Star Trek: Picard
«Vorresti finirlo, Capitano?»
«A essere sincero, devo confessare che ero fermamente convinto di non voler tornare nei panni di Jean-Luc Picard, non perché non amassi il personaggio, non per mancata consapevolezza di quanto abbia significato per me e per gli innumerevoli suoi fan: semplicemente, credevo che, come attore, avessi già dato tutto al Capitano dell’Enterprise e lo consideravo un capitolo chiuso della mia carriera. Quando capii che sarebbe stato profondamente diverso da quello che tutti conoscevano, mi sono reso conto dell’opportunità imperdibile offertami, perché avremmo potuto mostrare qualcosa che non si sarebbe potuto immaginare ai tempi di Next Generation, quando gran parte della sua esistenza finì in frantumi. Questa differenza è diventata per me l’interesse principale in questo progetto». Queste sono state le parole di Sir Patrick Stewart, quando lo scorso Novembre, sul palco di Lucca Comics & Games, parlò per la prima volta di Star Trek: Picard, parole che ci avevano lasciato addosso una profonda curiosità e un'incontrollabile voglia di capire cosa sarebbe successo.
Oggi, dopo aver assistito in anteprima ai primi 2 episodi della serie TV in arrivo il 24 Gennaio in esclusiva su Amazon Prime Video, possiamo dire che la nostra curiosità non è ancora stata soddisfatta, ma sicuramente l’attore britannico aveva ragione. Star Trek: Picard riparte 20 anni dopo gli eventi narrati in Star Trek: Nemesis e vede protagonista un Picard ormai in pensione, ritiratosi in uno chalet in Francia, lontano dall’Enterprise e dalla flotta stellare. Le uniche preoccupazioni dell’ex Ammiraglio sembrano essere la sua vigna e la salute del suo cane, il docile pitbull Number One. Pur essendo da parecchio lontano dall’ambiente militare, è ancora una celebrità e il contributo dato dalle sue gesta non è stato dimenticato dagli abitanti della Federazione Unita dei Pianeti. Dopo grande insistenza da parte delle persone a lui più vicine, Picard accetta con riluttanza di prendere parte a un'intervista televisiva, in occasione dell'anniversario della distruzione del pianeta Romulus, evento che ha segnato profondamente la vita di tutti i membri della Federazione, in particolare la sua, come dimostrerà l'esito dell'intervista stessa.
Nonostante i rapporti con la flotta siano ormai incrinati, la richiesta d’aiuto da parte di una sconosciuta ragazza, che sembra possedere un legame indissolubile con lui, costringerà Picard a utilizzare tutte le sue vecchie conoscenze per poter solcare nuovamente i cieli, in un’ultima missione che gli permetterà d'investigare sui fantasmi del suo passato.
I primi 2 episodi ai quali abbiamo assistito sembrano voler dare quanto un fan di Next Generation avrebbe sempre voluto vedere: una serie nuova, diversa da quella del 1987, ma profondamente legata a essa, che aggiunge profondità e carattere al personaggio di Picard, mantenendo un grande rispetto per gli eventi del passato. Le premesse sono ottime, dunque: bisogna solo aspettare e sperare che gli altri 8 episodi siano all’altezza di quanto abbiamo visto finora. La presenza di Patrick Stewart tra i produttori esecutivi e il fatto che la regia di alcuni episodi sia stata affidata a Jonathan Frakes, il quale con l’occasione tornerà anche a vestire i panni di William Riker, ci permette d'essere ottimisti.
di Edoardo Sirchia
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In questa recensione sono citati:
• Star Trek: Nemesis (film)
• Star Trek: the Next Generation (serie TV)
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