The Last Of Us: Parte 2
PS4
Così come già accaduto nel 2013, Sony affida ancora una volta a Naughty Dog il compito di chiudere il ciclo vitale della sua console ammiraglia con un'opera in grado di sfruttare appieno le sue caratteristiche ed essere al contempo ricordata nel futuro. Questa volta, però, i ragazzi diretti da un ispiratissimo Neil Druckmann non solo sono riusciti a compiere l'impresa, ma hanno voluto alzare l'asticella, compiendo scelte coraggiose e a volte impopolari, con l'obiettivo di creare titolo che, oltre a fornire intrattenimento, raccontasse una storia, fatta di violenza, odio e vendetta, una vicenda che manda messaggi diretti e precisi, costringendo il giocatore a riflettere e prendere atto del fatto che, anche se in un futuro distopico, le azioni degli esseri umani hanno conseguenze e in nessun caso è possibile sottrarsi a esse.
A poco più di un mese dalla data d'uscita ufficiale, The Last Of Us: Parte 2 è una delle opere più discusse che abbia mai fatto parte dell'industria videoludica. Il gioco di Naughty Dog fa dell'inclusività uno dei suoi punti di forza: che siate vicini o meno alle scelte intraprese dai personaggi, alla fine dell'esperienza sentirete d'essere diversi, cresciuti, sia come giocatori, sia come esseri umani. Dopo averlo giocato per più di 40 ore, siamo pronti a raccontarvelo, senza fare spoiler.
Trama
Sono trascorsi quattro anni da quando Joel accompagnò Ellie nel suo primo viaggio; quattro anni da quando le salvò la vita, sottraendola dalle mani di coloro cui egli stesso l'aveva consegnata; quattro anni da quando s'affezionò a lei; quattro anni da quando le mentì. In questo arco di tempo, nonostante la crescente presenza di infetti, l'umanità sembra essere riuscita ad adattarsi alla situazione, trovando uno stabile seppur fragile equilibrio.
Tommy Ellie e Joel vivono la loro nuova vita nella cittadina di Jackson, difendendo il loro habitat e concedendosi addirittura il lusso di costruire qualche nuova relazione interpersonale. Il rapporto tra Ellie e Joel sembra essere incrinato, ma lo stile di vita al quale i protagonisti sono sottoposti non rende facile trovare il tempo per chiarirsi. Ellie, ormai divenuta una giovane donna, non sembra voler accogliere di buon grado i tentativi messi in atto da Joel per riappacificarsi. Il verificarsi di un evento inaspettato cambierà per sempre la vita della protagonista la quale, costretta a rivedere le sue priorità, sceglierà di partire per un nuovo viaggio, spinta da un unico obiettivo: la vendetta.
Gameplay
Partendo dalle solide basi espresse nel capitolo precedente, il gameplay di The Last Of Us: Parte 2 riesce a toccare punte d'eccellenza in quasi tutti i comparti, limando le imperfezioni e aggiungendo nuove meccaniche di gioco in grado di creare un'esperienza che rappresenta lo stato dell'arte degli action-adventure. Un comparto grafico tra i più belli mai visti su PS4 e un'estrema precisione nelle animazioni dei personaggi trasmetteranno al giocatore la sensazione d'avere veramente il controllo sul personaggio del quale veste i panni. Potremo muoverci in maniera consapevole in un ambiente talmente vasto e diversificato da risultare dispersivo per un gioco la cui progressione è comunque lineare. Saremo costretti all’esplorazione, dovendo più volte deviare dal percorso principale alla ricerca materie prime e munizioni, presenti in numero così esiguo da bastare per sopravvivere, ma essere insufficienti per farci abbassare la guardia.
Contribuisce al senso d'immersività anche l'eccellente intelligenza artificiale fornita ai nemici, che si muoveranno in gruppo cercando di guardarsi le spalle a vicenda e utilizzeranno cani in grado di rivelare la nostra posizione, passandosi le informazioni in maniera credibile. Sapere che ogni avversario ha un nome e un vero e proprio rapporto con gli altri personaggi del gioco permetterà al giocatore di sentire sulla pelle il peso d'ogni scelta compiuta. In The Last Of Us: Parte 2 anche la più semplice uccisione ha un peso: potrà capitare di vedere un nemico gettarsi contro di noi accecato dalla rabbia provata per aver perso un compagno in battaglia, o un cane che veglia piangendo il corpo del suo padrone senza vita. Nel corso dell’avventura potremo potenziare armi e abilità del personaggio, potendo contare su uno skill-tree quattro volte più ampio di quello visto nel primo The Last Of Us. Anche dal punto di vista dell'ottimizzazione il videogame copisce positivamente: nonostante stessimo giocando con una PS4 standard, abbiamo notato un framerate abbastanza stabile e tempi di caricamento più che accettabili.
Come detto, il gioco fa dell’inclusività uno dei suoi punti di forza e probabilmente è per questa ragione che gli sviluppatori hanno incluso alcuni settaggi per permettere al The Last Of Us: Parte 2 d'essere fruibile anche da persone ipovedenti o con problemi di daltonismo. Una scelta da elogiare, essendo piu unica che rara, almeno nel mondo console
Feeling
Pad alla mano, non possiamo esimerci dal dire che un’opera tanto maestosa non s'era mai vista su PS4, console che, forse, con The Last Of Us: Parte 2 tocca il limite massimo delle sue potenzialità. The Last Of Us: Parte 2 è un'esperienza straziante e sconvolgente. S'attacca al giocatore e lo scuote profondamente grazie a un apparato narrativo monumentale capace di far vivere le scelte dei personaggi da più punti di vista, senza mai esprimere un giudizio etico.
Il comparto tecnico di The Last Of Us: Parte 2 raggiunge vette insperate e crea un'esperienza capace di spaziare tra più generi videoludici, dell'adventure allo stealth game e al survival horror, senza mai dare l’impressione d'essere fuori posto. Se siete possessori di una PS4, non potete lasciarvi sfuggire un titolo che riesce a innalzare le capacità espressive del medium videoludico. Se, invece, non avete questa console, sappiate che l’opera di Naughty Dog costituisce da sola una motivazione sufficiente a far valutare un eventuale acquisto. Non diamo un 10 pieno a The Last Of Us: Parte 2 solo perché ci hanno insegnato che la perfezione non esiste e vogliamo tenere quel mezzo punto per qualcosa che in futuro potrà di nuovo stupirci. L’unico consiglio che diamo è di giocare questo capolavoro dopo aver raggiunto la maggiore età, come indicato dall’indice PEGI, e dopo aver giocato il primo The Last Of Us, di cui questo gioco rappresenta la naturale prosecuzione. Così facendo, potrete apprezzare a pieno uno dei più bei videogiochi del nostro tempo.
di Edoardo Sirchia
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In questa recensione sono citati:
• The Last Of Us