Hopper e il tempio perduto | Alla ricerca di sé | Recensione

hopper e i suoi amici sono dietro un muro di maialini rosa - nerdface

Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars

Titolo originale Hopper et le hamster des ténèbres
Lingua originale francese
Paese Belgio
Francia
Anno 2022
Durata 91 minuti
Uscita 21 Aprile 2022
Genere Animazione
Avventura
Fantastico
Regia Ben Stassen
Benjamin Mousquet
Sceneggiatura David Collard
Character design
Musiche
Produzione Dark Horse Comics
Octopolis
nWave Pictures
Distribuzione Sony Pictures Italia
Doppiatori originali Joe Ochman
Danny Fehsenfeld
Mark Irons

Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars

«Ho sempre desiderato un’avventura»

Il film d’animazione Hopper e il tempio perduto, la cui trama è basata su una breve serie di graphic novel di Chris Greene, pubblicata da Dark Horse nel 2000, si rivela un piacevole racconto di formazione, con un’ottima dose di commedia, una caratterizzazione dei personaggi ben marcata e un intreccio narrativo efficace ma che non osa andare oltre la classica formula del coming of age, in un universo in cui Chicken Little incontra Indiana Jones.

Un cucciolo ibrido

Diretta dai registi Ben Stassen e Benjamin Mousquet, la storia si focalizza sulla figura di Hopper (Thomas Solivéres), un simpatico cucciolo a metà tra una lepre e un pollo, cresciuto dal padre adottivo, il Re Peter, un grande avventuriero. Sin dall’infanzia è emarginato a causa del suo aspetto ibrido. Nonostante voglia disperatamente essere accettato dalla società, Hopper non trova la forza per essere se stesso, cercando d’omologarsi agli altri nascondendo le sue zampe da pollo e indossando un cappello per celare le piume in testa.

Un sogno

Per sfuggire alla realtà, Hopper si rifugia nel suo sogno di diventare un grande avventuriero e seguire le orme del padre adottivo. Grazie all’aiuto del suo amico e servitore Archie la tartaruga (Nicolas Maury), Hopper spende ogni giorno della sua infanzia a studiare e documentarsi sui cacciatori di tesori più famosi del mondo.

hopper dà le spalle con tristezza al ritratto di un antenato avventuriero - nerdface

Un fallimento dopo l’altro, tuttavia, costringono Hopper a domandarsi se la strada dell’avventuriero faccia davvero per lui. Tutto cambia quando il suo malvagio zio Lapin scappa di prigione e minaccia di detronizzare il Re. Hopper avrà finalmente l’occasione di provare il suo valore. È proprio da qui che incomincia il cammino dell’eroe, un epos in cui Hopper potrà finalmente fare tesoro di tutto quanto ha imparato e a percepire le sue caratteristiche fisiche non più come difetti, ma come strumenti. Ad aiutarlo nell’impresa di rovesciare i piani dello zio, ci saranno la fedele tartaruga Archie e Meg (Chloé Jouannet), una puzzola esperta in arti marziali, anche lei emarginata a causa della sua natura.

Dialoghi non all’altezza

Per quanto la trama proceda con un buon ritmo, la scrittura dei dialoghi appare spesso troppo approssimativa e poco curata: l’intenzione d’inserire elementi comici anche dove non ce n’è bisogno porta a una sterilizzazione delle scene, che apparirebbero più convincenti e con un maggior spessore emotivo con un pizzico di serietà in più.

Tre personaggi bilanciati

I personaggi di Archie e Meg, lo studioso introverso e pessimista e l’avventuriera senza paura e con un passato torbido alle spalle, fungono da bilance perfette a Hopper, che rappresenta invece l’unione dei caratteri dei suoi compagni. Da un lato, la paura e lo scetticismo di poter veramente cambiare la propria vita simboleggiata da un Archie passivo e cinico; dall’altro lato, la puzzola Meg caratterizzata da aggressione, coraggio e desiderio di vincere e farsi valere. Un bilanciamento simile allo Ying e allo Yang, in cui Hopper rappresenta l’unione dei due aspetti fondamentali dell’eroe: la paura e la voglia d’avventurarsi verso l’ignoto, nonostante i dubbi esistenziali che lo pervadono.

i tre protagonisti sono appesi a testa in giù - nerdface

Un viaggio che non intraprende solo per trovare un tesoro perduto o fermare il suo malvagio zio, ma anche e soprattutto per trovare se stesso. Un’esplorazione accompagnata da una colonna sonora incalzante, ma non memorabile, creata dalla band belga Puggy e che rimanda chiaramente ai grandi classici d’avventura, primo tra tutti Indiana Jones, passando per Star Wars. La regia offre il suo meglio nelle scene d’azione che, unite a un’animazione realistica, regalano una gioia per gli occhi.

Sulla scia della tradizione

Hopper e il tempio perduto, alla fine dei conti, si rivela essere una parabola ottimistica sull’importante tema di cosa significhi crescere e crearsi un’identità propria, senza curarsi troppo del giudizio altrui. Per alcuni versi, Hopper non è dissimile a decine di altri film per ragazzi e non aggiunge molto altro alla classica ricetta di una storia coming of age già consolidata negli anni dagli studi Disney e DreamWorks. Un film piacevole per tutta la famiglia e forse avrebbe potuto prendere esempio dal protagonista e cercare di sfruttare la sua narrativa in qualcosa di diverso e speciale, ma ha preferito ricalcare le orme dei suoi predecessori senza lasciare una traccia del proprio passaggio.

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Titolo originale Hopper et le hamster des ténèbres
Lingua originale francese
Paese Belgio
Francia
Anno 2022
Durata 91 minuti
Uscita 21 Aprile 2022
Genere Animazione
Avventura
Fantastico
Regia Ben Stassen
Benjamin Mousquet
Sceneggiatura David Collard
Character design
Musiche
Produzione Dark Horse Comics
Octopolis
nWave Pictures
Distribuzione Sony Pictures Italia
Doppiatori originali Joe Ochman
Danny Fehsenfeld
Mark Irons

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