Romanzo

Dopo svariati riconoscimenti in concorsi letterari (ricordiamo, tra i tanti, Algernon Blackwood, Short Kipple, Sentiero dei Draghi), i racconti e le monografie pubblicate, Daniele Picciuti torna con una nuova edizione del suo Nero elfico, racconto pubblicato nel 2015 per Watson Edizioni.

Benvenuti a Ponte Spaccato

Ci troviamo a Ponte Spaccato, un villaggio sperduto di 450 abitanti, un paese di fabbri, muratori, contadini, falegnami e artigiani, gente semplice che conduce una vita tranquilla. O almeno così sembra, fino all’apparizione di Lacero, un mezz’elfo feroce e astuto che, nel giro di poco tempo, riesce a diventarne lo sceriffo. Lui e Violata, sua donna nonché spietata assassina, si trovano presto al centro di una serie di macabri e sanguinosi avvenimenti, che sconvolgono la cittadina.

Il Male

Il Male stesso, nelle vesti di alcuni personaggi diabolici e perversi come il demone Scribacchio, la contessa Bianca, il mago Grimorio, il nano Toro-Dai e il Negromante, s’abbatte sulla povera gente che, suo malgrado, dovrà fare affidamento per la propria sopravvivenza, al «male minore», costituito dalla scanzonata coppia di criminali. Della partita saranno le terribili gemelle Coro, il Castigatore muto, il grosso Melmone e sua madre Poiana e numerosi altri personaggi uno più improbabile dell’altro, fino a scomodare nientemeno che dei viaggiatori stellari. Presto, tutti comprenderanno che l’ago della bilancia in questo scontro è il Trono d’Ossa, un antico artefatto che dà, a chi vi siede, il dominio sui morti.

Un fantasy eccentrico

Nero elfico è un libro eccentrico e lo s’intuisce sin dalla scelta dei nomi dei suoi protagonisti. È caotico, irriverente, ambientato in un mondo fantasy che si discosta ampiamente dai canoni cui siamo abituati, permettendoci d’immergerci in un’atmosfera cruda e bizzarra. Daniele Picciuti strizza infatti l’occhio ai più grandi generi della cultura pop, prendendo in prestito elementi attinenti all’horror, al thriller e alla fantascienza, creando una ricetta decisamente convincente.

Tante piccole storie, tante piccole avventure, riassumibili e scandite dai diversi titoli dei capitoli che, pagina dopo pagina, lasciano il fiato sospeso; a queste aggiungiamo incantesimi, bugie, tranelli, lotte e, perché no, anche un po’ di sangue a rapirci e farci intraprendere un viaggio alla ricerca di un antico oggetto capace di dominare vivi e morti.

La penna dell’autore

Nero elfico è un libro nel libro, in cui la penna dell’autore, chiara e decisa, è forse la carta vincente. Senza fronzoli, con uno stile diretto, faccia a faccia, Daniele Picciuti non esita ad adattarsi anche al parlato dei personaggi o alle situazioni più d’azione e di battaglia. Nel corso del romanzo, le situazioni e i personaggi sono i più vari, conditi dalla giusta ironia, esagerando volutamente alcuni aspetti. Una storia piena d’originalità, che sarà sicuramente in grado di convincere gli appassionati del genere e chiunque sia alla ricerca di una lettura fuori dagli schemi.