Galeotto fu quel papero
Vi ricordate la scena post titoli di coda di Guardiani della Galassia? Mostrava il collezionista tra quanto restava del suo museo, mentre si leccava le ferite. Se non la ricordate, andate pure a cercarla sul tubo, perché oggi iniziamo dal protagonista di quella scena, che non è il personaggio interpretato da Benicio del Toro, ma un certo papero, che nel 1986 salvò il mondo dall’invasione degli Occulti Super Sovrani. Il punto è che non lo fece da solo. Ad aiutarlo, infatti, c’era lo scienziato Phil Blumburtt, interpretato da Tim Robbins. Abbiamo iniziato da Howard e il Destino del Mondo (1986) perché è sicuramente il primo film dell’attore meritevole di menzione sebbene, nello stesso anno, Tim Robbins facesse parte di un'altra pellicola divenuta cult per la nostra generazione: Top Gun (1986). Come vedete, in pochissime righe abbiamo già infilato due titoloni e, anche per quanti non vadano pazzi per le evoluzione di Iceman e Maverick, sono comunque un ottimo biglietto da visita. Tim Robbins, d’altra parte, non arriva per caso sul set e, anzi, fin da giovanissimo mostrò una certa passione per la recitazione, perseverando praticamente per tutta la vita e inseguendo il sogno, anche prima di diplomarsi e d'entrare nel mondo degli adulti.
Dotato di un viso dai lineamenti delicati, impossibile non pensare a lui quando si cerca di dare a un film una certa sfumatura leggera e, infatti, il successo vero per molti arriva con la commedia Bull Dhuram: un Gioco a Tre Mani (1986). Ambientata nel mondo del baseball, la pellicola vede tra i protagonisti anche Kevin Costner e Susan Sarandon. Quest’ultima, che interpretava la compagna del personaggio di Tim Robbins, diventerà poi nella vita reale la sua dolce metà e gli rimarrà al fianco per i successivi 23 anni. Il connubio tra i due darà anche vita a un film che varrà all'attore una nomination per la Regia e a lei la statuetta dorata per la Migliore Attrice Non Protagonista. La pellicola è, ovviamente, Dead Man Walking (1995) e vede nel cast anche Sean Penn: uno di quei film che, pur avendo i suoi anni, riesce ancora a reggere bene il confronto anche con altri più recenti e basati sulle stesse tematiche. A metà tra il dramma e il thriller psicologico, l’obiettivo dichiarato da Tim Robbins e dai suoi due attori protagonisti non era tanto avvincere lo spettatore col dubbio sulla colpevolezza o meno dell’«uomo morto che cammina» (espressione usata per indicare i condannati a morte, condotti alla loro esecuzione), quanto quello di denunciare la pena capitale, una pratica da loro fortemente osteggiata e considerata alla stregua della barbarie.
Dead Man Walking dà anche modo di percepire gli altri grandi talenti di Tim Robbins, il quale cura una regia molto attenta al mood generale e firma anche una sceneggiatura precisa, seppur adattata dal romanzo autobiografico. Non cade nel tranello di snaturare l’opera originale e, anzi, riesce a prenderne l’essenza, al punto tale che, pur esistendo tra libro e film differenze enormi, entrambi restituiscono bene un messaggio di fondo universale. Prima di quest'esperienza, però, meritano d'essere ricordati altri film: Erik il Vichingo (1989), precursore di mode recenti; Allucinazione Perversa (1990); Jungle Fever (1991), di Spike Lee; il vincitore del Leone d'Oro America Oggi (1993), di Robert Altman; Le Ali della Libertà (1994), tratto dal racconto di Stephen King, accanto a Morgan Freeman; Mister Hula Hoop (1994), dei fratelli Cohen.
Sono tanti, in effetti, i film da menzionare ancora. Innanzitutto Tim Robbins diventa un hippie rivale in amore in Alta Fedeltà (2000), tratto dal libro di Nick Hornby, per approdare a Mistyc River (2003), tra i più significativi e amari lavori di Clint Eastowood. Il film gli varrà il premio Oscar come Miglior Attore Non Protagonista, mentre quello come Miglior Attore Protagonista andrà a Sean Penn. Mistyc River è giustamente considerato ancora oggi uno dei capolavori del cinema americano, se non mondiale. Di ben altra caratura sono pellicole alle quali Tim Robbins ha partecipato, come Mission to Mars (2000), il punto più basso nella carriera di Brian De Palma; La Guerra dei Mondi (2005), di Steven Spielberg; Zathura: un'Avventura Spaziale (2005), una specie di Jumanjii in salsa spaziale; l'indimenticabile Tenacious D e il Destino del Rock (2006); Lanterna Verde (2011), che noi consideriamo comunque un film gradevole, tutto sommato. Tra capolavori e Buste, Tim Robbins ha fatto molto e molto altro è in grado di fare, nonostante lo abbiamo preferito nelle vesti di regista e sceneggiatore, quando può gestire un progetto in tutte le sue parti, come solo un artista capace può fare.
di Alessandro Sparatore
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Forse dovresti recuperare:
• Top Gun (film, 1986)
• Howard e il Destino del Mondo (film, 1986)
• Bull Durham: un Gioco a Tre Mani (film, 1988)
• Erik il Vikingo (film,1989)
• Allucinazione Perversa (film, 1990)
• Jungle Fever (film, 1991)
• I Protagonisti (film, 1992)
• America Oggi (film, 1993)
• Le Ali della Libertà (film, 1994)
• Mister Hula-Hoop (film, 1994)
• Dead Man Walking (regia, 1995)
• Alta Fedeltà (film, 2000)
• Mystic River (film, 2003)
• La Guerra dei Mondi (film, 2005)