About a boy
Come tra le sapienti mani di un prestigiatore, Hugh Grant è il trucco che c'è, ma non si vede. C'è stato un periodo, a metà degli anni '90, nel quale era impossibile non imbattersi in una sua commedia; oggi le sue partecipazioni sono frequenti ma, in un certo senso, l'attore non è più sotto i riflettori. Un bene o un male? Lasciamo a voi il giudizio, ma sappiamo che alcune delle commedie più deliziose degli ultimi trent'anni lo hanno avuto come protagonista. Inglese doc, nasce a Londra nel 1960 ed è presto preso dal sacro fuoco dell'arte, malgrado i genitori non vogliano in alcun modo assecondare una scelta di carriera così rischiosa. Hugh Grant ovviamente insiste e alla fine degli anni '80 inizia ad avere alcune comparsate nella televisione nazionale, insieme alla compagnia di cui era parte, i Jocke's of Norfolk. Il salto di carriera è già dietro l'angolo e infatti nel 1987 esce Maurice, di James Ivory. Hugh Grant è il co-protagonista. Ambientato nell'Inghilterra d'inizio secolo, non è un film facile e va a esplorare il tema dell'omosessualità. L'attore è Clive, cui è dato il compito di spezzare il cuore dell'amico Maurice, il quale sta appena iniziando a scoprire il suo orientamento sessuale. La pellicola ha un enorme successo e Hugh Grant s'aggiudica la Coppa Volpi come Miglior Attore al Festival del Cinema di Venezia. Un inizio dei migliori, che segna l'ingresso dell'attore nell'Olimpo dei volti noti e gli apre le porte di una carriera luminosa.
Dopo altri film, nel 1992 affronta il complicato Luna di Fiele, diretto da Roman Polanski; l'anno seguente è in Quel che resta del giorno in un piccolo ruolo al fianco di Anthony Hopkins, Emma Thompson e Christopher Reeve. Ancora affidato alla regia dell'elegante James Ivory, è ambientato un un'Inghilterra alle prese con la nascita del Nazismo e con le conseguenze di certe frequentazioni. Entrambi i film sarebbero da vedere e non solo per la splendida interpretazione di tutti i protagonisti compreso, un Reeve che dimostrò d'essere talentuoso anche senza indossare il costume di Superman. Il 1994 vede un'ulteriore spinta alla carriera di Hugh Grant: arriva nelle sale probabilmente la sua commedia più famosa: Quattro Matrimoni e un Funerale.
Realizzato in tempi record e con costi minimi, la commedia incassa oltre 240 milioni di dollari in tutto il mondo e riceve pure due meritate candidature agli Oscar. Un successo così esplosivo non era previsto, ma da quel momento, se si penserà a una commedia romantica dal sapore europeo, il primo volto a venire in mente a tutti, ovunque nel mondo, sarà proprio quello di Hugh Grant. E infatti il successo sarà bissato nel 1999, se non surclassato, con Notting Hill, nel quale l'attore duetta al fianco di Julia Roberts. Nel mezzo, però, non mancano altre pellicole ben riuscite, come la deliziosa L'inglese che salì la collina e scese da una montagna (1995); Nine Months: Imprevisti d'Amore (1995), insieme a Julianne Moore; Ragione e Sentimento (1995) di Ang Lee e con Emma Thompson, Alan Rickman e Kate Winslet.
Si pensa che dopo questi film si sia detto tutto in termini di romanticismo e invece nel 2001 arriva un altro film destinato a far esplodere le sale, Il Diario di Bridget Jones. Hugh Grant interpreta l'amante carogna della protagonista, una Renée Zellweger che diventa a sua volta icona delle donne impacciate e pasticcione. Basata sull'omonimo romanzo, la pellicola diventa un fenomeno e ottiene un sequel nel 2004, in cui Hugh Grant mantiene la parte. Un ruolo associato da molti alla sua vita privata, che pure lo ha visto legato alla collega Elizabeth Hurley per ben 13 anni e che in effetti ha subìto in seguito diversi scossoni, quattro figli e alcune apparizioni poco edificanti in cronaca rosa. Quasi interpretare se stesso, nel 2002 arriva probabilmente uno dei film più belli, tratto da un romanzo di Nick Hornby: About a Boy.
La vicenda lo vede nei panni di un agiato uomo di mezz'età occupato a impiegare le sue unità di tempo in faccende superficiali, potendo contare su una cospicua rendita garantita dal padre. La sua vita scorre superficiale come le tante relazioni sentimentali intrecciate, finché la sua strada incrocerà quella di Marcus, un giovanissimo e bravissimo Nicholas Hoult, bambino pieno di problemi: la loro amicizia li farà crescere entrambi. A sancire la definitiva incoronazione di Hugh Grant a Re della commedia romantica arriva Love Actually (2002), film corale britannico ricco di un cast stellare. L'attore riveste il ruolo del Primo Ministro inglese.
Tutto qui? Possibile che Hugh Grant sia da celebrare solo per queste parti? Inutile negare che grazie a esse abbia puntellato una carriera di grande e meritato successo, ma ci piace segnalare altre tre pellicole fuori concorso, una delle quali entra a pieni diritto nel novero di opere in piena sintonia con la nostra sensibilità nerd. Primo film è Che fine hanno fatto i Morgan? (2009), dove Hugh Grant è affiancato da Sarah Jessica Parker. I due interpretano una famiglia di New York che dovrà entrare nel programma protezione testimoni e finirà trapiantata in un piccolo paesino del Wyoming. Non essendo una classica commedia sentimentale, sarà sicuramente più digeribile per voi uomini duri che state leggendo questo articolo. Da recuperare e vedere almeno un paio di volte c'è lo strano ma affascinante Cloud Atlas (2012), film di fantascienza dei Wachowski in cui Hugh Grant si presta a diversi ruoli da villain, accanto a calibri come Tom Hanks, Halle Berry e Hugo Weaving. Il perché siano molte parti lo lasciamo scoprire a quanti vorranno vederlo. Chiudiamo, infine, con un biopic molto emozionante, transitato anche alla Festa del Cinema di Roma: Florence (2016) assegna a Hugh Grant il ruolo del marito di una cantante lirica stonata, interpretata da una clamorosa Meryl Streep. Forse il genere al quale Hugh Grant ha votato la propria carriera non incontra il gradimento della maggior parte di noi, seppure sappiamo che in tanti, segretamente, si siano commossi nella scena di About a Boy in cui il protagonista sale sul palco per accompagnare alla chitarra il giovane e terrorizzato bambino, ma certamente dobbiamo riconoscere quanto fossero enormemente superiori in profondità e intelligenza alle commedie di questi ultimi anni.
Alessandro Sparatore
Ludovico Lamarra
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Continua la collaborazione dI Nerdface con un'altra giovane illustratrice, che realizzerà nel corso del tempo diversi disegni in esclusiva per noi: ecco come bei-B ha interpretato Hugh Grant!