Jumanji: the Next Level
«Siamo morti?»
Dopo l'incredibile e quasi sorprendente successo di critica e pubblico del sequel di Jumanji, cult anni '90 con Robin Williams, Dwayne the Rock Johnson, Jack Black e Karen Gillian tornano al cinema per un terzo (o secondo) capitolo della saga. Durante il periodo delle feste, i nostri protagonisti tornano in città per incontrarsi di nuovo, dopo aver iniziato il college. Spencer, ormai in rottura con Martha, vive da solo a New York, faticando a bilanciare il suo lavoro in un market con gli studi. Una notte, frustrato dalla sua incapacità di vivere una vita felice, decide di rientrare da solo in Jumanji. I suoi amici, increduli davanti alla decisione dell'amico, decidono di seguirlo, portando con sé, involontariamente, il nonno dell'amico (Danny DeVito) e un suo vecchio collega (Danny Glover). Insieme dovranno ritrovare Spencer e finire, ancora una volta, il gioco.
Diretto da Jake Kasdan, alla guida anche dello scorso capitolo, Jumanji: the Next Level si pone l'obiettivo di continuare un franchise partito con ottime premesse. Da un punto di vista meramente produttivo, questo secondo film ha l'arduo compito di diventare un ponte fra un'ottima, ma isolata pellicola e una serie longeva, in grado di attirare i fan. Difficile dire se sia riuscito davvero nel suo intento: se da una parte Jake Kasdan riesce nel replicare la formula del primo capitolo, aggiungendo qualche tocco d'imprevedibilità, con l'aggiunta di Danny DeVito e Danny Glover, Jumanji: the Next Level risulta stantio, già visto.
Badate bene: non vuol dire che sia brutto o insufficiente ma, a conti fatti, questo esito potrebbe minare la riuscita di un neonato franchise partito maledettamente bene. Il problema risiede di Jumanji: the Next Level è che, nonostante i tocchi d'originalità inseriti nel film, la sua struttura, i personaggi e la trama risultano davvero troppo prevedibili.
In ogni caso, le interpretazioni piuttosto divertenti di Dwayne Johnson nel ruolo di Danny DeVito e Kevin Hart in quello di Danny Glover elevano la pellicola, rendendola quantomeno godibile, nonostante la gag sarebbe dovuta durare meno, dato che si prende la bellezza di tre quarti di film. Nonostante tutto, Jumanji: the Next Level resta un'esperienza godibile, grazie a una buona scrittura, l'azione a qualità alternata e qualche tocco di sentimentalismo; in qualche punto, invece, il montaggio troppo frenetico mina la chiarezza delle scene.
di Valerio Massimo Schiavi
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