Colpi di scena o colpi di sonno?
S'allontana zoppicando e, mentre l'inquadratura si sposta a mostrarne il volto, la sua espressione s'allarga in un ghigno di soddisfazione. Mentre avanza, pian piano la sua andatura claudicante diventa il passo imperioso di chi ha vinto. È il finale spoiler di uno dei film che più ci ha stupito, con un colpo di scena entrato nella storia del cinema e anche della musica, se si pensa a un recente brano di Caparezza. Dimostra come sia importante saper gestire questa arma, tra le più affilate a disposizione di regista e sceneggiatore: una sua corretta esecuzione valorizza la pellicola e riesce a stupire lo spettatore, a stordirlo; viceversa, una scrittura svogliata affossa qualsiasi bel film, cancellando la suspense in favore di sopracciglia arricciate e sbadigli. Il colpo di scena: tecnica pericolosissima che nemmeno duemila anni di Hokuto. Ecco alcuni esempi, in positivo e negativo. Inutile dirlo: stiamo entrando in zona spoiler.
I Soliti Sospetti
Un colpo di pistola in faccia
Prima di tutti, il film che ha dato spunto a questo articolo e a Caparezza. Il colpo di scena finale de I Soliti Sospetti funziona benissimo perché l'intera trama è costruita su una domanda: chi è Keyser Söze? È un mistero affascinante e quando scopriamo la verità, l'effetto è duplice, per la rivelazione in quanto tale e perché, in un certo senso, la sappiamo solo noi. Solo allo spettatore, infatti, è dato conoscere la verità, diventando complice del mistero e della macchinazione.
Il Sesto Senso
Sei stato eliminato da un cecchino ben nascosto
Ancora meglio è quando il colpo di scena finale è di quelli che obbligano a guardare il film nuovamente e con una nuova consapevolezza. Il Sesto Senso, in questo caso, è emblematico, anche dello stile del suo regista, M. Night Shyamalan. Per tutto il tempo abbiamo seguito una storia appassionante e solo alla fine è svelato che eravamo in errore. Il regista stesso sembra dirci: «Guarda tutto da capo e dimmi se non sono stato bravo».
Spiderman: Homecoming
Una stilettata alla schiena data da uno sconosciuto
Decisamente ben piazzato anche il piccolo colpo di scena in Spiderman: Homecoming. Sebbene non fondamentale ai fini della trama, la sua esecuzione veloce e inaspettata contribuisce perfettamente ad aumentare il climax, in attesa dello scontro finale. Stiamo guardando il film e, a un certo punto, ci ritroviamo con un twist inaspettato. Superfluo e proprio per questo efficace.
Shutter Island
Hai rotto le scatole al tipo sbagliato e la tua vita è appena diventata una sessione degli Hunger Games
Il colpo di scena migliore è quello che permette di rivalutare tutto il film o che ne cambia in qualche modo la lettura. Shutter Island, con Leonardo DiCaprio, funziona benissimo. Il twist arriva ben prima del finale e, da quel momento, il registro narrativo cambia tono. In questo caso, il colpo di scena non solo modifica la percezione di quanto abbiamo visto, ma cambia radicalmente anche gli eventi successivi. Se fin qui abbiamo visto i colpi di scena ben riusciti, per parafrase Hannibal Smith, quelli in grado di farci credere d'essere i più furbi della cucciolata, prima di dimostrarci chi era davvero a muovere i fili, come avvenne col primo The Saw o con Fight Club, per intenderci, vedremo ora alcuni esempi di «riprova e controlla», da leggere col tono metallico del Grillo Parlante.
Star Wars
Qualcuno ha usato il Flusso Canalizzatore per salvarvi la vita
Ne siamo consapevoli, stiamo partendo col botto e in modo provocatorio, ma l'esempio dell'epopea degli Skywalker è utile, per quanto atipico: parte con un bellissimo colpo di scena nel 1980, quando esce L'Impero Colpisce Ancora, salvo poi eliminarlo del tutto con l'arrivo in sala della trilogia prequel. Non si tratta di una vera e propria cattiva esecuzione, quanto di un disinnesco volontario, che però ha tolto a moltissime persone l'emozione di sentire quella frase e di riceverla col giusto trasporto emotivo. Ovviamente ci riferiamo a quanti non erano probabilmente nemmeno nati quando Luke scoprì l'identità di Darth Vader: vi consigliamo di mettervi nei panni di un bambino di oggi, al quale la saga è presentata in ordine consecutivo di episodi e non cronologico d'uscita in sala.
Wolfman
Il gioco è bello quando dura poco
L'esempio di Wolfman non è il migliore in assoluto, ma è emblematico per verificare una legge non scritta dell'industria del cinema, una volta conosciuta la quale c'è il serio rischio che vi roviniate la visione di molti film. Partiamo dagli attori: nel cast ci sono due volti notissimi, presenti anche sulla locandina: uno è il protagonista, l'altro è presentato come co-protagonista. Quando capita una situazione del genere, nove volte su dieci l'altro volto noto è sicuramente l'antagonista della storia e costruire un film su un colpo di scena fiutato da chilometri di distanza dagli spettatori più scafati non ha alcun effetto. È un colpo portato goffamente: prendendosi troppo sul serio, finisce per ridursi a un buffetto.
Heroes
Colpiti da una pistola a salve
È il caso di quando gli sceneggiatori puntano sul climax di una puntata, partendo da una situazione che preoccupa i protagonisti ma non gli spettatori, messi già a conoscenza di tutto. Heroes, la serie TV supereroistica, ha una puntata emblematica che gioca tutta sulle predizioni di morte di uno dei protagonisti. Peccato che: sappiamo bene che è proprio uno dei protagonisti e difficilmente potrà morire; sappiamo che il tizio in questione ha il potere di mimare i poteri degli altri supereroi nelle vicinanze e che sta andando a salvare il personaggio col più forte fattore rigenerante della storia. Qualunque spettatore farebbe due più due e capirebbe che il rischio è minimo, salvo altri colpi di scena, ovviamente. Ma non ce ne sono.
Game of Thrones
Il Fight Club ti stava piacendo, ma ti ritrovi a sorseggiare tè con una nobile ottuagenaria
Nelle serie TV in generale i colpi di scena sono molto più difficili da gestire: ad aver cambiato le carte in tavola è stata Game of Thrones, che ha eliminato il plot armor e ha reso tutti i personaggi a rischio di morte prematura e scioccante. Almeno fino alle ultime due stagioni, infatti, è un continuo di colpi di scena drammatici e indimenticabili, da mano davanti alla bocca, incapaci d'emettere un qualunque suono che non sia un «no!». Le ultime stagioni, però, vede la serie appiattirsi su cliché più morbidi, eliminando del tutto questa caratteristica, che pure ne aveva favorito il successo. Un vero peccato.
di Alessandro Sparatore
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