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Fermi tutti, nessuno si muova, nessuno osi parlare: oggi parliamo di un vero esempio di perfezione. Una Musa, una Dea, seconda solo, forse, alla divina Milla Jovovich. Una donna che ogni uomo ha sognato almeno una volta nella vita e che continua a regalarci momenti di grande emozione e di eruzioni ormonali. Stiamo parlando di Scarlett Johansson, ovviamente: inchinatevi. Non c'è bisogno di presentazioni lunghe, la conoscete tutti più che bene e sapete perfettamente quanto abbia desiderato diventare un'attrice fin da piccola. A partire dai primi ruoli in Genitori Cercasi (1995) e dalle commediole come Mamma ho preso il morbillo (1997). Avete gioito con lei e ve ne siete innamorati a tal punto da farvi convincere dalla vostra donna, la quale mai sarà come lei, a vedere L'uomo che sussurrava ai cavalli (1998), nella speranza di godere della sua vista e delle sue inquadrature. Corpo burroso e labbra languide, v'è entrata in testa e giustamente, anche. Con Ghost World (2001) avete finalmente avuto la conferma che lei, Scarlett Johansson, è stata creata per essere osannata dai nerd di tutto il mondo. Nel 2002 ci ha illuso di puntare ai film di Serie B con Arac Attack: Mostri a Otto Zampe, per poi svelare il suo vero intento: viziarci, deliziarci ed elevarci. Quanti hanno scoperto l'esistenza di Jan Vermeer solo perché attirati al cinema dalla interpretazione della Musa ne La Ragazza con l'Orecchino di Perla (2003)? Quanti hanno scoperto, nello stesso anno, che Sofia Coppola era una grande regista, grazie a Lost in Translation? E, ancora, l'abbiamo osannata in Una Canzone per Bobby Long (2004) e nel suo successivo sodalizio con Woody Allen iniziato con Match Point (2005); il regista, diciamolo, ha sempre avuto un buon occhio per talento e bellezza.
Dopo aver nutrito la nostra mente, Scarlett Johansson ha saggiamente deciso che potevamo rilassarci per un momento, con qualcosa di più adatto alle nostre corde e, così, ha dato confidenza a Michael Bay, per The Island (2005), solo per donarci un buon film di fantascienza. C'è voluto Brian De Palma per risollevarle il morale: infatti, il pluripremiato regista l'ha scelta per il suo Black Dahlia (2006). Nello stesso anno, è chiamata a rendere memorabile una buona pellicola di Christopher Nolan, quel The Prestige che mescola magia e scienza, Tesla e clonazione. Ma è il 2008 quando si capisce che davvero Scarlett Johansson vuole bene a noi nerd: interpreta un ruolo in The Spirit (2008), per la regia di Frank Miller. Il film porta sullo schermo un personaggio creato da un grande del fumetto, Will Eisner e, malgrado non abbia riscosso grande successo, è uno dei nostri preferiti. Guardatelo, ma senza tante pretese, e datele anche più di un'occhiata, quando la vedrete recitare.
Sappiamoo dove volete arrivare, però... Iron Man 2 (2010), secondo capitolo della trilogia ispirata dall'eroe Marvel e tappa necessaria per l'epopea degli Avengers. Scarlett Johansson è la Vedova Nera e, davvero, la ringraziamo di cuore per l'interpretazione. E anche per le successive da The Avengers (2012) fino al recente e discussso Endgame (2019) e per qualsiasi altra arriverà in quella tutina nera aderente, come il già annunciato Black Widow. Uno dice: ma allora è solo bella... Invece no, c'è pure il capolavoro.
Nel 2013 Spike Jonze tira fuori Her. Bellissimo film, nel quale Joaquin Phoenix s'innamora del sistema operativo del suo computer. Ambientato in un futuro molto prossimo, Samantha (il sistema operativo, per l'appunto) è un sofisticato programma d'intelligenza artificiale: ha intuizione e, malgrado non abbia un corpo, riesce a instaurare una relazione col protagonista. Stiamo parlando di amore, quello intenso, quello che ti coinvolge fino a ogni fibra del tuo essere. Quello fatto di solo spirito, d'anima. Samantha non ha un corpo, ma ha sentimenti e sensazioni. Ama, come e forse meglio di un essere umano, perché ha ancora la freschezza della scoperta. È tutto nuovo per lei, tutto quello che prova è una prima volta ed Her, che affidato ad altri avrebbe corso il rischio di diventare ridicolo, ne viene fuori come uno dei più dolci e belli mai fatti sulle storie d'amore. Essendo la protagonista femminile solo una voce, non appare mai il viso o il corpo di Scarlett Johansson, eppure la Dea riesce a trasmettere al suo personaggio una profondità e una consistenza tali da risultare non solo credibile, ma addirittura affascinante. Non avrebbe avuto bisogno di questa interpretazione per convincerci a essere ancora più fedeli alla nostra venerazione nei suoi confronti, eppure arrivano altri film nei quali l'attrice dona la sua voce: il remake live action de Il Libro della Giungla (2016), Sing (2017) e L'isola dei cani (2018). Ma per ricordarci la sua dirompenza fisica, mette a segno il colpo di grazie con Ghost in the Shell (2017). Insomma, crediamo che Scarlett Johansson rispecchi in pieno la parabola di una vera e propria icona del cinema. Nonostante Lucy (2014) di Luc Besson.
di Alessandro Sparatore
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Forse dovresti recuperare:
• Lost in Translation (film, 2003)
• La Ragazza con l'Orecchino di Perla (film, 2003)
• Una canzone per Bobby Long (film, 2004)
• Match Point (film, 2005)
• The island (film, 2005)
• The Spirit (film, 2008)
• The Avengers (saga, 8 film 2010-2019)
• Her (film 2013)
• Il Libro della Giungla (film 2016)
• Ghost in the Shell (film, 2017)
• L'isola dei cani (film 2018)