«Sei più cibo o sesso?»
Nicolas Winding Refn torna dopo il successo di Drive con un cast eccellente e composto da grandi attori, giovani e adulti, i quali negli ultimi dieci anni hanno interpretato ruoli in film importanti. Come la splendida Elle Fanning, l'Aurora di Maleficent, solo per dire un titolo recente; Jena Malone del terzo Hunger Games; Desmond Harrington, il Joey Quinn di Dexter; Abbey Lee, Belle Heathcote e soprattutto il mitico Keanu Reeves, che non ha bisogno di presentazioni. Il pluripremiato regista danese, considerato secondo solamente a Lars Von Trier, arriva nelle sale con The Neon Demon, un thriller mozzafiato che vi lascerà esterrefatti. Già, non crederete ai vostri occhi, quando uscirete dal cinema, e non dormirete la notte. No, non accetterete mai l'idea d'aver pagato per vedere questo capolavoro e ve ne pentirete amaramente. Avreste potuto spendere quei soldi per qualsiasi altra cosa. Se, poi, avete avuto la pessima idea di portare con voi la vostra fidanzata, potete stare certi che se la legherà al dito a vita e non potrete dire nulla a vostra difesa. A meno che non siate dotati di uno spirito fortemente cinico e preparato alle Buste, nel qual caso uscirete dalla sala entusiasti. The Neon Demon va visto con la giusta prospettiva ed è per questo che rientra in pieno nella nostra ricercatissima scelta di film da evitare, ma allo stesso tempo da vedere insieme agli amici. Certo, dispiace molto parlare in questo modo di una pellicola con tanti nomi famosi, molti dei quali tra i miei attori preferiti. Ma farò finta di non averli visti e penserò a Keanu Reeves come suo cugino Gaetano Rivetti, in un qualsiasi video di Maccio Capatonda. The Neon Demon, dello spaccato specifico orbitante intorno al campo della moda, vorrebbe farne teorema: la bellezza e la vacuità come basi delle nostre effimere e vuote società. E dunque il regista, da europeo e vicino di casa delle capitali mondiali del prêt-à-porter mondiale, come Francia e Italia, ambienta la sua storia negli USA, a Los Angeles. L'alta moda non è certo la prima peculiarità della Città degli Angeli, se ci si ragiona un momento, ma va bene così, Refn lo vuole fare strano. È il concetto del film a contare, qui, non l'ambientazione. The Neon Demon ci mostra cosa succede quando una ragazza baciata dal Signore in quanto a bellezza si intromette in un gruppo di persone le quali, per scelta, sono sempre alla ricerca del Bello Assoluto. Quindi seguiamo la storia di Jesse (Elle Fanning), la biondina che si finge maggiorenne per entrare nelle grazie dei fotografi di alto livello. È orfana, così ci siamo tolti subito il pensiero di giustificare troppe cose: il consenso dei genitori per fare le foto, la vita solitaria in motel, una città completamente nuova e il finale del film, che non vi dico, ovviamente. La fanciulla non è semplicemente bella, ma buca l'obiettivo e arriva direttamente al cuore. Ogni suo ingresso in qualsiasi posto, sia un set, la casa o il bagno, colpisce chiunque e duramente; tutti ne sono estasiati e nessuno è immune alla sua figura. È anche assai talentuosa nella friendzone, perché non è come le altre, che vanno a letto con tutti e tutte pur di arrivare. No, no: Jesse è una brava ragazza e vede come un amico anche Dean, il ragazzo pronto a darle qualsiasi cosa anche solo per un bacio sulla guancia. Ma lei non si sbilancia, perché è bellezza pura. Ma anche il giovane, dal canto suo, ha un'ambizione: diventare un fotografo artistico. Quindi approfitta della sua amica per scattare un bel book di presentazione, lei si presenta negli uffici per i provini ed è immediatamente presa; lui no, è proprio ignorato. Dopo un secondo appuntamento, capisce che dalla friendzone non uscirà mai e sparirà dalla scena. Neanche a noi interesserà più la sua sorte, figuriamoci al regista: ciao, Dean.
Jesse inizia così la sua carriera da top model puritana, in grado di suscitare così tanta indivia tra le giovani colleghe, da essere invitata a una festa in discoteca in un locale completamente buio, ma pieno di sguardi ammiccanti. Accompagnata in bagno dalla truccatrice di tutti i set di Los Angeles, Ruby, conosce altre due modelle intente a prepararsi per l'evento clou della serata. Dopo un po' di sano bullismo al femminile, le ragazze entrano nelle Dark Room, una sala buia con un neon a fare da strobo. E non succede proprio nulla per circa un quarto d'ora. Ma è evidente: il Neon Demon è entrato in corpo!
Nonostante la nostra passi ogni provino e partecipi a tutti i set fotografici con i migliori fotografi di Los Angeles, continua ad abitare nel peggior motel della zona, gestito nel peggior modo possibile da Hank. E così, l'uomo d'azione in grado di svegliare l'umanità da Matrix, di disinnescare bombe a 200kmh, di attraversare l'Oltretomba a braccetto con Lucifero, di consumare caricatori interi come se piovesse, il sex symbol di intere generazioni ora fa il portinaio. Ma lo fa alla Keanu Reeves. La star di Hollywood, in The Neon Demon riesce a recitare trovando tutte le combinazioni possibili tra parlare, aprire e chiudere una porta: prima parla da dietro; poi apre la porta, ma parla dall'uscio e la richiude; poi apre di scatto, nervoso, gioca con lo sguardo e torna dentro, sbattendola. Poi fa le stesse cose, ma di notte. Insomma, da Neo a Neon il passaggio è breve ed esilarante.
L'azione, perché ricordiamolo The Neon Demon è presentato come un thriller-quasi-horror, arriva dopo la prima sfilata di moda, anche qui al buio, in una sala vuota e sempre illuminata da un neon a fare da strobo. Forse una trasposizione dei pensieri della protagonista: quando sei sulla passerella, non esiste più il mondo esterno, siete solo tu e la tua strabiliante bellezza, a guardare un punto fisso nel vuoto. E, incredibilmente, capisci: comprendi come essere ammirata sia l'unica cosa desiderabile nella vita. Arrivi pure a un'altra originalissima intuizione: la tua bellezza esteriore è nulla senza quella interiore. La validità del regista e del cast sono fuori discussione, ma quando un film è presentato in un certo modo, creando tanta aspettativa, e poi suscita soltanto noia e risate del pubblico, capite bene quanto abbia mancato il bersaglio. Fortunatamente la sezione Buste esiste proprio per questi casi e The Neon Demon sarà in buona compagnia e troverà i suoi simili, perle cinematografiche imperiture, dense di frasi a effetto imbarazzanti e di momenti morti privi di senso. Dunque giusto chiudere citando un passaggio magnifico di questo thriller, quando si fa l'ardito accostamento tra i nomi dei profumi da donna e i nomi alimentari o sessuali. E voi, siete più cibo o sesso? A questa domanda di alto spessore e al tema del bello e vacuo, oppongo la mia personale visione: ancora preferisco Zoolander, quando fa capire questo concetto sparandosi la Magnum nel pieno della serata.
di Giordano Muraglia