Voglio Mangiare il tuo Pancreas
«Tu finora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altra. Tu sarai per me unico al mondo e io sarò per te unica al mondo». Perfino chi non ha mai letto Il Piccolo Principe, immenso e universale capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry, riconoscerà queste parole che nel libro segnano l’inizio di una grande amicizia. Che senso avrebbe, infatti, la vita degli esseri umani se non quello di creare legami? «È l’interazione con gli altri a costruire ogni persona. È questo che per me significa vivere», dice Sakura a Haruki, un ragazzo timido e introverso che frequenta la sua stessa scuola; quel ragazzo tanto diverso da lei col quale, tuttavia, sceglie di stringere un legame indissolubile, regalandogli proprio il famoso libro dello scrittore francese.
Tratto dal romanzo omonimo di Yoru Sumino del 2014, seguito da un manga nel 2016 e da e un film in live action diretto da Sho Tsukikawa nel 2017, Voglio Mangiare il tuo Pancreas è un anime del 2018 firmato da Shinchirō Ushijima che, per la profondità dei temi trattati e la delicatezza del linguaggio utilizzato, merita d'essere annoverato fra i più belli di sempre. Come i ciliegi aspettano la primavera per aprirsi e rivelare tutto il loro splendore, Haruki (Haru, che in giapponese significa proprio primavera) e Sakura (i ciliegi che fioriscono in quella stagione) sono spinti dal destino, anche attraverso i propri nomi, a compiere le scelte che li porteranno a incontrarsi e a crescere insieme.
L’evolversi e il consolidarsi della loro amicizia è raccontato e descritto con un linguaggio semplice, ma mai banale e scontato, e ricco di momenti di pathos, dove la tensione emotiva si sviluppa in un crescendo di sentimenti e passione. Un giorno, per caso, Haruki trova il diario segreto di Sakura, scoprendo così che la sua compagna di classe, sempre allegra e vivace, ha una malattia degenerativa al pancreas, che la condurrà alla morte. Attratta da questo schivo ragazzo che ha costruito il proprio fascino solo attraverso se stesso e non tramite l’interazione con gli altri, la ragazza decide allora che lui sarà l’unico a conoscenza del suo segreto e sceglierà di trascorrere con lui gran parte del tempo che le rimane. Ma vale la pena affezionarsi a qualcuno, quando poi ci si dovrà separare? È proprio nella tragicità implicita di questa domanda che esplode, in tutto il suo potente significato, il senso della vita e l’elogio sottolineato da Voglio Mangiare il tuo Pancreas.
Un’antica leggenda giapponese è legata alla credenza che, per curare un organo vitale malato, ci si debba nutrire dell’equivalente interiora di un altro essere vivente, così da risucchiarne la parte vitale. Da qui l’urlo disperato di Sakura, che simbolicamente vorrebbe divorare la parte migliore di Haruki per legarlo a sé per sempre e tenere viva la sua essenza vitale. Ogni dettaglio di questo eccezionale film di Shinichiro Ushijima sembra catturare, attraverso gli sguardi, le parole e le immagini, il senso della vita laddove, «non si vede bene che col cuore» perché, come diceva Antoine de Saint-Exupéry, «l’essenziale è invisibile agli occhi».
di Francesca M. Russo
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