Warfare | Una mezza verità | Recensione

Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Warfare |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito USA |
Anno | 2025 |
Durata | 95 minuti |
Uscita | 21 Agosto 2025 |
Genere | Biopic Drammatico Guerra |
Regia | Ray Mendoza Alex Garland |
Sceneggiatura | Ray Mendoza Alex Garland |
Fotografia | David J. Thompson |
Musiche | – |
Produzione | DNA Films A24 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Cast | D’Pharaoh Woon-A-Tai Charles Melton Joseph Quinn Kit Connor Cosmo Jarvis Will Poulter Finn Bennett Noah Centineo Taylor John Smith Nathan Altai Adain Bradley Michael Gandolfini Henry Zaga Evan Holtzman Alex Brockdorff |
Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
«Cercate il sangue e il fumo»
Vi è mai capitato, magari accendendo la TV durante le immagini di un telegiornale che riporta notizie di guerra, di chiedervi come sarebbe essere proprio lì, in mezzo a una realtà che va in frantumi a suon di bombe? Se la risposta è sì, allora segnatevi questa data: il 21 Agosto esce nelle sale italiane Warfare: tempo di guerra, film distribuito da I Wonder Pictures che ha come scopo quello di proporre allo spettatore un’esperienza cinematografica che ricordi il più possibile un vero e proprio scenario di guerra.
Una lotta per la sopravvivenza
Siamo nel 2006: seguiamo una squadra di Navy SEAL che s’infiltra in casa di una famiglia irachena, in una missione ad altissimo rischio nella città di Ramadi. L’identificazione del loro nascondiglio porterà a una guerriglia nel cuore della città e a una lotta per la sopravvivenza dell’intera squadra.
Una storia vera
Il cast di Warfare, completamente declinato al maschile e costellato di giovani, amatissime stelle come Joseph Quinn, Kit Connor e Will Poulter, interpreta una storia vera. L’intero film, infatti, è tratto da una vicenda realmente accaduta e ricostruita nella sua interezza tramite i ricordi di alcuni Navy SEAL che parteciparono all’operazione.
Il racconto operato da Warfare della guerra è crudo, schietto e terrificante, nonché graficamente molto esplicito, tanto da portare la pellicola a sfiorare una possibile classificazione come film horror. La componente che, però, fa più calare nella vicenda è quella sonora: un sound design d’altissimo livello ci fa sentire proprio come se fossimo in quelle minuscole, afose stanze insieme ai soldati di cui si narra la storia.
Il suono come valore tematico
Un po’ com’è stato per La zona d’interesse, il suono non è soltanto un aspetto tecnico, ma assume anche un valore tematico all’interno della vicenda. Si intrecciano ripetutamente una sorta di oggettiva dell’audio, che riporta il suono dell’intera situazione come ascoltato da una prospettiva privilegiata, e diverse soggettive che ci fanno immedesimare man mano che Warfare procede quanto sente prima l’uno, poi l’altro personaggio.
I silenzi assordanti
Tramite un intensificarsi dei suoni, del non detto, degli elementi di disturbo esterni e da temibilissimi, assordanti silenzi, Warfare è capace di costruire una tensione sempre crescente, che non abbandona lo spettatore neanche all’uscita dalla sala.
La sensazione d’essere lì, insieme ai personaggi, nonostante l’assenza di riprese in soggettiva, è resa anche dal fatto che, con una scelta accattivante, il regista abbia fatto coincidere la durata della vicenda raccontata a quella del film stesso.
Per quanto i meriti di Warfare siano molteplici, è però doverosa una critica all’impianto ideologico dell’intero film. Il claim, presente anche nella copertina della pellicola, vorrebbe proporre «un’esperienza in tempo reale e senza filtri». Il punto di vista che assumiamo è assolutamente e dichiaratamente polarizzato, siccome la storia raccontata è quella della squadra di Navy SEAL.
Una mezza verità
Proprio per questo, ci sembra un’infelice scelta pubblicitaria quella di proclamare di raccontare la verità sulla guerra, senza filtri, e poi ignorare completamente tutta la devastazione e la miseria che la stessa operazione raccontata lascia inevitabilmente dietro di sé, a partire dalla prigionia della famiglia la cui casa è stata occupata dalla squadra.
Dalla vicenda di Warfare i soldati escono, sì, come uomini distrutti e spezzati nel profondo, ma comunque come eroi, martiri di una guerra ingiusta. E gli altri martiri, quelli schierati dall’altra parte, che fine hanno fatto?
Conclusioni
Questa sottile incoerenza tra struttura narrativa del film e promozione del prodotto getta un’ombra su un gioiello di tecnica cinematografica ma che, così, risulta moralmente grigio. Warfare: tempo di guerra resta comunque un prodotto interessante per le sue peculiarità tecniche e la schiettezza del racconto, seppur con un punto di vista polarizzato.
Un consiglio per i deboli di cuore, ma anche per chi ha un udito sensibile: se è vostra intenzione andare al cinema a vedere Warfare, munitevi di buoni tappi per orecchie.
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Titolo originale | Warfare |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito USA |
Anno | 2025 |
Durata | 95 minuti |
Uscita | 21 Agosto 2025 |
Genere | Biopic Drammatico Guerra |
Regia | Ray Mendoza Alex Garland |
Sceneggiatura | Ray Mendoza Alex Garland |
Fotografia | David J. Thompson |
Musiche | – |
Produzione | DNA Films A24 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Cast | D’Pharaoh Woon-A-Tai Charles Melton Joseph Quinn Kit Connor Cosmo Jarvis Will Poulter Finn Bennett Noah Centineo Taylor John Smith Nathan Altai Adain Bradley Michael Gandolfini Henry Zaga Evan Holtzman Alex Brockdorff |