Willy Morgan and the Curse of Bone Town
PC
Come un fulmine nel sereno cielo di quest'estate, ecco spuntare Willy Morgan and the Curse of Bone Town, curioso videogame indie in stile Punta e Clicca del team di sviluppo Imaginarylab e dell’editore italiano VLG. Quest'avventura grafica dal sapore retrò torna a squarciare la modernità, come già aveva fatto Ron Gilbert, la mente geniale che creò le fondamenta di questo genere, con titoli del calibro di Monkey Island e Maniac Mansion, con Thimbleweed Park nel 2017.
Trama
Il giovane Willy Morgan, esattamente il giorno del decimo anniversario dalla misteriosa scomparsa di suo padre Henry, archeologo di grande fama, riceve una lettera proprio dal genitore, che sembra essere stata spedita nel periodo della sua sparizione. All’interno, in poche righe invita il figlio a recarsi a Bone Town, il luogo dove stava conducendo le ricerche e in cui stava per scoprire qualcosa di davvero importante, al pari del pericolo che stava correndo.
Willy, che negli anni precedenti aveva tanto cercato indizi sulla scomparsa del padre, ma senza successo, decide così di seguire le sue istruzioni, desideroso di capire cosa gli sia accaduto davvero.
Gameplay
Willy Morgan and the Curse of Bone Town si presenta in una veste davvero nostalgica per tutti gli amanti della grande era dei videogame Punta e Clicca anni ’90. Abbastanza fedele alle dinamiche di gameplay proprie del genere, presenta meccanismi molto semplici: c’è bisogno solamente del mouse, col tasto sinistro per interagire e raccogliere o utilizzare oggetti e il destro per esaminare. Una notevole facilitazione rispetto al solito è l’inserimento della possibilità di vedere gli oggetti interattivi, tenendo premuta la barra spaziatrice o cliccando sul cerchio in alto a sinistra. Questo permette al giocatore di capire subito a un primo sguardo tutto ciò con cui potrà interagire, facendo risparmiare del tempo e qualche dubbio superfluo.
Lo scorrimento tra un quadro e l’altro è abbastanza fluido e, facendo doppio clic sulla freccia di spostamento, c’è la possibilità di saltare direttamente all’ambiente successivo, senza attendere che Willy Morgan percorra tutto lo schermo. Inoltre, grazie alla mappa della città, entro i cui confini si svolge praticamente tutta l’azione, è data anche la facoltà d'effettuare uno spostamento rapido tra zone già visitate. Questi due ultimi elementi consentono una grandissima facilità di movimento e permettono d'eliminare molti tempi morti, che potrebbero causare noia.
Feeling
Un paragone col recente ritorno di Ron Gilbert con Thimbleweed Park viene davvero spontaneo, almeno per una tale vicinanza temporale, ma soprattutto con tutta quella fiorente dinastia di avventure grafiche Punta e Clicca cui questo titolo chiaramente s'ispira. Chiaramente bisogna farlo con le dovute proporzioni, ma si può sicuramente dire che il percorso di Willy Morgan and the Curse of Bone Town è abbastanza semplice, quasi guidato, senza l’ironica e a volte sadica complessità che caratterizzò e rese celebri i Punta e Clicca LucasArts. D’altro canto, però, questa caratteristica rende Willy Morgan and the Curse of Bone Town più adatto ai tempi e ai videogiocatori attuali, sicuramente più svogliati di un tempo.
Gli enigmi, in Willy Morgan and the Curse of Bone Town, sono invece spesso facilmente decifrabili; alcuni richiedono di fermarsi a riflettere un po’ o vi costringeranno a qualche tentativo, ma niente di particolarmente difficile. In molti casi, una volta visto e compreso l’enigma, si ha già più o meno l’idea di cosa sarà necessario fare per risolverlo e questo elemento fa perdere al gioco parte del fascino e dello spessore, sensazione rafforzata anche da una trama poco esaltante e poco originale. Willy Morgan and the Curse of Bone Town rimane però un ottimo passatempo che, anche senza salti mortali, fa mettere in moto per qualche tempo il cervello, spesso atrofizzato dai titoli più moderni.
Un altro pregio di Willy Morgan and the Curse of Bone Town risiede nel suo essere comunque divertente, scorrevole e abbastanza simpatico, nonostante vengano a mancare l’ironia e il sarcasmo travolgente dei Punta e Clicca come Monkey Island. A sorprendere i fan del genere e soprattutto i più datati capostipiti è la quantità incredibile di easter egg. La maggior parte è chiaramente dedicata alle avventure grafiche firmate da LucasArts negli anni ’90, ma ce ne sono anche diverse altre, che spaziano in tutta la cultura pop degli ultimi decenni, come addirittura uno molto simpatico sul manga One Piece. Insomma, Willy Morgan and the Curse of Bone Town è un ottimo videogioco, un passatempo sano e intelligente, adatto ai nuovi videogiocatori ma anche ai nostalgici amanti della grande epoca dei Punta e Clicca.
di Edoardo Frazzitta
Leggi anche le altre Recensioni
In questa recensione sono citati:
• Maniac Mansion (videogioco)
• Monkey Island (videogioco)
• One Piece (manga)
• Thimbleweed Park (videogioco)