Radioactive
«Dimostrerò che vi sbagliate!»
Ci sono persone la cui esistenza sembra essere stata programmata per cambiare il mondo, vite imprescindibili e indispensabili nel cui destino è scritto anche quello dell'umanità tutta. Le loro gesta, come sassi lanciati nell'acqua, creano delle onde che si propagano dal centro verso l'esterno e la loro perturbazione dà vita a una concatenazione infinita di eventi essenziali, irrinunciabili, necessari. Vite straordinarie, insomma, come quella della donna, madre e illustre scienziata Marie Curie, fisica e chimica polacca, prima e unica al mondo a essere stata insignita di ben 2 premi Nobel in altrettanti distinti campi scientifici. Tratto dall'omonimo graphic novel di Lauren Redniss (Radioactive: Marie & Pierre Curie: a Tale of Love and Fallout), è disponibile dal 15 Luglio prossimo sulle maggiori piattaforme digitali a pagamento Radioactive, il film del 2019 diretto da Marjane Satrapi, curiosamente un'altra fumettista divenuta poi regista, e sceneggiato da Jack Thorne.
Radioactive è un biopic e racconta con schiettezza e sincerità la turbolenta e spesso solitaria vita della leggendaria e visionaria scienziata che scoprì la radioattività e di come e quanto abbia dovuto lottare perché il suo talento e il suo genio fossero riconosciuti. Siamo a Parigi, nel 1934: devastata dalle radiazioni dell'uranio che per anni sono state oggetto della sua ricerca, Marie Curie (una bravissima Rosamund Pike), già nota scienziata, ripercorre sul lettino di un ospedale, ormai in fin di vita, tutta la sua esistenza a partire da quando, a soli 24 anni, decide di trasferirsi in Francia per studiare Fisica e Matematica alla Sorbona, perché nella sua Polonia alle donne non era ancora consentito accedere agli studi superiori. Qui, con ostinazione e spirito di diniego, contro l'ipocrisia, il pregiudizio e il maschilismo regnanti nell'ambiente scientifico dei suoi tempi, combatte perché le sue intuizioni geniali abbiano la possibilità d'essere vagliate e supportate. Grazie all'incontro con Pierre Curie (Sam Riley), suo insegnante di Fisica Generale e futuro marito, riuscirà a conquistare un laboratorio dove condurre le sue ricerche. Insieme a lui scopre gli elementi del Radio prima e del Polonio poi, rivoluzionando per sempre la scienza e il futuro del mondo intero. È così che, nel 1903, per entrambi arriva il premio Nobel per la Fisica, conferito anche a Marie per via dell'ostinazione di Pierre che non lo avrebbe accettato, se fosse stato dato unicamente a lui. La successiva e improvvisa scomparsa dell'amato compagno lascia sconvolta Marie Curie, in preda a crisi depressive che comunque non la fermeranno nelle sue ricerche. Ha inizio allora la seconda stagione della sua vita.
Ripercorreremo le vicende che vedono assegnarle la cattedra che fu proprio di Pierre, la prima femminile alla Sorbona; la nascita del forte legame con l'illustre scienziato e collaboratore di laboratorio Paul Langevin, col quale è coinvolta in uno scandalo sentimentale che aprirà un dibattito sociale che farà storia, al punto da spingere Albert Einstein a manifestare la sua solidarietà alla scienziata. Lontana anni luce dalle battaglie femministe, Marie Curie è costretta ancora e da sola a scontrarsi perché il suo genio, insieme all'enormità delle scoperte scientifiche correlate alle sue ricerche, sia rispettato al di là della propria vita privata, del genere e del paese d'appartenenza. Nel 1911 riceve il premio Nobel per la Chimica, ottenuto per aver isolato il Radio sotto forma di metallo, rendendolo facilmente lavorabile.
Radioactive mette in luce, contemporaneamente alla vita di Marie Curie, alle sue scoperte e alle loro conseguenze, i cambiamenti che segnarono il mondo e tutto il XX secolo, nel bene e nel male. Ad arricchire la narrazione, sono messi in evidenza alcuni fatti storici legati in qualche modo alle scoperte di Marie Curie: la distruzione di Hiroshima (1945) per mezzo della bomba atomica; la storia di un bambino il cui cancro fu trattato con la Radioterapia (1957); i test sulle armi nucleari statunitensi (1961); l'incidente di Chernobyl (1986). Radioactive è un film completo e abbraccia ogni sfera possibile della straordinaria vita di questa donna, che una volta dichiarò: «L'umanità ha bisogno di persone d'azione, ma ha anche bisogno di sognatori, per i quali perseguire disinteressatamente un fine è altrettanto imperioso quanto è per loro impossibile pensare al proprio profitto». È un peccato che un film così impoortante e ben fatto non possa essere ammirato in sala, ma non può certo essere una buona scusa per non conoscere la vita di questa donna fuori dal comune.
di Francesca M. Russo
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