Echoes of the end | Il cielo d’Islanda | Recensione

Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
PRO
- Ambientazioni spettacolari e artisticamente curate
- Trama intensa con momenti emotivi riusciti
- Puzzle piacevoli e poteri magici originali
CONTRO
- Eccessiva linearità
- Combattimenti un po’ ripetitivi
- Alcuni problemi tecnici e di rifinitura
- Paragone con God of War difficile da sostenere
Serie | Echoes of the end |
---|---|
Uscita | 12 Agosto 2025 |
Gameplay | Single player |
Anno | 2025 |
Piattaforme | PC Windows PS5 XBOX Series X|S |
Genere | Azione Avventura Fantasy |
Sviluppatore | Myrkur Games |
Produttore | Deep Silver |
Distributore | Plaion |
Piattaforma testata | PC Windows |
Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
Lo studio islandese Myrkur Games debutta con Echoes of the end, un’avventura in terza persona sviluppata con Unreal Engine 5 e che ci porta in un mondo sospeso tra magia, conflitti e paesaggi mozzafiato. Disponibile su PC e console di nuova generazione, il titolo punta a coniugare una forte narrativa con momenti d’azione e puzzle ambientali.
Trama
La protagonista di Echoes of the end è Ryn, una giovane guerriera dotata di poteri arcani, capace di manipolare la realtà circostante. Cresciuta in un mondo segnato da secoli di guerre e di dominazioni imperiali, la sua vita prende una svolta drammatica quando suo fratello è catturato da un impero totalitario, deciso a sfruttare le reliquie e le magie di Aema per consolidare il proprio dominio.
Determinata a salvarlo, Ryn intraprende un viaggio che la porterà a confrontarsi non solo con eserciti e creature ostili, ma anche con la verità sulla propria natura e sul legame che la unisce alle forze arcane. Non è, però, un percorso solitario: al suo fianco troviamo Abram, uno studioso segnato da un passato tormentato, che cerca risposte tanto quanto lei, e Cor, una misteriosa creatura legata al mondo degli echi, che incarna la parte più enigmatica e soprannaturale della storia.
Gameplay
Il gameplay di Echoes of the end alterna combattimenti e molti puzzle ambientali. Ryn combatte con una spada, ma il vero fulcro risiede nei suoi poteri magici: manipolare l’ambiente, creare illusioni o sfruttare la gravità a proprio vantaggio. Il combat system si sviluppa quindi attorno a parate, schivate e colpi mirati, con un’impostazione che richiama da vicino quella di God of War: ritmo non troppo frenetico, attenzione sul posizionamento e la possibilità di concatenare attacchi con magie.
Le somiglianze ci sono e non passano inosservate, ma qui il sistema è più accessibile e meno complesso; è pensato, invece, per essere immediato, senza scoraggiare chi non ama la difficoltà punitiva dei soulslike. Il punto debole sta, però, nelle animazioni e nei colpi non sempre fluidi, che rendono il combattimento un po’ farraginoso.
Seppur sia stato pensato bene, c’è l’impressione che manchi qualcosa da limare a livello tecnico, magari in qualche update successivo. I puzzle ambientali, inizialmente semplici, diventano più elaborati col tempo, sfruttando la varietà delle abilità magiche. Non sempre brillano per originalità e, a volte, sono un po’ troppo presenti, aumentando il rischio di un’inevitabile ridondanza di situazioni, ma riescono comunque a variare il ritmo tra uno scontro e l’altro.
Feeling
L’atmosfera è sicuramente l’elemento più riuscito di Echoes of the end. La grafica e il design delle ambientazioni ispirate all’Islanda donano scenari unici: ghiacciai, vulcani e rovine sommerse trasmettono un senso epico che accompagna costantemente l’avventura. La somiglianza con God of War torna anche nel tono generale: un viaggio in terre selvagge e ostili, con personaggi segnati da conflitti interiori, costantemente sospesi tra introspezione e azione.
Non sempre il paragone gioca a favore di Echoes of the end, ma riesce comunque a trasmettere emozioni simili, soprattutto nei momenti più intimi della storia. L’esperienza è in parte limitata dalla linearità delle missioni e da qualche sbavatura tecnica. I percorsi sono spesso troppo guidati, con muri invisibili che riducono la libertà d’esplorazione. Anche i combattimenti, pur funzionali, rischiano di diventare un po’ ripetitivi dopo le prime
Conclusioni
Echoes of the end riesce a colpire per estetica e atmosfera, ma lascia qualche rimpianto sul fronte del gameplay. Alcuni bug grafici e piccoli problemi di performance si fanno notare, così come certe animazioni non sempre rifinite. Inoltre, la narrazione, pur suggestiva, avrebbe beneficiato di un maggiore approfondimento dei comprimari e di una gestione meno prevedibile di alcuni snodi.
Nonostante ciò, Echoes of the end rimane un’esperienza tutto sommato positiva: un viaggio che emoziona più per il contesto e le suggestioni visive che per l’innovazione.
È chiaro che l’ombra di God of War aleggi su buona parte dell’esperienza: fin dai primi minuti di gioco risulta subito chiaro quanto il titolo si ispiri pedissequamente al colosso del Santa Monica Studio, in ogni suo comparto. Se da una parte si punta a giocare sul sicuro, dall’altra si pecca d’originalità e ci si espone inevitabilmente a un confronto dal quale non si può che uscire sconfitti.
Il trailer di lancio di Echoes of the end
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PRO
- Ambientazioni spettacolari e artisticamente curate
- Trama intensa con momenti emotivi riusciti
- Puzzle piacevoli e poteri magici originali
CONTRO
- Eccessiva linearità
- Combattimenti un po’ ripetitivi
- Alcuni problemi tecnici e di rifinitura
- Paragone con God of War difficile da sostenere
Serie | Echoes of the end |
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Uscita | 12 Agosto 2025 |
Gameplay | Single player |
Anno | 2025 |
Piattaforme | PC Windows PS5 XBXO Series X|S |
Genere | Azione Avventura Fantasy |
Sviluppatore | Myrkur Games |
Produttore | Deep Silver |
Distributore | Plaion |
Piattaforma testata | PC Windows |