Alpha | Un pugno allo stomaco | Recensione

Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Alpha |
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Lingua originale | francese |
Paese | Belgio Francia |
Anno | 2025 |
Durata | 128 minuti |
Uscita | 18 Settembre 2025 |
Genere | Drammatico Fantascienza |
Regia | Julia Ducournau |
Sceneggiatura | Julia Ducournau |
Fotografia | Ruben Impens |
Musiche | Jim Williams |
Produzione | Mandarin & Compagnie Kallouche Cinéma Frakas Productions France 3 Cinéma RTBF Proximus BeTV Orange |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Cast | Mélissa Boros Tahar Rahim Golshifteh Farahani Emma Mackey Finnegan Oldfield Louaï El Amrousy Marc Riso |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
«Come faccio a uscire se può uccidermi uno yogurt scaduto?»
Harmony Korine, nel definire la propria arte, coniò il termine «realismo surrealista»: erano gli anni ’90 e un nutrito gruppo di cattivi ragazzi del cinema americano, basti pensare allo stesso Korine, a Larry Clark, Gregg Araki, Gus Van Sant, Todd Solondz, ci abituava ad adolescenti al limite, persi in una realtà stravolta, allucinata, tanto cruda e raccontata in modo non narrativo, quanto estrema nel dolore e nella violenza. Un realismo che diventava surrealista nello straniamento dello spettatore, nel trasmettere inquietudine e disagio.
Realismo surrealista
Francia, 2025: Julia Ducournau, regista e sceneggiatrice classe 1983, ha probabilmente fatto suo il meglio del disagio giovanile di quegli anni ’90 e, dotata anche di un gusto estetico marcatamente cronenberghiano, restituisce agli spettatori Alpha. Julia Ducournau, già vincitrice della Palma d’Oro a Cannes con Titane, non è nuova all’estremo: già con quel film, infatti, e prima ancora con Raw, aveva destabilizzato pubblico e critica.
Con Alpha, però, ci troviamo davanti a una pellicola difficile da inquadrare, come pure è stato fatto, in un genere, horror o drammatico che sia, e proprio quella definizione di «realismo surrealista» calza forse meglio di qualsiasi altra.
Un virus mortale
Anni ’90: Alpha (Melissa Boros) è una ragazza parigina di 13 anni, discendente di immigrati berberi, che s’affaccia all’adolescenza e vive da sola con la madre (Golshifteh Farahani), medico in una clinica per malati terminali. In circolazione c’è un virus di cui non si sa nulla, a parte che si trasmette col sangue e che pietrifica i corpi fino a ucciderli e polverizzarli in «vento rosso». La paura del contagio è altissima e chi si pensa possa essere stato contagiato è allontanato dalla comunità o nascosto in stanze chiuse al mondo dalle stesse famiglie.
Dopo una festa, Alpha torna a casa con la lettera «A» incisa sul braccio e inizia a sanguinare improvvisamente, ovunque: sua madre comincia a temere che abbia contratto il virus attraverso un ago infetto, ma deve aspettare il periodo finestra di due settimane che renda attendibile il risultato del test. Proprio in questo periodo torna a casa di Alpha lo zio Amin (Tahar Rahim), tossicodipendente e affetto dalla misteriosa malattia.
Le atmosfere del film
Il richiamo all’atmosfera che circondava i malati di AIDS negli anni ’80 e ’90 è voluto e palese, come anche il riferimento a Rosso sangue di Leos Carax, ma quello confezionato da Julia Ducournau è un film che distilla ciò da cui trae ispirazione per farne materia personale: materia fisica, corpo che sanguina, infezione.
La narrazione segue parallelamente le vicende di Alpha, tra i primi turbamenti sentimentali, l’accettazione dell’eventuale contagio e la repulsione che suscita, in quanto possibile malata, tra le compagne di classe, e il rapporto viscerale tra la madre della ragazza ed il fratello morente Amin, dal corpo così magro da sembrar contenere a fatica organi e ossa, in disfacimento progressivo e inarrestabile.
L’impatto sullo spettatore
Quando Amin va in overdose, la donna lo riporta ogni volta con violenza alla vita, lo sottrae alla pace per restituirlo al dolore della malattia e alla dipendenza, senza orizzonti di guarigione, senza margini di miglioramento, perché la morte è ovunque e viene solo momentaneamente rimandata, annichilendo ogni volta di più e più profondamente lo spettatore.
Alpha è un pugno allo stomaco, non tanto per qualche scena estrema, ma per la tensione continua ed esasperata che viene fuori dal modo di trattare tematiche quali la malattia, la morte e la dipendenza, alle quali la regista non s’approccia con delicatezza, ma con brutale realismo; attraverso questo dolore, un’aberrazione che non risparmia niente, si raggiunge una dimensione catartica, essenziale alla crescita della protagonista, all’accettazione e alla necessità della perdita.
Il trailer ufficiale di Alpha
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Titolo originale | Alpha |
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Lingua originale | francese |
Paese | Belgio Francia |
Anno | 2025 |
Durata | 128 minuti |
Uscita | 18 Settembre 2025 |
Genere | Drammatico Fantascienza |
Regia | Julia Ducournau |
Sceneggiatura | Julia Ducournau |
Fotografia | Ruben Impens |
Musiche | Jim Williams |
Produzione | Mandarin & Compagnie Kallouche Cinéma Frakas Productions France 3 Cinéma RTBF Proximus BeTV Orange |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Cast | Mélissa Boros Tahar Rahim Golshifteh Farahani Emma Mackey Finnegan Oldfield Louaï El Amrousy Marc Riso |