Ferrari 312B
«Tutti hanno applaudito»
Dopo un veloce (e non sarebbe potuto essere altrimenti) passaggio al cinema, arriva in Home Video il documentario Ferrari 312B, grazie a Koch Media. Il film, firmato da Andrea Marini, narra la genesi e il debutto di una monoposto che segnò profondamente la Formula 1, le sorti della Ferrari e per esteso la storia dell'automobilismo. Nel farlo, intreccia l'amorevole restauro di una delle pochissime vetture originali, portato avanti dal pilota Paolo Barilla, insieme a un tema capitanato da Mauro Forghieri, che di questo gioiello di tecnologia fu il creatore, sul finire degli anni '60. La Ferrari 312B, infatti, innovò profondamente le monoposto, caratterizzata da un motore 12 cilindri piatto, mutuato da un progetto che prevedeva l'inserimento di un propulsore nell'ala di un aereo. La macchina permise alla Ferrari di conquistare 4 Titoli Costruttori e 3 Titoli Piloti. Ed era di una bellezza sconvolgente.
Ferrari 312B intreccia il meticoloso restauro della vettura, finalizzato alla partecipazione del Gran Premio Storico di Montecarlo del 2016, alle immagini d'epoca, per la precisione ai filmati del Campionato del 1970, che vide il debutto della monoposto. Inoltre, il documentario è arricchito da interviste ai piloti che ebbero il privilegio di salirci dentro, come Jacky Ickx e Nicki Lauda, o di gareggiarci contro in pista, come Jackie Stewart. È la storia di una passione mai sopita, di un periodo della Formula 1 affascinante e irripetibile, almeno quanto fu tragico, per il numero cospicuo di piloti che persero la vita lungo i circuiti, veri e propri eroi e pionieri di uno sport in cui ogni fine settimana poteva rappresentare l'ultimo della loro esistenza.
Koch Media presenta sul mercato Home Video un documentario imperdibile per gli amanti della Ferrari e dell'automobilismo, impreziosito da una galleria fotografica presente nei Contenuti Speciali. Come vada a finire l'impresa di Paolo Barilla e Mauro Forghieri ovviamente non lo sveliamo, ma poco importa. La Ferrari 312B con la sola presenza monopolizza le attenzioni e smuove i ricordi più emozionanti.
di Ludovico Lamarra
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