Kevin Costner: diamo un'occhiata al suo percorso d'attore e regista. E rocker. Davvero! Iniziamo dal cinema, dunque, e dalla carriera come attore. Il lancio vero e proprio di Kevin Costner arriva con il ruolo di Gardner Barnes, in Fandango. Road movie del 1985 prodotto da Steven Spielberg, sicuramente merita un posto di rilievo in ogni videoteca che si rispetti.
Questa è la storia di un tempo lontanissimo. Il tempo dei miti e delle leggende. Il 1995, a essere precisi, quando debuttava una delle serie TV maggiormente amate negli USA: Hercules: the Legendary Journeys, con protagonista Kevin Sorbo. Ambientato in quella che sarebbe dovuta essere l'antica Grecia, lo show racconta le avventure di Hercules e di Iolao, il suo fidato amico interpretato da Michael Hurst, perseguitati ovunque vadano dalla perfida matrigna Giunone, la quale vede nell'eroe il segno tangibile del tradimento Zeus, suo marito.
Compie gli anni il giorno della Befana un notissimo attore comico inglese, Rowan Atkinson, classe 1955, meglio conosciuto in tutto il mondo come Mr. Bean. Dietro le smorfie e il viso da roditore, si nasconde un cervello geniale. Tralasciando la sua laurea in Ingegneria Elettrica, conseguita col massimo dei voti e con tanto di bacio accademico, non c'è dubbio alcuno: ci vuole una mente più che brillante per riportare in auge e con successo una forma di comicità lasciata in disparte per più di mezzo secolo.
Negli anni '80, ammettiamolo, c'erano mattine che proprio non volevamo andare a scuola. Fingevamo di stare malissimo e, se la spuntavamo sui nostri genitori, potevamo attaccarci alla TV e godere dei palinsesti di molti canali nostrani. La giornata era così scandita dai telefilm americani (ancora non era entrato in uso il concetto di serie TV), in patria invece trasmesse in fascia serale. C'erano l'A-Team e Supercar, ma anche le sit-com come Arnold e i Jefferson. Poi, ogni tanto, spuntava qualcosa di nuovo, meteore destinate a non farsi più rivedere, ma comunque destinate a entrare nei nostri cuori.
I robot non passano mai di moda, specialmente se hanno segnato la nostra infanzia e dell'animazione in generale. Ne è testimonianza l'iniziativa di qualche anno fa di Gazzetta dello Sport, Corriere della Sera e Yamato Video che, dopo aver presentato la serie completa di Goldrake, hanno puntato su Jeeg Robot d'Acciaio, recentemente riproposto anche in Blu-Ray da Koch Media in cofanetto. Operazioni per amanti del genere, direte voi. E noi opponiamo, allora, il pluripremiato e giustamente acclamato Lo Chiamavano Jeeg Robot, con tanto di versione rivisitata a opera di Chef Rubio. La risposta è semplice: lui è Jeeg! Se ancora non avete le idee chiare, ci pensiamo noi a raccontarvi una vera e propria icona pop.
Succede che, il 17 Dicembre 1989, la TV americana si scopre meno politicamente corretta. La prima serata USA, sulla Fox, è invasa da un cartone animato che ha per protagonista una famiglia di gialli, dissacranti e cattivi: The Simpson. Creati da Matt Groening, risiedono nella tipica, ipocrita città della provincia americana, Springfield. Il calvo, pigro Homer e sua moglie Marge; i tre figli Bart, il teppistello; Lisa il genietto e l'ultima arrivata Maggie, irrompono nell'America bigotta, sovvertendo la regola in vigore fino ad allora, che considerava i cartoni animati unicamente rivolti a un pubblico di bambini.
Fermi tutti, nessuno si muova, nessuno osi parlare: oggi parliamo di un vero esempio di perfezione. Una Musa, una Dea, seconda solo, forse, alla divina Milla Jovovich. Una donna che ogni uomo ha sognato almeno una volta nella vita e che continua a regalarci momenti di grande emozione e di eruzioni ormonali. Stiamo parlando di Scarlett Johansson, ovviamente: inchinatevi.
