IT: Capitolo Due
«Chi c’è?»
Dopo circa 2 anni d'attesa, Andy Muschietti porta a compimento l’attesissimo sequel di IT, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Stephen King del 1986. Ma se il film del 2017 ha avuto il pregio d'essere annoverato fra gli horror dagli incassi più alti di sempre, ricevendo un’ottima critica da parte soprattutto dei lettori e fan, precipitati nelle atmosfere descritte nel libro, grazie a una trasposizione abbastanza fedele e puntuale dei personaggi e del Male stesso, incarnato nel corpo del clown Pennywise, questo seguito non è, però, in grado di soddisfare tutte le aspettative.
Dopo 27 anni IT si risveglia a Derry, nel Maine, il non luogo creato dalla fantasia di Stephen King dove da tempo s'annida, si nasconde e si nutre dei suoi abitanti e delle loro paure. È una cittadina celata dietro l’ipocrisia e la povertà culturale e quanti vi dimorano continuano a indossare la rassicurante maschera di un gretto perbenismo bigotto, nella bucolica e confortante cornice di una provincia tranquilla. Insomma, un luogo ideale perché IT sia cresciuto, diventando sempre più forte e spietato. Ma le sequenze iniziali mostrano crudamente e senza filtri come la paura e l’ignoranza conducano l’essere umano a trasformarsi nel mostro più terribile e brutale di tutti. Pennywise appare solo a compimento degli atroci atti e sembra essere lì quasi per donare una morte compassionevole. Beverly (Jessica Chastain), Bill (James McAvoy), Richie, Ben, Eddie, Stan e Mike, il Club dei Perdenti ora adulti, sono chiamati nuovamente ad affrontarlo.
Il romanzo di Stephen King aveva come struttura temporale una doppia ambientazione, gli anni ’50 e gli ’80, un trentennio in cui anche culturalmente ogni punto di riferimento del passato subì una rottura nella generazione successiva. Il continuum conduceva a una più matura consapevolezza dei traumi del passato e incatenava il lettore in un gioco psicologico, in cui l’inconscio tornava e agiva per distruggere i protagonisti, se non fossero riusciti, una volta per tutte, ad affrontare l’identico trauma coi nuovi strumenti offerti dall'età adulta, aiutando una volta per tutte il bambino spaventato ancora ben vivo in loro. In IT: Capitolo Due, invece, il trentennio di riferimento sono gli anni ’80 e il 2010, la trama non coinvolge allo stesso modo e si ha costantemente la sensazione d'assistere a uno spettacolo già visto che, a tratti, annoia, intrappolato nei continui flashback del passato. Il film, però, ha il pregio d'essere completo: visto da solo, resterebbe in piedi lo stesso.
Punto di forza di IT: Capitolo Due è l’alchimia a legare i personaggi, magica e spesso commovente, soprattutto quando s'empatizza coi bambini che erano, come lo eravamo noi. L’horror c’è, ovviamente, ma senza troppi colpi di scena ed è contrastato spesso da un certo umorismo, forse a suggerire questa nuova chiave di lettura adulta. Il cast è eccezionale e fra tutte spicca l’interpretazione di Bill Hader che, si vocifera, potrebbe regalargli una nomination agli Oscar. Nel complesso, IT: Capitolo Due è un buon film horror. Forse avrebbe potuto giocare meglio sulla parte introspettiva della psiche adulta e tralasciare i troppi riferimenti all’infanzia, ma funziona. In una recente intervista, Andy Muschietti ha dichiarato di voler montare i due film in un'unica pellicola: staremo a vedere. Nel frattempo, vi consigliamo di godere di queste quasi 3 ore piuttosto spettacolari. IT: Capitolo Due uscirà in sala il 5 Settembre distribuito da Warner Bros. Italia.
di Francesca M. Russo
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• IT (libro)