Un maestro di emozioni
Dopo l’uscita del primo Avengers, qualcuno nei lussuosi uffici Disney pensò che far ridere gli spettatori dei film di supereroi fosse fondamentale, anche a costo d'ammazzare qualsiasi momento di pathos. Dalla fine della 2ª fase dell'UCM, infatti, al cinema non s'è fatto nient’altro che ridere, abbandonando qualsiasi tentativo d'emozionare a un livello più profondo e portando le pellicole a essere, bene o male, parodie di loro stesse. L’unica eccezione in questo enorme filone narrativo, però, sono i Guardiani della Galassia. Esatto: proprio i più scanzonati di tutti i film Marvel sono riusciti a trovare quel mix di risate e tensione che solo in pochi sono riusciti a ottenere prima di essi, come forse solo Sam Raimi fece nella trilogia di Spider-Man con Tobey Maguire. Questa isola felice deve tutto a un solo uomo: James Gunn. La sua carriera parte da lontano quando, insieme a suo fratello Sean, girava piccoli cortometraggi con una Super 8, altro fattore ad accomunarlo a Sam Raimi. La svolta arriva col suo primo lavoro vero, Tromeo and Juliet.
Negli anni ‘90, era molto in voga una minuscola casa indipendente, la Troma Entertainment. Presieduta da un folle genio di nome Lloyd Kaufman, dal 1974 produsse pellicole provocatorie e assurde, in cui la libertà d’espressione era uno dei principi fondanti. Per questa piccola casa passarono talenti oggi riconosciuti, come Kevin Costner, Matt Stone e Trey Parker, J.J. Abrams e Samuel L. Jackson. Fra di essi, figura anche James Gunn. Da giovane, l’allora apprendista di Lloyd Kaufman scrisse e figurò come aiuto regista del suo maestro in Tromeo and Juliet, un riadattamento surreale dell’opera di William Shakespeare. Grazie al lavoro alla Troma, James Gunn riesce a imparare tutti i segreti del mestiere. Il primo vero lavoro come scrittore, però, arriverà grazie all’adattamento in live action di Scooby Doo. Nato come un sogno vietato ai minori, con horror e splatter, il film si trasformò, con l’intervento invasivo di Warner Bros., in una pellicola per famiglie. Eppure, qualche piccola impronta il regista riesce a lasciarla, qua e là.
Nel 2004 James Gunn scrive il remake di Zombi, capolavoro di George A. Romero. L'alba dei morti viventi esce nel 2004 per la regia di Zack Snyder e a conti fatti è forse uno dei suoi peggiori lavori. Anni dopo aver visto il film, Romero rispondeva sempre con una risata, alla domanda se gli zombie potessero correre.
Il vero debutto, però, arriva nel 2006 con Slither, un'altra pellicola horror assurda che molto s'ispira alle atmosfere indipendenti della Troma. Con un cast piuttosto rilevante, che vedeva i nomi di Michael Rooker, futuro Yondu dei Guardiani della Galassia, Elizabeth Banks e Nathan Fillion, il film purtroppo, nonostante una buona risposta da parte della critica, non ha la stessa resa da parte del pubblico e floppa miseramente. Dopo quattro anni, James Gunn dirige la sua seconda pellicola, ma a tema supereroistico: Super. Con un un altro cast d’eccellenza, che annovera Rainn Wilson, il Dwight di The Office, Ellen Page, Liv Tyler, Kevin Bacon, Nathan Fillion e il fedelissimo Michael Rooker, James Gunn questa volta riesce a firmare un cult. Attraverso una parodia del supereroe mascherato, riconosciamo tutte le componenti dei suoi film: scene assurde e tantissimo splatter.
Passano quattro anni e, dopo aver partecipato a una dei film più brutti della storia di Hollywood, il corale Movie 43, da noi giunto come Comic Movie, James Gunn riceve una chiamata piuttosto strana. Il suo agente gli dice che Marvel vorrebbe parlargli per proporgli un progetto. Arrivato agli uffici della compagnia, gli sono elencati i personaggi che andrà a usare nel possibile progetto: un procione parlante, un albero che pronuncia solo una frase e una serie di altri personaggi improbabili. Scoraggiato, si ricrederà presto quando riceverà la conferma per dirigere il primo film dei Guardiani della Galassia.
Osannato giustamente da pubblico e critica, il primo film vedrà l'arrivo del suo seguito, Guardiani della Galassia: Vol. 2. Tanto siamo riconoscenti a Starlord e soci, che una delle canzoni dell'Awesome Mix è diventata la nostra sigla del nostro appuntamento settimanale su Radio Rock. E infatti, i due film sono i migliori lavori mai prodotti dallo studio Disney. A distinguerli dal resto dell’universo Marvel è, innanzitutto, l'iniziale e apparente disconnessione dalla continuity dell'UCM, fattore che ha dato più libertà a James Gunn nell'interpretare la storia. Inoltre, le storie scritte dall’autore sono stracolme di pathos. In un momento storico in cui sono rigettate le emozioni, per paura che un film con uomini adulti in calzamaglia e mantello possano sembrare reali e possibili, i Guardiani della Galassia sono riusciti a mantenere quel giusto bilanciamento, come direbbe Thanos, fra risate ed emozioni. Mai avremmo pensato di vedere una scena come quella dello scontro finale con Ronan, in cui Peter, guardando Gamora, vede sua madre, in un bellissimo rimando alla prima scena.
La complessità dei sentimenti espressi dai personaggi rappresentano un unicum all’interno del panorama supereroistico, non solo di casa Marvel. Anche grazie all’aiuto di Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Bradley Cooper (voce di Rocket) e Sean Gunn (che interpreta i movimenti fisici di Rocket) e dello stesso Vin Diesel col suo «we are Groot», Guardiani della Galassia ha fatto piangere tutte le sale, in tutto il mondo. È un'ode alla sincerità irripetibile, che forse solo Avengers: Endgame è riuscito a sfiorare, seppur in modo meno complesso e intenso. Insomma, James Gunn è un ragazzo che viene da lontano: dalla Super 8 di suo fratello Sean ai grandi insegnamenti di Lloyd Kaufman, il regista è diventato autore, portando la sua sensibilità a milioni di spettatori e riuscendo a diventare un vero e proprio faro in un universo cinematografico costellato da risatine e niente più. Un vero Maestro.
di Valerio Massimo Schiavi
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Forse dovresti recuperare:
• Tromeo and Juliet (film, sceneggiatore, 1996)
• Slither (film, 2006)
• Guardiani della Galassia (film, 2014)
• Guardiani della Galassia: Vol. 2 (film, 2017)
• Guardians Inferno: the Sneepers (videoclip, 2017)