti d'ispirazione d'ogni personaggio e vicenda. E Oliver Stone il suo lavoro lo sa fare molto bene e, dunque, pure chi di football americano conosce poco o nulla riesce a entrare nel mood del film e a percepire la forza del racconto. Non vi sembrerà strano allora se la sceneggiatura di Ogni Maledetta Domenica sia un mix di vari script di ex giocatori professionisti, di giornalisti e medici sportivi, che Oliver Stone unisce sapientemente, creando un cocktail dalle dosi perfette.
Anche il cast è di livello assoluto. Al Pacino interpreta l'allenatore Tony D'Amato e al suo fianco troviamo Cameron Diaz, nei panni della proprietaria della squadra fittizia dei Miami Sharks; James Woods, nei panni del medico Harvey Mandrake, uno dei personaggi ispirati a figure reali; Dennis Quaid e Jamie Foxx quali giocatori, il primo a fare il veterano, il secondo la promessa chiamata a consacrarsi. Non mancano, poi, i cammei di veri campioni di football americano nei panni, spesso, degli allenatori delle squadre che gli Sharks si trovano ad affrontare. Alla bravura del cast, s'unisce quindi la sapienza di Oliver Stone, il quale guida tutto con passione e inventiva.
Quando deve girare negli stadi, per esempio, coinvolge comparse non professioniste per riempire i posti degli spalti e le fa spostare man mano che la linea di gioco avanza, per dare l'idea che ogni settore sia pieno. Quando, invece, si lancia nelle panoramiche, posiziona sui sedili alcuni palloncini che, muovendosi al vento, danno l'idea di una folla dinamica. Sono i trucchi del mestiere nell'epoca precedente la CGI e funzionano ancora alla grande. Ogni Maledetta Domenica è premiato dal pubblico e dalla critica, tanto che il film, costato circa 55 milioni di dollari, arriva a incassarne oltre 100. Per una pellicola del 1999 basata sul football di più di 2 ore e mezza di durata è un ottimo risultato: sta a significare che Oliver Stone ha raggiunto l'obiettivo, riuscendo a dare profondità a ogni aspetto di questo sport e andando anche oltre; dipinge un affresco che che va dall'apparenza patinata delle figure orbitanti intorno alla palla ovale, fino a scendere nei pozzi neri che potrebbero avvelenarlo. Lungo il viaggio saremo noi a cambiare o, meglio, muterà la nostra visione del football americano, sicché ora siamo capaci di coglierlo per intero.
Ogni Maledetta Domenica è una dichiarazione d'amore, anche perché mette a nudo l'oggetto del desiderio dei tifosi americani, che poi diventa pure il nostro. Non lo studia, lo mostra. Non lo analizza, lo esalta. E tutto si racchiude nel meraviglioso discorso che il coach rivolge alla sua squadra, alla vigilia del match decisivo. Roba che al solo pensiero, anche noi che «abbiamo commesso tutti gli errori possibili che un uomo di mezz'età possa fare» troviamo le energie per entrare in campo, anche senza armatura. Perché il football è come la vita e va affrontato «un centimetro alla volta».
Alessandro Sparatore
Ludovico Lamarra
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