Vilde è un frenetico FPS roguelite ambientato in un universo ispirato alla mitologia nordica. Sviluppato e pubblicato dallo studio indipendente Chaotic Minds, è uscito su PC il 12 Giugno 2025 e punta tutto sull’azione ad alta velocità, la libertà di sperimentare build estreme e un’estetica visionaria, che mescola folklore e caos futuristico.

Trama

Non che servisse davvero, ma Vilde una scusa narrativa ce l’ha: un eroe senza nome si aggira in un mondo devastato, affrontando creature deformi in un ciclo senza fine. La lore è minima, trasmessa per lo più attraverso elementi ambientali e descrizioni delle rune, e non ambisce mai ad andare oltre lo stretto necessario.

Un pretesto, insomma, per dare il via al caos. Il problema è che manca qualsiasi senso di progressione narrativa: ogni run sembra scollegata dalla precedente e le motivazioni del personaggio (e del giocatore) affondano in una nebbia più fitta delle foreste di Midgard.

Gameplay

Vilde si presenta come un FPS roguelite frenetico, dove l’obiettivo è sopravvivere a ondate di nemici generati proceduralmente, raccogliere armi improbabili e combinarle con rune e shard, per costruire build sempre nuove. Sulla carta, il sistema è ricco: AK-47 che sparano ghiaccio, martelli elettrici, lanciagranate con effetto gravitazionale… Ma nella pratica, la varietà non basta a mascherare una certa ripetitività strutturale.

Il level design, infatti, è spesso confusionario, con stanze simili tra loro e percorsi che si intrecciano senza logica, rendendo l’esplorazione un esercizio frustrante, più che strategico. I nemici, per quanto visivamente ispirati, condividono pattern poco memorabili e sono affrontati con strategie pressoché identiche.

Il sistema di shooting è reattivo, ma penalizzato da un feedback visivo e sonoro debole: colpire un nemico restituisce una soddisfazione limitata e spesso non è chiaro se una build stia davvero funzionando.

Feeling

Sul piano estetico, Vilde colpisce al primo impatto: gli ambienti sono visionari, saturi di colori mistici e architetture impossibili, con un design che richiama divinità decadute e inferni mitologici. Ma dopo le prime ore, lo stupore lascia spazio alla monotonia. L’art direction è troppo caotica per costruire identità e la palette cromatica eccessiva affatica la lettura dell’azione.

Anche la colonna sonora, seppur atmosferica, manca di mordente: accompagna senza mai emergere, perdendosi tra spari, esplosioni e versi gutturali. L’esperienza nel complesso tende a implodere su se stessa: quello che in teoria dovrebbe essere un loop avvincente diventa un continuo restart in cerca di build decenti, con poca voglia di scoprire cosa viene dopo. Le partite non lasciano una traccia concreta, né nella memoria, né nell’avanzamento del personaggio.

Conclusioni

Vilde ha stile, ha idee e ha un arsenale che farebbe invidia a qualunque dio nordico post apocalittico. Soffre, però, di una struttura superficiale, una progressione poco motivante e una confusione di fondo che spengono l’entusiasmo dopo poche ore.

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Un titolo che potrebbe brillare dopo un robusto supporto post lancio, ma che oggi appare come un’esperienza sbilanciata: né completamente riuscita, né davvero memorabile.