The Black Cat
The Black Cat è la trasposizione a fumetti del celebre e omonimo racconto di Edgar Allan Poe, edito per la prima volta nell'Agosto del 1843 sul The Saturday Even Post. La vicenda è tra le più note, tra i tanti scritti gotici partoriti dalla mente inquieta e allucinata dell'autore americano. In attesa di subire la pena capitale, un condannato a morte libera la propria coscienza, descrivendo quali eventi lo abbiano portato a perdere il senno e a uccidere la propria moglie, pur sapendo che non sarà creduto.
Inutile dilungarsi sull'importanza di Edgar Allan Poe, sul suo aver precorso la psicoanalisi e su quanto The Black Cat sia intriso di elementi autobiografici, a partire dalla spirale della dipendenza dall'alcol: per questo vi rimandiamo alla dettagliata e densa prefazione di questo volume edito da NPE, curata da Paolo Di Orazio. Di fumetto si tratta e dunque partiamo col ringraziare Nino Cammarata, responsabile di questa riduzione su carta, per aver dato corpo e colore alle parole di Edgar Allan Poe. Non è mai semplice tradurre in immagini un flusso di coscienza, com'è quello del protagonista di questa storia; è facile cadere nel lirismo o nell'eccessiva sperimentazione.
«Parlare dei miei pensieri è follia»
Qui invece, grazie al sapiente lavoro di Nino Cammarata, sono ben dosate le rappresentazioni più descrittive e classiche, legate alla vicenda raccontata dallo stesso protagonista, a quelle più oniriche, necessarie a fissare i suoi deliri, spesso facendo letteralmente esplodere la griglia delle tavole. Ma anche nei momenti più canonici della narrazione, le cornici geometriche non riusciranno mai a contenere la vicenda dentro un confine stabilito, non potrebbe essere altrimenti. The Black Cat si caratterizza per questa inversione dei ruoli, quasi a ricalcare l'inutile tentativo del razionale di spiegare l'insondabile.
The Black Cat è un ottimo graphic novel e in alcuni passaggi sembra che Nino Cammarata si sia anche divertito, nonostante la cupezza della trama. Come nell'inaugurare le pagine con un corvo, altro animale feticcio di Edgar Allan Poe, altro protagonista di altra e omonima poesia, nei cui occhi si specchia il condannato, mentre si accinge alla confessione. O come le stesse fattezze date al dead man walking, che ricordano molto quelle di Sean Penn.
di Ludovico Lamarra
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In questa recensione sono citati:
• Il Corvo (poesia)
• Dead Man Walking (film)
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