The Elder Scrolls Online
PC, Apple, PS4, XBOX ONE
Recensione |
The Elder Scrolls Online, ESO per gli amici, è la versione MMORPG della saga omonima. Col quinto capitolo della saga targata Bethesda Softworks, la casa madre ha voluto soddisfare il sogno di molti appassionati dando la possibilità non solo di giocare uno dei migliori RPG fantasy in circolazione, ma anche di condividere l'esperienza con giocatori da tutto il mondo. Ma, come disse zio Ben a Peter Parker: «Da un grande potere derivano grandi responsabilità». E aveva ragione, come sappiamo.
La sua uscita ha sollevato un gran polverone fin dall'inizio e il pubblico continua comunque a considerarlo un prodotto assai minore rispetto ai suoi precedenti. L’uscita, poi, delle console di ultima generazione ha messo il bastone tra le ruote ai programmatori, costretti a ritardarne l'uscita su PS4 e XBOX ONE di oltre un anno. I giocatori PC e Mac hanno anche avuto il privilegio di partecipare alla Beta, uscita in esclusiva ad Aprile 2014, ma hanno poi subìto un duro colpo al portafoglio quando si sono visti richiedere il pagamento del gioco di ben 70,00 euro con, in più, un abbonamento mensile di altri 18,00 euro. A conti fatti, ESO è costato agli utenti iscritti sin dal primo anno d'uscita circa 280,00 euro: decisamente esagerato anche per il re dei nerd. Conseguenza, l'abbandono del videogame da parte di migliaia di utenti e quindi il flop totale. Vista l'ariaccia e il grave ritardo nel rilascio, Bethesda si convince a evitare l'abbonamento, inserendo qualche caratteristica freemium all'interno del videogame: quando si dice metterci una pezza.
The Elder Scrolls Online nasce col nobile intento di fare concorrenza ai titani MMORPG, quali World Of Warcraft, Warhammer e altri, espandendo il mercato anche alle console. Un'azione, purtroppo, che non ha dato i frutti sperati, lanciando questo videogame nel calderone, senza nessuna esplosione di pubblico. Oltre al semplice lato emotivo, c'è quello tecnico: ESO è il primo prodotto Bethesda uscito su console Next Gen e ha fatto un bel salto di qualità nel comparto grafico, senza però risolvere la grande quantità di bug e lag, in grado spesso di disturbare l'azione, soprattutto se l'area è molto frequentata.
Trama
Siamo a Tamriel, il continente dove si svolgono tutti i capitoli di The Elder Scrolls, e assistiamo a fatti accaduti mille anni prima di quelli narrati su Skyrim, durante l'Era degli Eroi. Il Principe Daedrico Molag Bal sta mettendo in atto un terribile schema, con lo scopo d’unire il piano mortale, Nirn, a quello infernale, Oblivion, generando caos e distruzione. Tutte le razze esistenti sono quindi in allarme e generano tre alleanze:
• Aldmeri Dominion, con Altmer (Elfi Alti), Bosmer (Elfi dei Boschi), Khajiiti e Imperiali che controllano Valenwood, l'Arcipelago di Summerset e Elsweyr.
• Daggerfall Covenant, con Bretoni, Orsimer (Orchi), Redguard e Imperiali presenti a High Rock, Hammerfell e nella città di Daggerfall.
• Ebonheart Pact, con Dunmer (Elfi Scuri), Nord, Argoniani e Imperiali provenienti da Morrowind, Skyrim e Black Marsh.
Gameplay
In questo clima di terrore si svolgono tutte le quest del videogame. Possiamo giocare singolarmente le nostre avventure, pure se ha poco senso; è preferibile, quindi, da subito creare una gilda e aggiungere amici o altri utenti per fare gruppo e ottenere bonus e sbloccare le quest previste per gruppi di più persone. The Elder Scrolls Online mantiene di base il solito gameplay al quale siamo abituati: visuale in soggettiva e legnosa visuale in terza persona, tipica della Bethesda Softworks, sebbene ci sia stato un miglioramento anche in questa, dando la possibilità all'utente di controllare lo zoom della visuale. Grand parte del tempo, come da tradizione, dobbiamo passarlo a fare crafting per migliorare la nostra attrezzatura e potenziare le abilità.
Diversamente dai precedenti capitoli, però, non troveremo una grande quantità di risorse durante le lunghe ore di cammino tra una location e un'altra: le dobbiamo comprare per far girare l'economia. Sono state introdotte anche le banche, con una funzione ulteriore come deposito, non avendo la possibilità di comprare casa e quindi fare magazzino. Sono state aggiunte altre abilità per il crafting: oltre alle tipiche Forgiatura, Alchimia e Incantamento, ora abbiamo pure Sartoria, Falegnameria e Culinaria, quest'ultima presente anche in Skyrim in forma molto marginale, quasi uno svago, ora prende più importanza, in quanto utile a produrre provviste per le quest, con bonus temporanei interessanti.
Per complicarci un po' la vita e, soprattutto, obbligarci a farci degli amici ed entrare in gilda, The Elder Scrolls Online prevede alcuni materiali per il crafting specifici di ogni razza, ma condivisibili con gli altri componenti del clan. Ci vorrà molto tempo prima d’avere il personaggio a un livello tale da poter completare le migliori quest; nel frattempo, dovremo resistere a tanti, veramente tanti dialoghi e a tanto crafting, veramente tanto crafting. Le migliori quest sono, ovviamente, quelle da fare in gruppo: sebbene ci sia molta gente in giro per il mondo, possiamo attivarle solamente con i membri della nostra gilda. ESO è stato decurtato di molte parti per essere velocizzato, in modo da risultare sempre attivo e senza tempi morti; allo stesso tempo, è stato riempito di opzioni che pretendono molto studio prima d’essere utilizzate nel miglior modo.
Feeling
Rendere MMORPG un’enorme saga come The Elder Scrolls è sicuramente impegnativo; non è detto, però, che ogni videogame possa diventare un gioco online di massa. La saga è iniziata nel 1994, con il primo The Elder Scrolls Arena; in venti anni siamo arrivati a Skyrim, dopo innumerevoli aggiornamenti e modifiche al sistema di gioco, alla grafica e soprattutto alla storia, diventata ormai più grande del Silmarillion di Tolkien. Gli appassionati dei prodotti Bethesda non hanno mai ricercato la qualità grafica, sebbene i miglioramenti siano stati sempre molto ben apprezzati, piuttosto sono affezionati alla storia, al grande universo di The Elder Scrolls, comprendente trame e sottotrame, collegamenti tra mondi differenti, religioni oscure, viaggi nella mente e nell'aldilà: un immenso e appassionante mondo in cui dare vita al proprio personaggio.
Ogni capitolo è stato un mattoncino, aggiunto per costruire un muro memoriale, metafora scelta non a caso ricordando il Muro di Alduin in Skyrim, dove sono narrate le vicende dall'Era degli Eroi alla sconfitta dei Draghi e, quindi, la nascita di Dragonborn, il Dovahkiin, l'iconico guerriero con l'elmo dalle corna verso il basso, ormai simbolo dell'intera saga. Questa epica è esattamente quanto manca a ESO, un enorme spin off slegato dalla saga, dalla quale prende solamente lo spunto e i luoghi, lasciandoci in balìa degli eventi e a un numero infinito di quest da fare, senza giungere mai a una conclusione. Il genere MMORPG è fatto apposta per essere potenzialmente infinito, un mondo fatto di livellamento e potenziamento per unirsi nel clan e affrontare dungeon e migliaia di quest. The Elder Scrolls rimane un videogame adatto solo per il single player.
di Giordano Muraglia