Arnold alle elementari
Nel 1990 Ivan Reitman porta sullo schermo una commedia non tra le sue più riuscite, ma che seppe comunque conquistare una certa fama e l'affetto di chi la vide da bambino. Kindergarten Cop o Un Poliziotto alle Elementari, come arrivò in Italia col solito, discutibile gusto per i titoli, giocava semplicemente sul prendere una tipologia di personaggio e trapiantarla in un ambiente alieno. Il pesce fuor d'acqua, in quest'occasione, era un agente di polizia, John Kimble, infiltrato suo malgrado come insegnante di una classe di bambini perché alla ricerca del cattivo di turno, un trafficante di droga senza scrupoli sulle tracce della moglie, scappata col figlio da una vita di violenze e rifugiatasi proprio nella cittadina dove risiede l'asilo. Trattandosi di un film di Ivan Reitman, all'inizio si pensava di scegliere per il ruolo del protagonista Bill Murray, ma alla fine si optò per Arnold Schwarzenegger. L'attore aveva iniziato da poco ad affrontare ruoli molto diversi da quelli che l'avevano reso famoso: dagli action muscolari come Predator o Commando era passato prima a Danko, una action comedy con John Belushi, e poi a Gemelli, sempre diretto da Ivan Reitman e insieme a Danny DeVito; eppure, era reduce dal successo di Total Recall: Atto di Forza, nel più classico dei ruoli votati alla fisicità.
Sia Danko che Gemelli avevano messo in mostra la capacità sorprendente di Arnold Schwarzenegger di far ridere, non tanto per le sue doti attoriali, che comunque affinerà nel tempo, quanto per la sensazione grottesca di vedere un uomo alto quasi due metri e grosso come un armadio a quattro ante comportarsi in maniera totalmente inaspettata, spesso goffa e impacciata. Non solo: eravamo così abituati alle scene girate a torso nudo e ricoperto di fango, d'associare l'Arnoldone Nostro a quello stereotipo, non certo alla parte di un maestro messo in riga dalla minuscola Direttrice dell'istituto, interpretata dalla minuta Linda Hunt.
In pratica, ad Arnold Schwarzenegger a quei tempi bastava entrare in scena con un vestito due taglie più piccole per farci sbellicare dalle risate. In Kindergarten Cop succede più o meno questo: John Kimble è un duro, ma è vestito da insegnante dell'asilo; dovrà fare i conti con riposini e capricci, canzoncine e puericultura. Ma la commedia sa spingersi più avanti, così come l'attore imparerà presto a muoversi meglio del previsto sul set, mentre affronta il nemico più subdolo e pericoloso, una classe di bambini, sottoponendoli al gioco della Scuola di Polizia. Come ha recentemente ricordato in un'intervista a Today.com Pamela Reed, in Kindergarten Cop chiamata a interpretare la collega di John Kimble che lo affianca nella missione, lavorare con Arnold Schwarzenegger fu molto divertente, perché «era disposto a provare qualsiasi cosa, fu delizioso, davvero fantastico», come nei tanti ciak che dovettero ripetere perché l'attore scoppiava a ridere, sentendo la collega imitare il suo accento austriaco.
Kindergarten Cop funzionò e restò impresso nella mente di tanti, tanto da diventare un piccolo cult di genere e meritare un sequel oltre una quarto di secolo dopo, nel 2016 e con Dolph Lundgren a ereditare il ruolo di Arnold Schwarzenegger. Il secondo film ripete la stessa formula, ma la propone direttamente per il mercato home video. Resta l'importanza del primo Kindergarten Cop, probabilmente la pellicola che meglio di altre precedenti seppe sdoganare in modo credibile il duro chiamato e ridere di se stesso in ruoli comici. Ci vuole coraggio, se ci pensate. E così, molti colleghi di Arnold Schwarzenegger percorreranno gli stessi passi: Vin Diesel con Operazione Tata, per esempio, così come Sylvester Stallone si cimenterà nel 1991 in Oscar: un Fidanzato per Due Figlie e l'anno successivo in Fermati o mamma spara, prima di tornare a film di genere, come Demolition Man (sebbene ricco di humor) o Dredd: la legge sono io. Addirittura, c'è chi come The Rock ha praticamente votato a progetti del genere buona parte della sua carriera più recente: basti pensare a Una Spia e Mezzo.
Invecchiato decisamente bene e avvolto in quell'alone di malinconia e bellezza da chi lo vide da bambino, Kindergarten Cop è probabilmente il più classico degli esempi di pellicole capaci di produrre un grande risultato col minimo sforzo, risultando divertente già dall'idea di partenza, poi sviluppata cercando sempre la trovata giusta. Arnold Schwarzenegger s'impegnò molto a cogliere i tempi comici e ci riuscì inaspettatamente quasi sempre. Dobbiamo molto a questo film, più del suo valore in sé: riuscì nell'impresa di svelare un lato inedito del suo protagonista, che meglio di altri suoi colleghi riuscirà ad affrancarsi dagli action, pur non disconoscendoli, ma al contrario offrendo a tutti noi un ritratto più ampio e completo del suo carattere. L'ironia e ancor di più l'autoironia sono patrimonio delle menti più intelligenti e probabilmente progetti successivi come True Lies e la stessa saga de I Mercenari non avrebbero visto la luce se Arnold Schwarzenegger non avesse mostrato di quale pasta fosse realmente fatto.
Alessandro Sparatore
Ludovico Lamarra
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