Robert A. Heinlein: lo scrittore che pose le giuste domande

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Robert A. Heinlein

un ritratto in bianco e nero di robert a. heinlein - nerdface

«Il comportamento verso i gatti sulla Terra determina il posto in cielo».

Le giuste domande

Nel 1997, come molti di voi, immagino, andai al cinema per godermi un film di Paul Verhoeven. Si trattava di Starship troopers, un tipo di Fantascienza che, in qualche modo, non mi era molto familiare. Conquistò un posto tra i miei preferiti e fu anche un bel successo di botteghino, malgrado alcuni imbecilli lo criticarono, bollandolo come fascista. Colpevolmente, passò un po’ di tempo prima d’approcciare al romanzo dal quale era tratto, quel Fanteria dello Spazio di Robert A. Heinlein.

L’età dell’oro

Robert A. Heinlein fu uno degli autori di fantascienza dell’età dell’oro del genere. Nato agli inizi del secolo, nel 1907, s’indirizzò alla carriera militare nella Marina degli USA e fu solo per problemi di salute che dovette accantonare la carriera da soldato. Poco male, poiché col congedo arrivò anche una piccola pensione d’invalidità, grazie alla quale poté sbarcare il lunario, pur dovendo arrotondare con qualche lavoro extra.

Dalla politica alla scrittura

Altra grande passione dello scrittore fu la politica: fu sostenitore di Sinclair nelle presidenziali del 1934 per il Partito Democratico e concorse per un posto nell’Assemblea di Stato della California. Perse in entrambe le elezioni: non solo il seggio, ma pure la discreta quantità di denaro investito nella campagna elettorale. Per questo decise di dedicarsi alla scrittura, per pagare i conti.

robert a. heinlein fa un autografo - nerdface

Sono grato a Robert A. Heinlein per il fiuto politico non proprio sopraffino, perché abbiamo avuto in dono uno degli scrittori di genere più potenti di tutti i tempi. Inoltre, i suoi romanzi dicono molto delle sue idee politiche e molto più dei comizi, tra l’altro usati spesso dall’autore come veicolo delle sue idee.

Straniero in terra straniera

Dai temi sociali a quelli patriottici, dall’analisi di una moralità per forza di cose destinata a mutare nel corso del tempo, fino all’affermazione netta della realizzazione dell’individuo attraverso un suo ruolo specifico nella società, Robert A. Heinlein porta nei suoi romanzi tutto quanto vorrebbe dire a voce e, non a caso, è facile ritrovarlo a parlare per bocca di un suo personaggio, in lunghi dialoghi. Emblematico è infatti Straniero in terra straniera.

Una riflessione sulla società

Il romanzo racconta di un essere umano rimasto orfano su Marte, adottato da una famiglia aliena e cresciuto come marziano. Ovviamente, al suo ritorno sulla Terra dovrà confrontare le due società e, ancor più ovvio, la vicenda è un pretesto per riflettere sulla quella umana.

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La moralità, si diceva, tema caro a Robert A. Heinlein è affrontata con una certa correttezza. Tanto che, quando si trova a dover scrivere romanzi per ragazzi, insisterà molto sul conservare la propria privacy. Perché visse per molto tempo secondo dettami morali molto personali, inneggianti anche all’amore libero. Pare, infatti, che la relazione con la seconda moglie fosse aperta; in più fu anche un nudista, negli anni ’30.

robert a. heinlein con moglie e figlia - nerdface

Altro romanzo degno d’essere citato (lo sono tutti, ma di alcuni conservo un ricordo particolarmente piacevole) è Lazarus Long l’immortale. Ambientato in un futuro molto remoto, il protagonista omonimo è un uomo dotato di una straordinaria longevità. Attraverso i suoi racconti, siamo trasportati in un viaggio nel tempo e nello spazio ma anche, come sempre, alla ricerca della più intima essenza dell’essere umano.

Il ciclo della Storia futura

Lazarus Long l’immortale fa parte di un ciclo esteso, definito La storia futura, e con molti altri racconti e romanzi compone una raccolta che ogni buon cultore di Fantascienza dovrebbe avere nella sua biblioteca. Ma anche chi la Fantascienza proprio non la digerisce. Robert A. Heinlein fu infatti tra i primi autori di genere capace di guadagnare l’affetto anche tra i lettori meno inclini a viaggi spaziali e alieni, grazie a questi ripetuti (e riusciti) tentativi d’espandere i confini della Fantascienza, avvicinandola a risvolti filosofici, politici, morali e ogni tanto esoterici.

Filosofia e Fantascienza

«Là dove nessuno era mai giunto prima», per citare riferimenti a noi cari. Facevano discutere i suoi romanzi ed erano dibattiti molto più interessanti di quelli che coinvolsero il film Fanteria dello Spazio, a conti fatti un semplice dare aria alla bocca. Filosofia e Fantascienza, dunque. Inevitabile citare Claude Levi Strauss: «Il filosofo non è l’uomo che fornisce le vere risposte, è quello che pone le vere domande». Ad alcune di quelle poste da Robert A. Heinlein vale bene la pena cercare di dare una risposta.

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