The Seven Deadly Sins: wrath of the Gods | Recensione

il gruppo dei sette peccati capitali riunito in un bosco - nerdface
locandina ufficiale di seven deadly sin wrath of the gods - nerdface

Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars

Titolo originale 七つの大罪 神々の逆鱗
Lingua originale giapponese
Paese Giappone
Anno 2015
Stagioni 3
Episodi totali 72
Ideatore Shōtarō Suga
Genere Anime
Shonen
Soggetto Nakaba Suzuki
Durata 24 minuti a episodio
Produzione A-1 Pictures
Studio Deen
Distribuzione Netflix
Prima TV 1 Novembre 2015
Doppiatori originali

Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars

«Contrattacco!»

«Questa storia ha inizio nella notte dei tempi, quando il mondo degli umani e dei non umani non erano ancora separati…». I Sette Peccati Capitali erano un gruppo di fortissimi cavalieri, tra più valorosi della Britannia, ognuno rappresentante un peccato per via di una colpa commessa in passato.

un giovane cavaliere tiene poggiata sulla spalla un'enorme spada - nerdface

Il gruppo fu sconfitto per mano dei Cavalieri Sacri e fu sciolto, perché accusato d’aver complottato per rovesciare il Regno di Lionesse e aver causato la morte del Gran Cavaliere Zaratras. La storia inizia 10 anni dopo, quando la terza figlia del Re, la Principessa Elizabeth, scappa dal palazzo dopo che i Cavalieri Sacri, con un colpo di stato, prendono possesso del castello e imprigionano il padre.

I Sette Peccati Capitali

La ragazza si mette allora alla ricerca dei Sette Peccati Capitali, ritenuti ormai dispersi o morti, gli unici in grado di poterla aiutare a cacciare via gli usurpatori. Con un po’ di fortuna, Elizabeth riesce a incontrare Lord Meliodas, il Capitano, che incarna il peccato dell’ira, simboleggiato da un dragone tatuato sul braccio; insieme agli altri, che incontrerà via via durante la strada, la aiuterà.

Anime e mini serie

Tratto dal celebre e omonimo manga, scritto e disegnato da Nakaba Suzuki, pubblicato nel 2012 sul Weekly Shonen MagazineThe Seven Deadly Sins è una serie anime prodotta da A-1 Pictures, con la regia di Tensai Okamura e disponibile in origine su Netflix dal 1 Novembre 2015; comprende anche una mini serie in 4 puntate, intitolata The Seven Deadly Sins: Sings of Holy War,  che fa da ponte fra la prima e la seconda stagione. Poi sono arrivate The Seven Deadly Sins: Revival of the Commandments e questa The Seven Deadly Sins: Wrath of the Gods, in onda sulla nota piattaforma dal 6 Agosto 2020.

due guerrieri osservano supiti un maialino volante in lacrime - nerdface

A differenza delle stagioni precedenti, questo terzo capitolo vede un cambio di staff nell’animazione, che influisce negativamente sul progetto: A-1 Pictures è, infatti, stato sostituito da Studio Deen e l’anime perde forza, rivelandosi a tratti deludente e ben al di sotto delle alte aspettative fin qui maturate, sia dal punto di vista della narrazione che da quello del comparto tecnico.

Un battle shonen

Se le stagioni precedenti vantavano un ottimo adattamento animato nel genere dei battle shonen, pullulando di combattimenti spettacolari e restituendo magnifici character design molto fedeli a quelli del manga di Suzuki, in questa terza stagione nulla sembra riflettere i precedenti vanti.

L’assenza di un vero villain

A indebolire la struttura vi è anche l’assenza di un vero villan: Merlin è di fatto relegato a un ruolo d’antagonista sottotono rispetto alle sue iniziali potenzialità e ai Dieci Comandamenti, capitanati da Zeldris, tocca la stessa sorte di confinamento, un nemico che non costituisce la terrificante minaccia che ci si aspetta. Mentre i combattimenti si risolvono sempre in maniera semplicistica, i dialoghi e le narrazioni si allungano eccessivamente, a volte annoiando.

un popputo angelo a quattro ali mostra una certa perplessità - nerdface

Peccato! Finora l’intera serie aveva ottenuto moltissimi riconoscimenti da un pubblico di appassionati, anche non giovanissimi. I meriti sono stati diversi: le accattivanti opening e le ending ricche di hype; una colonna sonora composta da ottime track, fra le quali la bellissima Perfect time, fra le migliori dell’anime; per i più giovani, l’umorismo adolescenziale e grottesco, soprattutto negli stereotipi sessuali e nelle gag fra Meliodas ed Elisabeth, che i più stagionati sapranno ricondurre alle dinamiche dei vecchi anime giapponesi, come Lamù. Nell’augurarci una quarta e ultima stagione che risollevi le sorti di The Seven Deadly Sins, vi ricordiamo che sarà disponibile su Netflix in autunno 2020, con il titolo Fundo no Shinpan.

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Titolo originale 七つの大罪 神々の逆鱗
Lingua originale giapponese
Paese Giappone
Anno 2015
Stagioni 3
Episodi totali 72
Ideatore Shōtarō Suga
Genere Anime
Shonen
Soggetto Nakaba Suzuki
Durata 24 minuti a episodio
Produzione A-1 Pictures
Studio Deen
Distribuzione Netflix
Prima TV 1 Novembre 2015
Doppiatori originali

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