X-Men: Giorni di un Futuro Passato
«La pazienza non è il mio forte»
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Il piatto era ghiotto: Bryan Singer, quasi avesse ascoltato le preghiere di quanti proprio avevano mal digerito l'esito della sua trilogia dedicata agli X-Men, abbandonata all'alba del terzo, deludente e forse irritante episodio della saga, riprendeva in mano le redini e univa le vicende dei nostri beniamini a quelle narrate nel precedente e quarto film dedicato alle loro origini. A far tremare le gambe, un cast clamoroso. Per questo detestiamo questo genere di pellicole, perché portano con esse un carico di aspettative talmente alto, da rendere quasi impossibile soddisfarle. E X-Men: Giorni di un Futuro Passato rispetta in pieno questa legge, purtroppo.
Intendiamoci: è un bel film, ma lascia un senso d'incompiuto, d'occasione persa, come pochi altri. E forse proprio per questo è stato giudicato severamente da molte testate. La vicenda è la seguente: in un futuro abbastanza prossimo, il Programma Sentinelle avviato da Boliver Trask, interpretato dalla stella di Game of Thrones Peter Dinklage, ha talmente preso il sopravvento sui mutanti e sul controllo del Governo americano d'aver quasi sterminato i primi, ridotti a un manipolo di resistenti capitanato da Charles Xavier (Patrick Stewart), Magneto (Ian McKellen), Tempesta (Halle Berry), Kitty Pride (Ellen Page), l'Uomo Ghiaccio (Shawn Ashmore), l'immancabile Wolverine (Hugh Jackman), Colosso e altri mutanti meno noti, tra i quali, però, abbiamo il piacere di citare l'Alfiere, che abbiamo sempre amato molto. Sull'orlo della sconfitta definitiva, gli X-Men giocano l'ultima carta a loro disposizione, spedendo la coscienza di Wolverine indietro nel tempo, grazie a un nuovo potere sviluppato da Kitty Pride. Obiettivo della missione: convincere un giovane Xavier (James McAvoy) in piena crisi esistenziale, dedito ad alcol, droghe e sorretto dalla sola amicizia della Bestia (Nicholas Hoult), a fondare la scuola per gli X-Men e fermare Mystica (Jennifer Lawrence), prima che compia l'omicidio che darà il via al Programma Sentinelle. Il tutto all'indomani dei fatti narrati ne X-Men: le Origini e alla separazione dall'amico Magneto (Michael Fassbender), con la conseguente nascita della Fratellanza Mutante. Per chi mastica i comic, questa storia non dovrebbe suonare nuova: certamente appare in forma leggermente diversa in uno dei filoni più interessanti del reboot Ultimate, oltre a essere stata sviluppata anche in altri filoni delle serie regolari.
Affrontare una qualsivoglia vicenda che affronti il tema dei salti e relativi paradossi temporali è sempre complicato. E in effetti alla fine del film, anche dopo aver visto la tradizionale scena al termine dei titoli di coda che annuncia l'arrivo di Apocalypse, rimane più di qualche dubbio. Prima domanda inevasa: come diavolo fa a essere ancora vivo Charles Xavier in quel corpo, dopo averlo visto esploso in mille pezzi in X-Men: Conflitto Finale? E ancora: poiché l'happy ending non rappresenta uno spoiler, com'è possibile la stessa esistenza di Wolverine, se nel futuro aggiustato dopo gli eventi i mutanti non rappresentano più una minaccia, con il relativo bisogno di mettere in piedi Arma X? Vero che alla fine del film Mystica assume le sembianze di Stryker e recupera il corpo di Wolverine, ma rimaniamo comunque perplessi di fornte a un'evoluzione della trama troppo poco sviluppata e lasciata all'intuito dello spettatore. Altra domanda: ma quale razza di potere è quello di Kitty Pride e come si relaziona alla sua capacità di smaterializzarsi? Perché gli altri non ne hanno sviluppato di nuovi? E infine: perché aver caratterizzato la Bestia da un potere controllabile, tipo Manimal? Altri, invece, potrebbero trovare di grande disturbo la presenza ingombrante di Hugh Jackman, il quale con il suo Wolverine fa da perno a tutta la trama, dando corpo e voce all'unico mutante in grado di resistere al salto temporale. Soprattutto dopo l'orribile Wolverine: l'Immortale, degno esponente mutante nella rubrica Buste, in molti storcono il naso al solo pensiero di vedere l'attore australiano cimentarsi in qualsivoglia film a tema Marvel.
di Ludovico Lamarra
In questa recensione sono citati:• Game of Thrones (serie TV)• Manimal (serie TV)• Ultimate (fumetto)• Wolverine: l'Immortale• X-Men: Conflitto Finale• X-Men: le OriginiLeggi anche le altre recensioni |