Tutta Colpa di Freud
«A te l’abitudine non spaventa mai?»
Sulla carta sembra semplice prendere un prodotto di successo e sfruttarlo in modi diversi: trasformare un libro in film, un film in una serie TV e, a volte, toccare anche tutte le tappe del percorso con lo stesso scheletro narrativo. Il fatto che sia qualcosa già di conosciuto e apprezzato dal pubblico è però un’arma a doppio taglio. Dietro l’angolo c’è il confronto, a dir poco inevitabile, coi predecessori. Occorre qualcosa di abbastanza simile da non estraniare lo spettatore, eppure diverso da non essere un'inutile ripetizione. Ultimo esempio di quest’operazione sul suolo italiano è Tutta Colpa di Freud che, dopo essere stato un libro e un film, entrambi nati dalla penna di Paolo Genovese, diventa una serie, co-prodotta da RTI, Lotus Production e Leone Film Group per Prime Video.
Tutta Colpa di Freud prende la storia del film e del libro, mantenendo i nomi dei quattro personaggi principali, il padre e le tre figlie, e alcuni spunti di trama, per aggiornare tutto il resto, creando un adattamento fedele, ma anche una creatura completamente nuova e autonoma. Al centro del microcosmo inventato da Paolo Genovese c’è sempre lo psicoterapeuta Francesco Taramelli, qui interpretato da Claudio Bisio. Da anni combatte per trovare un equilibrio tra la sua vita professionale e la condizione di padre single di tre figlie. Quando queste lasciano tutte il nido paterno, sancendo quello che potrebbe essere un nuovo inizio, Francesco ha un attacco di panico e finisce in ospedale.
L'attacco di panico arriva in un momento di svolta nella vita dell’intera famiglia. Marta (Marta Gastini), la figlia maggiore, è una realizzata assistente universitaria e da anni porta avanti una relazione clandestina col titolare della cattedra; Sara (Caterina Shulha) sta per sposarsi, quando l’incontro con Niky (Lana Vlady) distrugge tutte le sue certezze; la più piccola, Emma (Demetra Bellina), vuole affermarsi nel mondo dei social e l’incontro con l’affascinante Claudio Malesci (Luca Bizzarri) potrebbe essere l’opportunità giusta.
Tutta Colpa di Freud, disponibile dal 26 Febbraio su Prime Video e in autunno su Canale 5 è, secondo le parole dello stesso Paolo Genovese, «una commedia sentimentale al femminile» vista, però, attraverso il punto di vista di un genitore, in questo caso un padre protettivo e spaventato dal suo ruolo. Sembra un compito difficile, ma la serie TV lo fa sembrare estremamente naturale grazie a una sceneggiatura capace di bilanciare divertimento e malinconia, oltre a scelte di casting non banali. I temi del film e del libro rimangono, come l’esplorazione della propria sessualità, il bisogno d'indipendenza, le difficoltà nel capire l’amore, ma Tutta Colpa di Freud li aggiorna, li diversifica e li rende ancora più vividi.
di Giada Sartori
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In questa recensione sono citati:
• Tutta Colpa di Freud (film)