Doom Eternal
PC, PS4, XBOX ONE, Google Stadia
«Contro tutto il male che l’Inferno può evocare, tutta la crudeltà che l’umanità puo produrre, abbiamo deciso che manderemo soltanto te! Falli a pezzi finché non sarà finita!». Con queste parole si apre la campagna del nuovo capitolo della serie ammiraglia di id Software, ora disponibile in commercio dopo una gestazione durata 4 anni. Avendo sottoposto a un notevole carico di stress gli stick analogici della nostra periferica di gioco, siamo pronti a darvi la nostra opinione sulla nuova avventura del Doom Slayer la quale, pur non essendo esente da alcuni difetti, si rivela ancora una volta degna del nome che porta e che rappresenta una colonna portante nell'universo videoludico.
Gameplay
Per giocare a Doom Eternal servono due doti fondamentali: non dovete curarvi troppo di quale sarà lo stato del vostro gamepad alla fine del gioco e dovete possedere delle notevoli capacità d'apnea. id Software ha mantenuto in toto la promessa fatta agli utenti finali al momento dell’annuncio di Doom Eternal, aumentando le razze dei demoni disponibili e raddoppiando il numero dei nemici presenti a schermo in ogni combattimento. L’aver mantenuto fede ai patti genera, dunque, una delle più frenetiche e appaganti esperienze di gioco di tutti i tempi. S'inizia in maniera davvero fluida, dopo una breve cut-scene che introduce una trama, o per meglio dire, un mero pretesto utile a dare il via alla modalità campagna. Sarete proiettati in un modo di gioco nel quale per la maggior parte del tempo non vi sarà concesso il tempo di respirare; sarete incalzati da una grande varietà di nemici che vi attaccheranno simultaneamente, senza darvi tregua, costringendovi a muovervi e sparare senza soluzione di continuità, obbligandovi a utilizzare tutte le armi presenti nell’inventario per difendervi dalla minaccia alla vostra fragile esistenza.
Il level design ricorda molto le strutture utilizzate nei primi due giochi i quali all'inizio degli anni '90 hanno reso celebre la saga. La progressione all'interno della mappa risulta lineare, con qualche limitata possibilità di deviare dai percorsi principali, per scoprire segreti e oggetti collezionabili. Tuttavia, nella maggior parte dei casi vi ritroverete in grandi stanze che si trasformeranno in arene senza alcuna via di fuga, dove sarete costretti a sconfiggere tutti i demoni presenti per poter proseguire. In tali situazioni, nemmeno le munizioni in vostro possesso saranno sufficienti a farvi sentire al sicuro! Ad aumentare il livello di rabbia e furia necessari nel gioco troviamo alcune nuove meccaniche di gameplay davvero interessanti, che contribuiscono ad ampliare la formula ludica che ha riscosso un grande successo nel reboot del 2016. Già dalle prime fasi di gioco, infatti, oltre alla sicurezza fornita dalle care, vecchie uccisioni epiche, abbiamo la motosega (arma iconica di Doom) che in questa avventura, oltre rivelarsi un utile strumento di difesa contro i demoni di classe inferiore, costituisce anche una risorsa funzionale al rifornimento delle munizioni. Ciascuna uccisione con questo strumento causerà il drop da parte del nemico di una manciata di proiettili e punti vita, che vi saranno spesso indispensabili per affrontare lo scontro successivo. Nonostante lo stile di gioco caratteristicamente frenetico, non manca anche un lato strategico: è infatti possibile personalizzare le armi, dotandole di moduli aggiuntivi in grado di fornire una modalità di fuoco secondaria; potenziare l'armatura; espandere le abilità di movimento del protagonista. Sarà necessario, soprattutto nei combattimenti contro i boss, saper scegliere il corretto equipaggiamento per poter avere la meglio, sfruttando i punti deboli del demone specifico.
Il livello di sfida proposto da Doom Eternal risulta quindi molto alto, nonostante il tentativo da parte degli sviluppatori di rendere il gioco accessibile a tutti, dotandolo di 4 livelli di difficoltà. È opportuno segnalare che anche al livello più basso un neofita del genere FPS potrebbe giudicare l'esperienza come troppo frustrante. Ineccepibile il lavoro del team di sviluppo dal punto di vista tecnico, sia per quanto riguarda la grafica, caratterizzata da ambientazioni infernali mozzafiato, sia per quanto riguarda l'ottimizzazione del codice, in grado di far girare il titolo a 60fps granitici, senza alcun calo di frame rate, anche su console non potenziate. Nel comparto audio spicca una colonna sonora metal sicuramente in grado di ritagliarsi un posto nella mente dei giocatori e d'esaltare le fasi di gioco più concitate. La campagna Single Player di Doom Eternal sarà in grado di mantenerci attaccati alla poltrona per un tempo variabile tra 20 e le 25 ore di gioco; se questo non dovesse ancora bastare, la produzione offre anche un buon comparto on-line, basato su battaglie due contro uno, nel quale è possibile interpretare, oltre allo Slayer, anche cinque tra i demoni più forti della campagna. Le uniche critiche possibili da muovere al capolavoro di id Software risiedono in una curva d'apprendimento troppo ripida per poter attrarre i giocatori con esperienza limitata agli FPS e in una trascuratezza generale nella parte narrativa, che tuttavia non ha mai rappresentato un aspetto peculiare all'interno della saga. Nonostante l’ottimo lavoro fatto nelle versioni console, si percepisce che questo titolo nasce per essere giocato con mouse e tastiera, perché gli stick analogici e la vicinanza dei tasti di un gamepad si adattano con fatica a un'esperienza di gioco così frenetica.
Feeling
Ancora una volta id Software riesce a vincere una sfida quasi impossibile, trasportare nel 2020 uno Sparatutto della vecchia scuola e sfornare un prodotto che risulta essere moderno e, allo stesso tempo, indissolubilmente legato al passato. Doom Eternal è un titolo che farà commuovere tutti giocatori svezzati dai primi due titoli negli anni '90, che potranno cogliere la serie infinita di omaggi che quest’opera fa al passato. Doom Eternal è un coraggioso e ben riuscito tentativo di voler proporre un'esperienza di gioco andata perduta negli Sparatutto moderni. Non possiamo fare altro che applaudire e ringraziare chi ci ha dimostrato come Doom resti fedele a se stesso, nonostante il passare del tempo e, mai come questa volta sembra, essere eterno. Anzi, Eternal.
di Edoardo Sirchia
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