Destiny
PS3, PS4 , XBOX 360, XBOX ONE
Recensione |
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Bungie e Activision ce lo hanno dimostrato: di shooter se ne intendono. Dalla loro pluriennale esperienza in videogame sparatutto in prima persona, poteva solamente venir fuori un gran titolo: Destiny. Ma assolutamente non chiamatelo FPS o MMORPG, altrimenti Bungie potrebbe risentirsi. Destiny è probabilmente il primo vero e proprio videogame Next Gen e da subito, appena iniziamo a giocare, ci presenta la sua caratteristica più importante: il mondo condiviso. Per descrivere meglio questa caratteristica, gli sviluppatori Bungie hanno coniato un nuovo termine, “shared world shooter”, utilizzando anche l'acronimo SWS. Questa caratteristica peculiare permette al videogame di essere qualcosa di differente, a mio giudizio, da una semplice somma di tutti gli sparatutto in prima persona visti finora, dal primo Quake alla trilogia di Mass Effect, con passaggio obbligato attraverso il mondo di Halo, fiore all'occhiello della Software House Bungie. Destiny, in quanto apripista per l'intrattenimento videoludico di nuova generazione, ha avuto fin dall'inizio gli occhi puntati, anche per effetto di una campagna pubblicitaria partita quasi un anno prima del lancio del videogame e in considerazione di un imponente investimento complessivo pari a circa 500 milioni di dollari. Ma quando si crea troppa aspettativa, è più facile deludere. Chi, a esempio, è stato un appassionato giocatore di Halo potrebbe notare poca differenza, sebbene si tratti di un aspetto iniziale. Lo shared world è stato sognato da tutti i giocatori di ruolo, per portare il proprio personaggio livellato a fatica all'interno di una campagna coop, pronto a sparare contro orde di nemici, il mega boss di turno o qualsiasi altra cosa abbia un aspetto poco amichevole. Ma allora, qual è esattamente la differenza tra Destiny e un qualsiasi MMORPG? Certamente l'essere il primo nel suo genere per consolle PS4 e XBOX ONE ad andare oltre le solite arene multiplayer, per dirigersi verso un videogame completo, con un inizio e una fine, almeno prevista dallo scrittore Joseph Staten, ma alla quale ancora non abbiamo accesso. Il mondo posto di fronte a noi in parte lo conosciamo già, trovandoci all'interno del nostro Sistema solare, ma con una notevole manciata di anni in più. In un futuro futuribile, infatti, ci ritroviamo a essere gli ultimi Guardiani di quello che ora si chiama Cosmodromo. Interessante la terminologia utilizzata, con nomi importati dall'antica Grecia e dalla lingua latina; il linguaggio arcaico, unito all'abbigliamento e all'arredamento spesso tendente al rinascimentale, ci fa vivere la nostra personale avventura come in un secondo Medioevo. Se davvero esistono corsi e ricorsi storici, dover affrontare mostri di ogni genere, protetti da armature, imbracciando armi fantascientifiche ed esibendo vessilli e stemmi, ci fa sentire come gli antichi cavalieri intenti a proteggere l'impero, pattugliando il confine e contrastando i barbari alle porte. L'aspetto epico è, dunque, molto stuzzicante e può generare una certa dipendenza da livellamento; purtroppo, però, non sempre Destiny riesce a soddisfare i famelici degli sparatutto. Per la realizzazione di questo videogame è stata spesa una somma incredibile, come già ricordato, ed è evidente come l'estrema difficoltà di programmazione non abbia dato l'opportunità di creare varietà di ambienti. Spesso, infatti, eventi e luoghi risultano ripetitivi e, pure se con nemici di livello superiore, scompare presto il brivido della novità. Creiamo il nostro personaggio scegliendo la classe: Titano, Cacciatore e Stregone; il genere: maschio o femmina; la razza: Umano, Insonne ed Exo. Rispettivamente, gli ultimi due hanno delle lontane somiglianze con gli Asari e i Geth di Mass Effect, non solo fisiche. A tratti sembra come se Bungie abbia voluto prendere tutti gli elementi di successo negli shooter precedenti e unirli in un unico videogame, ma questa formula non garantisce di per sé il successo. Rimane comunque un gran titolo e vi terrà incollati allo schermo grazie al livello di adrenalina molto alto durante gli scontri e al divertimento del multiplayer online, sia competitivo che cooperativo. Eccezionale e degna di nota è la colonna sonora. Il tema orchestrale descrive in maniera eccellente i momenti di gioco, in grado di passare da temi musicali più intimisti e sognanti, perfetti per osservare gli orizzonti, fino ad arrivare al climax degli scontri a fuoco, pompati da un rock industrial quasi da rave party. TramaSiamo nel 2714 e il genere umano è caduto in una rovina peggiore di qualsiasi altra precedente. Erano belli i tempi in cui la Luce proteggeva gli Umani, dando loro la possibilità di entrare in un'eccellente Età dell'Oro d'incredibile innovazione tecnologica. I terrestri hanno espanso i propri orizzonti, entrando in contatto con nuove civiltà e creando colonie sparse nel Sistema solare; l'Oscurità, però, è in agguato: genera un caos inimmaginabile e determina il crollo dell'umanità. Le colonie sono quindi invase da forme di vita aliene, le quali costringono gli abitanti delle colonie (Umani, Exo e Insonni) a ritirarsi uniti nella Cittadella. Il Viaggiatore, infatti, li ha salvati e ora grazie a lui possono difendersi, pattugliare e occupare nuove aree in cerca di risorse utili. La trama di Destiny non è nulla di nuovo e può risultare a tratti superficiale e sbrigativa, facendo durare la campagna single player circa dieci ore; il vero gioco si svolge nell'arena multiplayer, nella Playlist di Assalto cooperativo e nelle sfide giornaliere o settimanali. Consiglio comunque di giocare la campagna prima di tutto il resto, in modo da sviluppare il proprio personaggio nella maniera adeguata, per confrontarsi successivamente nelle sfide più complicate e ottenere quindi un miglior risultato. Playlist di Assalto e CrogioloNelle varie mappe sono presenti uno o più assalti, avventure al di fuori della storia, utili per ottenere Reputazione dell'Avanguardia e Marchi dell'Avanguardia, moneta di scambio per armi e armature leggendarie. La Playlist è una sorta di sala d'attesa dove, a seconda del vostro livello, affronterete tutti gli assalti presenti nel gioco sempre con squadre differenti; se avete un clan è ancora meglio, perché avrete l'accesso ad alcune sfide settimanali per le quali è prevista una squadra. Il Crogiolo, invece, sembra essere quello per cui Destiny è nato: il multiplayer. Come tutti gli shooter più famosi, niente è più divertente di avere il proprio personaggio ultra potenziato, per scannarsi serenamente nelle arene competitive. I potenziamenti previsti possono rendere il vostro personaggio veramente invincibile anche se, nelle competizioni, vale anche molto l'astuzia e la prontezza di riflessi. Le arene sono costruite a regola d'arte, dando spazio a tutte le categorie di giocatore di combattere al meglio. All'interno del Crogiolo sono presenti diverse fazioni alle quali unirsi e ognuna di queste vi darà l'accesso al proprio arsenale quanto più alto è il vostro grado di reputazione. FeelingÈ sicuramente il videogame di lancio per la tanto attesa Next Gen. La qualità del comparto grafico si unisce amabilmente a un gameplay dinamico e adrenalinico, che rende entusiasmanti gli scontri sia in PvE che in PvP. Per gli amanti dello sparatutto e delle arene multiplayer, questo videogame è attualmente al top del genere e il fatto d'aver unito l'online con l'offline ha sicuramente dato una ventata di freschezza al panorama videoludico. Ma anche un titolo così all'avanguardia, purtroppo, contiene una buona dose di superficialità che, a mio giudizio, non lo fa esplodere come avrebbe dovuto e potuto. Mettendo da parte la trama a tratti banale, la campagna Single Player è troppo breve per un gameplay soddisfacente; per accedere alla maggior parte di tutte le altre sfide del gioco è necessario un abbonamento PlayStation Plus o XBOX Gold. Soltanto quindi chi ha soldi da spendere potrà godere il videogame al cento per cento. Questo non mi piace. Le sfide multiplayer, inoltre, sono molto classiche e senza nessuna novità dal punto di gameplay. Controlla le Basi, Deathmatch, Schermaglia e Rissa sono le quattro modalità principali, le solite che Call Of Duty e Metal Gear Solid presentano da molti anni, ormai un classico in tutti gli shooter. Dal primo vero videogame Next Gen mi aspettavo sinceramente qualcosa in più. Una volta terminata la storia, poi, si possono ripetere le varie missioni separatamente a un livello sempre più difficile, ma trattandosi di poche mappe, vi capiterà di ripetere la stessa missione fino alla nausea, per altro con un drop armi e armature random che rende molto raro ottenere potenziamenti significativi. Destiny è attualmente il top tra i videogame di nuova generazione e quindi un titolo da giocare assolutamente, ma confido nell'uscita dei prossimi DLC perché colmi le sue lacune. In questa recensione sono citati:• Call Of Duty• Halo• Mass Effect• Metal Gear Solid• QuakeLeggi anche le altre recensioni
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